PRESTITI CIAO CIAO: LA STRETTA CREDITIZIA HA TOLTO 120 MILIARDI ALL’ECONOMIA DAL 2009 AL 2013 - SOLO UNICREDIT E INTESA HANNO NE HANNO SEGATI 90

Fabio Pavesi per “Il Sole 24 Ore

 

abi x abi x

Potrà ripartire il credito bancario? Quando e con quale intensità? Sono le domande che molti si pongono. Le principali banche italiane si sono fatte avanti per prenotare la liquidità che dopo l'estate la Bce metterà a disposizione. Ma da qui a pensare che la cinghia di trasmissione del denaro tra banche e imprese si rimetta in moto rapidamente ce ne corre. Le banche si sono tutte rafforzate patrimonialmente, ma segnali per ora non se vedono. O se ne vedono molto pochi. Il passato pesa come un macigno e la debolissima congiuntura italiana tiene tuttora alto il rischio credito.

oBANKITALIA oBANKITALIA

 

CREDITI: TAGLIATI 120 MILIARDI

Il taglio è stato pesante: dal 2009 solo le prime 10 banche quotate hanno sforbiciato crediti alla clientela per la cifra record di 120 miliardi, quasi un decimo dell'intero portafoglio prestiti di fine del 2009. Solo le due big, UniCredit e Intesa hanno cumulato una limatura secca per oltre 90 miliardi. E che dire del Monte dei Paschi? La banca di Siena travolta più delle altre dalla crisi e dalla gestione disastrosa di Mussari & C. ha visto nebulizzare prestiti per 21 miliardi su 152 miliardi pre-crisi. Ma anche Ubi e il Banco Popolare hanno diminuito lo stock dei crediti per circa 10 miliardi a testa. Una strada quasi obbligata per i banchieri dato che dal 2009 le sofferenze sono triplicate superando il tetto dei 168 miliardi odierno.

federico ghizzoni (2)federico ghizzoni (2)

 

CAPITALE EROSO

La progressiva svalutazione delle sofferenze si è mangiata oltre la metà dei margini e in molti casi ha portato in rosso i bilanci. Perdite che hanno eroso il capitale: basti pensare che nel caso di Mps il patrimonio netto si è più che dimezzato negli ultimi 4 anni. È c certo il caso più clamoroso ma il trend ha riguardato pressochè tutti. E se perdi patrimonio l'unica strada per cercare di rispettare i vincoli di solidità è quella di "delevereggiare", cioè tagliare l'attivo e quindi in genere i prestiti.

 

LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE

Ma se questo è il passato, si dirà, ora il quadro dovrebbe essere cambiato. In realtà non è così. È vero, le banche hanno portato a termine gli aumenti di capitale in vista degli stress test della Bce di quest'anno. E quei rafforzamenti dovrebbero permettere non solo di passare l'esame della Vigilanza europea, ma anche di smettere di "delevereggiare" avendo a disposizione più capitale per i prestiti. E poi c'è in vista il nuovo rubinetto aperto dalla Bce che impone che parte della nuova liquidità finisca in nuovo credito. Sulla carta è così, ma le norme tecniche come evidenziato dagli osservatori lasciano spazio a molta discrezionalità.

 

MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

Sappiamo già dove è finita la prima grande iniezione di liquidità a cavallo del 2011-2012. Tutta in titoli di Stato. Le banche italiane da allora hanno accumulato in portafoglio 400 miliardi tra Btp e simili con un incremento secco del 100% sul 2009. Andrà diversamente questa volta o la tentazione di usare la liquidità per investimenti più sicuri e più redditizi rispetto ai prestiti alle imprese prevarrà?

 

Qui a decidere sarà il clima economico del Paese. Se la ripresa resterà fragile allora anche il rischio credito non si abbasserà per le banche che tenderanno a non vanificare i nuovi aumenti di capitale con impieghi considerati a difficile rientro. Il termometro del rischio credito è ancora bollente. Come ha rilevato Bankitalia il costo del credito per le imprese è tuttora più alto di 70 punti base rispetto all'area euro. Per ora tutto è in stallo. Si vedrà.

 

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."