1. IL DOSSIER CRT IN PROCURA I CONSIGLIERI VERSO IL RINVIO DELLA NOMINA DI POGGI COSÌ SU «LA STAMPA»
Estratto dell’articolo di Claudia Luise e Giuseppe Legato per “La Stampa”
Come anticipato nei giorni scorsi da La Stampa la strada che dovrebbe portare la giurista Anna Maria Poggi alla presidenza di Fondazione Crt si è fatta più irta. I membri del Consiglio d'indirizzo che oggi avrebbero dovuto nominarla […] dovrebbero rinviare il voto in attesa dell'esito della ricognizione aperta dal ministero dell'Economia dopo l'esposto dell'ex presidente Palenzona.
La svolta è arrivata ieri pomeriggio dopo tre giorni di caos che hanno ancora una volta mostrato un clima avvelenato e dato ulteriori argomenti a chi ritiene che il commissariamento sia una strada obbligata. Per due volte - sabato e domenica - il presidente ad interim Maurizio Irrera ha convocato il consiglio d'amministrazione con l'obiettivo di rinviare l'elezione della presidente.
E per due volte la seduta è andata deserta per l'assenza dei quattro consiglieri che già avevano orchestrato la sfiducia all'ex segretario Varese e la rivolta contro Palenzona. Un ostruzionismo che probabilmente si spiega con la volontà di tenere duro fino a oggi, incassare la nomina di Poggi e a quel punto sperare di mettere il Mef di fronte al fatto compiuto e nell'imbarazzante situazione di dover decidere di commissariare un ente che ha appena eletto all'unanimità un nuovo presidente, che tra l'altro nulla centra con i veleni degli ultimi mesi.
Preso atto dello stallo, è sceso in campo il collegio sindacale che ha inviato al nuovo Cdi e al presidente ad interim una lettera in cui sottolinea i motivi per cui sarebbe consigliato rinviare: «A valle dei ben noti esposti - si legge nel documento - la Fondazione è attualmente soggetta agli accertamenti del Mef... Allo stato, la documentazione richiesta dal ministero risulta ancora al vaglio degli uffici. Notiamo in particolare che, per quanto pertiene al verbale del Cda del 19 aprile, tale verbale, di importanza critica per le valutazioni dell'autorità, è allo stato non ancora approvato in via definitiva e, pertanto, ne sono state fornite all'autorità di vigilanza due diverse versioni».
FABRIZIO PALENZONA - MAURIZIO IRRERA - CATERINA BIMA - DAVIDE CANAVESIO - ANNA MARIA DI MASCIO - ANTONELLO MONTI
Un passaggio che sottolinea come Irrera […] abbia inviato tutta la documentazione richiesta ma ci sono ancora due versioni del Cda che ha portato alla sfiducia dell'ex segretario generale Andrea Varese. Il presidente ad interim ha anche trasmesso le dichiarazioni di assenza di conflitto di interesse; non tutte perché alcuni alcuni consiglieri non l'hanno inviata. Nella lettera, il collegio scrive che «[…] sarebbe opportuno e […] preferibile […] che la riunione del Cdi nella parte dedicata alla nomina del nuovo presidente fosse posticipata».
Per rispettare la forma la proroga sarà inserita all'ordine del giorno di oggi. E andrà discussa. Fino a ieri pomeriggio parte dei consiglieri - specie quelli appena entrati in carica - erano per tirare dritto ed eleggere Poggi.
Poi sono scesi a miti consigli, consapevoli del fatto che sfidare il Mef presterebbe un ulteriore argomento al commissariamento e metterebbe nel mirino anche il Cdi, fresco di nomina e dunque estraneo al caos degli ultimi mesi. Quanto al cda, le probabilità di un intervento del ministero sono sempre più alte.
A rendere ancora più teso il clima c'è un esposto presentato in procura a Torino dall'ex segretario sfiduciato, Andrea Varese. È il secondo esposto dopo quello inviato dal Mef alla procura di Roma in seguito alla segnalazione di Palenzona.
Il manager sostiene che, anche se non firmato, il "patto occulto" proposto da Corrado Bonadeo con cui un gruppo di consiglieri avrebbe cercato di indirizzare le decisioni della Fondazione, era effettivo e avrebbe portato a eleggere l'attuale Cdi oltre che a determinare la sfiducia a Varese. Un altro macigno. E altro materiale per chi dovrà valutare se la terza fondazione di origine bancaria d'Italia è davvero ingovernabile.
2. LA TELEFONATA DEL TESORO A IRRERA "FERMATEVI, PERCHÉ CORRETE TANTO?"
Estatto dell’articolo di Claudia Luise per “La Stampa”
La prima telefonata, informale, risale alla settimana scorsa. Da Roma chiama un funzionario della direzione del Mef che si occupa della vigilanza sulle fondazioni. Da Torino risponde Maurizio Irrera, presidente ad interim di Fondazione Crt.
«Perché state correndo tanto sull'elezione del nuovo presidente?», è l'appunto del dirigente del Tesoro. Irrera replica che la convocazione del Cdi per l'elezione di Anna Maria Poggi, è in calendario il 28esimo giorno dopo le dimissioni di Fabrizio Palenzona, quindi sul gong visto che lo statuto impone di nominare il presidente entro un mese. La dirigenza del Mef spiega di aver bisogno di più tempo […].
Non è una richiesta formale, però. Venerdì arriva una seconda telefonata e questa volta è proprio il direttore generale Marcello Sala che suggerisce di rinviare il Cdi e sottolinea che il Mef è disposto […] ad avallare una modifica ad hoc dello statuto per consentire di sforare i termini. Di tutte queste interlocuzioni viene messo a conoscenza anche il collegio sindacale, presieduto dal commercialista vercellese Luigi Tarricone. A questo punto Irrera prova a convocare d'urgenza il Consiglio di amministrazione per illustrare la situazione e chiedere il rinvio.
L'obiettivo sarebbe anche quello di tutelare Poggi. Si scontra però contro un muro di gomma. Sabato tre consiglieri fanno sapere di non potersi presentare, e anche domenica il numero legale non c'è. L'incontro è in videoconferenza ma, oltre a Irrera, sono presenti i tre membri del Collegio sindacale e il consigliere Marco Giovannini. Caterina Bima e Antonello Monti risultano assenti giustificati per motivi di salute; Davide Canavesio e Anna Maria Di Mascio, assenti ingiustificati.
Bima, già sabato, aveva mosso i suoi rilievi: «Chiedo che ci venga preventivamente trasmessa la richiesta del Mef». E sottolineato che i 30 giorni previsti dallo statuto fossero un termine «vincolante salvo diversi provvedimenti normativi e comunque la eventuale richiesta di proroga sarebbe di competenza del Cdi».
Quindi a Irrera non resta che inviare il verbale al Mef: «Il presidente, verificata la mancanza del quorum costitutivo, dà atto che ciò certifica l'impossibilità di funzionamento di questo consiglio». Ribadisce che «è emerso che l'autorità di vigilanza ha segnalato che avrebbe gradito di disporre di più tempo per esaminare la corposa documentazione inviata».
E conclude, sempre nel verbale, spiegando che «ritiene di non aver titolo a formulare in autonomia l'istanza in quanto in conflitto di interesse poiché tale istanza, qualora accolta, comporterebbe un prolungamento della sua funzione di presidente a interim». Per questo la palla passa al Collegio sindacale che «ha poteri surrogativi e sostitutivi».