zuncheddu briatore

ORGOGLIO SARDO! - L'EDITORE DELL''UNIONE SARDA', SERGIO ZUNCHEDDU, SCRIVE A BRIATORE: ''CI SIAMO ROTTI I COGLIONI DI SENTIRCI DIRE QUANTO SIAMO ARRETRATI. SONO ORGOGLIOSO DI PROVENIRE DA UNA CIVILTÀ DI PASTORI. CON QUALE DIRITTO VOI CHE VENITE DAL CONTINENTE IN SARDEGNA, DOVE SVILUPPATE I VOSTRI AFFARI, CI TRATTATE CON DISPREZZO? PROPRIO TU, CHE SEI DEL PIEMONTE CHE CI HA SPREMUTO'' - LA LETTERA PARTE DAI SAVOIA E ARRIVA AL ''BILLIONAIRE''

Da www.unionesarda.it

 

La direzione de L'Unione Sarda ha ricevuto via mail, per conoscenza, la lettera che l'imprenditore Sergio Zuncheddu ha inviato mercoledì a Flavio Briatore.

Zuncheddu è anche editore di questo giornale.

 

Valutati gli spunti di riflessione e anche l'interesse giornalistico del testo, abbiamo deciso di pubblicarla integralmente, sottoponendola all'attenzione dei nostri lettori.

 

"Flavio,

sono stupefatto dalle dichiarazioni offensive che hai fatto su noi sardi e la Sardegna, peraltro in un contesto pubblico e di rilevanza mediatica. Il nostro appuntamento di venerdì 23/9 è, di conseguenza, annullato, e ti spiego perché.

Sergio ZunchedduSergio Zuncheddu

 

Si può essere critici sul modo con il quale vengono gestiti i trasporti da e per l’Isola e persino sui progressi più o meno performanti della nostra industria turistica, ma non possiamo accettare di sentirci dire, in modo sprezzante, che “ i sardi non sanno che la loro è un’isola perché pensano che la gente arrivi per caso”, che “quella è una terra straordinaria ma i sardi vogliono fare i pastori: loro il turismo non sanno nemmeno cos’è” e via pontificando, sui trasporti, sui monopoli ecc.

 

Per tua informazione e orientamento, per le tue prossime esternazioni sulla Sardegna, ti dico alcune cose che forse non sai:

 

1) Io sono orgoglioso di provenire da una civiltà agropastorale: mio bisnonno paterno era pastore, mio nonno un saggio del villaggio, quello materno era contadino e mio padre da giovane è stato persino servo pastore. I valori con i quali io e tantissimi sardi siamo cresciuti sono quelli apprezzati da tutti i non sardi intelligenti che ci capita di incontrare, compresi quelli che frequentano il tuo locale in Costa Smeralda;

 

silvio berlusconi flavio briatore francesca pascalesilvio berlusconi flavio briatore francesca pascale

2) Sui trasporti è vero: siamo gravemente carenti, in linea generale, anche se bisogna capire se la tua lamentazione sulle tariffe (1.600 euro per la tratta in nave Genova-Alghero, come dici tu, contro 600 per quella Barcellona- Maiorca) sia riferibile al tuo cliente tipo, poverino, capace di spendere mille euro e anche più per una bottiglia di vino. Se il cliente tipo per noi è solo quello che desidera il lusso, come sembra dalle tue dichiarazioni, non credo abbia il problema tariffario per i suoi spostamenti.

 

In realtà non è tanto, o non solo, un problema di tariffa, il nostro, quanto di numero di voli giornalieri e di collegamenti con le maggiori città europee, dalle quali dovrebbero arrivare turisti di fascia medio-alta e alto-spendenti;

 

3) Oggi non c’è un monopolio vero e proprio, per gli aerei e le navi, come dici tu, perché non c’è un’unica compagnia aerea o navale. Quello attuale è piuttosto un oligopolio, anche se l’effetto è simile, soprattutto quando gli oligopolisti si mettono d’accordo sulle tariffe o si spartiscono le tratte. Su questo, è vero, non hai tutti i torti: molto dobbiamo lavorare per favorire lo sviluppo di un vero mercato concorrenziale nel settore, anche se mi risulta che la Regione lo stia già facendo.

flavio briatore al billionaireflavio briatore al billionaire

 

Tuttavia ti segnalo, anche se da piemontese dovresti conoscere la nostra storia, che almeno in parte coincide con la tua, che il tema del monopolio sui trasporti, da e per la Sardegna, ha una storia plurisecolare e risale al periodo di dominazione di casa Savoia, in particolare per i collegamenti marittimi, posto che dal 1723, anno di uscita dei vecchi dominatori e insediamento della nuova casata, e fino almeno alla fine dell’Ottocento, di volare non se ne parlava proprio.

