PROFUMO AVVELENATO - LANDO SILEONI MANDA UNA RAFFICA DI SILURI AI BANCHIERI E FA EVAPORARE ARROGANCE PROFUMO, SCESO IN CAMPO DAL MONTE DEI PACCHI IN SOCCORSO DELL'ABI PER IL PIÙ COMPLICATO RINNOVO DI CONTRATTO DELLA CATEGORIA

Il segretario della Fabi avvisa la Confindustria del credito: no alla rete di sportelli identica a quella delle assicurazioni, bisogna offrire servizi di alta qualità ai clienti, no alla rottamazione dei 55enni - Il fronte sindacale resta unito e Sileoni avvisa l'Abi: “Abbiamo i vostri documenti, conosciamo il vostro progetto”...

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Luca Gualtieri per "Mf Milano finanza"

 

alessandro profumo alessandro profumo

La nomina di Alessandro Profumo alla guida delle relazioni sindacali dell'Abi rappresenta un cambio di passo decisivo  nella  partita  per  il  rinnovo  del  contratto  bancario.  Ne  è  convinto  il  segretario  generale  della  Fabi, Lando  Sileoni,  che  pone  subito  paletti  precisi  in  vista  del  riavvio  della trattativa.  

 

Profumo  sostiene  che  oggi  serve  un  contratto  sostenibile. Condivide? 

Profumo  è  un  personaggio  autorevole,  come  lo  era  Francesco Micheli.  Nelle  sue  dichiarazioni  leggiamo  un  positivo  segnale  di disponibilità al dialogo. Però sottolineo che tutti i rinnovi contrattuali sono sostenibili,  visto  che  derivano  da un  accordo  tra  le  parti.  Il  settore  ha bisogno  di  un  contratto  innovativo  e questo  implica  un  presupposto:  che  ci  sia  tempo  a  disposizione.  La  contrattazione  va  inserita  in  un  nuovo modello  di  banca  e  la  condivisione  del  contratto  deve  essere  la  più  unanime  possibile.  Vorrei  ricordare  a Profumo che tutte le organizzazioni sindacali hanno presentato una piattaforma unitaria e  che, per evitare la disdetta del contratto, la categoria ha scioperato per la prima volta dopo 12 anni.  

 

Il Casl vuole creare le condizioni per dividere le organizzazioni sindacali? 

Lando Sileoni Lando Sileoni

Abbiamo la certezza che la linea politica di Abi è tracciata: vogliono utilizzare ideologicamente la crisi per scardinare  il  contratto.  L'ho  detto nell'ultima  riunione  in  Abi:  vogliono  una  retribuzione  a  tre  velocità,  una per il core business a risultato, una per gli amministrativi e un'altra per i contratti complementari. Vogliono un salario con una parte fissa e una variabile, avere mano libera sulle esternalizzazioni, una contrattazione di secondo  livello  congelata  per un  certo  periodo,  il  ridimensionamento  della  rete per  renderla  simile  a  quella del settore assicurativo in mano ad agenti, subagenti e mediatori.  

 

L'Abi ha quindi una strategia politica ben precisa? 

I  loro  veri  obiettivi  sono  funzionali  allo  smantellamento  del  contratto,  per  permettere  poi  ai  gruppi  di attuare i piani industriali senza condizionamenti da parte del sindacato. Inoltre, l'Abi vuole interrompere la crescita automatica del costo del lavoro, bloccando anche gli effetti di trascinamento economici. Questo è il programma politico dell'Abi del 18 giugno scorso. Abbiamo i documenti. Profumo è troppo lungimirante per poter  pensare  che  la  Fabi  possa  lasciare  per  strada  la  Fisac-Cgil  o  altre  organizzazioni.  Noi  vogliamo affrontare unitariamente i problemi e risolverli. Verificheremo a settembre se ci saranno le condizioni.  

 

Profumo  sostiene  che  il  nuovo  contratto  deve  avere  gli  strumenti  per  realizzare  le  strategie  e  che  un modello di banca per l'intero settore è improponibile. Che cosa risponde? 

abi abi

Le  professionalità  vanno  pagate:  a  parole  le  banche  sono  sempre  d'accordo,  poi  al  sindacato  lamentano che  i  quadri  direttivi  sono  troppi  e  che  vanno  ridotti.  È  il  solito  schema  del  contenimento  dei  costi  solo  a danno dei lavoratori. Noi ribadiamo tutte le richieste economiche. Ogni azienda deve fare autonomamente la propria  organizzazione  del  lavoro.  Quando  parliamo  di  nuovo  modello  di  banca,  intendiamo  recuperare quelle  attività  che  le  banche  assicuravano  alla  clientela  fino  a  15  anni  fa,  come  le  consulenze  legali,  fiscali, previdenziali.  Quando  parlammo  di  svolgere  in  banca  quei  servizi  che  offrono  i  commercialisti,  siamo  stati verbalmente  aggrediti  dall'Associazione  dei  commercialisti,  che  temevano  di  perdere  clientela.  Questo significa che abbiamo colpito nel segno. 

 

Quali sono i vostri obiettivi? 

monte dei paschi di siena monte dei paschi di siena

Vogliamo  mantenere  gli  attuali  309  mila  addetti  del  settore  senza  rottamazione  dei  55  enni,  ponendo  i presupposti  per  creare  nel  tempo  nuovi  posti  di  lavoro.  Vogliamo  aumenti  economici  che  recuperino l'inflazione, vogliamo che le banche aumentino i loro ricavi e siano gestite con professionalità e trasparenza. Per raggiungere questi obiettivi ci vogliono un'Abi e un Casl effettivamente rappresentativi dal punto di vista politico  rispetto  ai  gruppi  bancari.  È  capitato,  spesso,  che  quello  che  stabilivamo  in  Abi,  un  secondo  dopo venisse rimesso in discussione proprio dalle banche. Dal punto di vista ideologico, utilizzo un concetto caro a Profumo, questo è inaccettabile. 

 

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