 

Ebbene: nel tempo si formò una compagnia di navigazione, protetta da voi piemontesi, la quale, quando si presentava all’orizzonte un possibile concorrente abbassava drasticamente e temporaneamente le tariffe, giusto il tempo di far schiantare il velleitario armatore entrante, per poi rialzarle subito dopo lo scampato pericolo.

 

Questo giochino, pensa, è stato imparato così bene che ancora oggi qualche furbastro lo utilizza per soddisfare la propria pulsione monopolistica, tipo: faccio fuori i concorrenti con la leva del prezzo e con il boicottaggio sul transito delle merci dei clienti “infedeli”. Questi studentelli sono scaltri nell’applicare quegli insegnamenti ma, lo riconosco, i professori ancora di più ad averglielo insegnato. Questi venivano dalle tue parti, però. Qualcuno di quei docenti potresti trovarlo persino nel tuo albero genealogico. Forse;

 

lele mora costantino briatore santanche'lele mora costantino briatore santanche'

4) E a proposito di prediche, Flavio, debbo dirti con franchezza che ci siamo rotti i c......i di sentirci dire cosa siamo o non siamo, cosa sappiamo fare e cosa no, quanto siamo arretrati e quanto no, e via elencando. Non vogliamo più sentirvi, neppure per farci i complimenti, quando per caso, ma solo per caso, intendiamoci, ne azzecchiamo una!

Non ci frega proprio nulla dei vostri non richiesti giudizi.

 

E visto che ci sono ti dico alcune cose che ti faranno meglio comprendere perché non sopportiamo più chi viene da fuori a darci lezioni, posto che potremmo essere noi, piuttosto, storicamente legittimati a darvene.

 

Non vi abbiamo mai detto con chiarezza che con il crollo dell’impero spagnolo, e la conseguente spartizione delle sue spoglie tra i vincitori e loro alleati, i piemontesi brigarono per prendersi la Sardegna non già perché ricca, impossibile dopo quasi quattro secoli di “cura” spagnola, quanto perché i Savoia desideravano ardentemente fregiarsi del titolo di re, che non avevano. Quando la presero, la Sardegna, era infatti già Regno, Regnum Sardiniae.

 

Pensa, dalla fine del dodicesimo secolo!

I tuoi antenati brigarono poi quasi fino alla fine del settecento per rivendersela, spogliata del titolo, ovviamente, e quando la casa regnante fu cacciata da Napoleone la Corte si rifugiò da noi, con le pezze nel deretano, rimanendoci, coccolata, servita e riverita, fino alla Restaurazione.

BRIATORE E IL NEGOZIO BILLIONAIREBRIATORE E IL NEGOZIO BILLIONAIRE

 

La domanda dunque è: con quale diritto voi (imprenditori ma spesso solo prenditori) che venite dal continente in Sardegna, dove potete sviluppare in tranquillità i vostri legittimi affari, potete permettervi di aggiungere alla critica, sia pure lecita, quel tanto di fastidioso, repulsivo, disgustoso e insopportabile disprezzo, che allude a una nostra presunta inferiorità antropologica?

 

Ci avete sconquassato i c......i con questa altezzosa prosopopea, questo tronfio, saccente e sprezzante pontificare, che non sopportiamo più, non perlomeno da gente che ha storicamente dominato, sfruttato e spremuto quest’Isola fino a farle uscire sangue; che ha favorito lo sviluppo industriale nei propri domini continentali ma non in Sardegna, preferendo tenerci nella condizione di povertà e sottosviluppo; che con la cosiddetta fusione perfetta del 1847 la casata piemontese ci propinò una fregatura perfetta, piuttosto, non riconoscendoci gli stessi diritti goduti dalle popolazioni continentali del Regno, compresa la questione plurisecolare dei trasporti, ancora irrisolta.

Billionaire - Flavio BriatoreBillionaire - Flavio Briatore

 

Non avete titolo per salire sul pulpito e farci le predichette ipocrite, scialbe e mollicce, delle quali non ci frega nulla. Se volete darci qualche consiglio fatelo con garbo e delicatezza, come si conviene alle persone bene educate, e non ripetetevi troppe volte: anche noi riusciamo a capire subito ciò che ci interessa, perlomeno con la stessa velocità di voi piemontesi, e dei milanesi, emiliani, romani e via elencando.

 

Caro Flavio, poiché quanto sopra è esattamente ciò che penso, credo sia impraticabile l’ipotesi di collaborazione che mi hai prospettato per l’Abi d’Oru: per fare cose insieme, infatti, oltre al business che stia in piedi ci vogliono anche affinità e sintonia personale, cose allo stato mancanti.

flavio briatore al billionaire flavio briatore al billionaire

Ti saluto".

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...