LA QUESTIONE “CATTOLICA” – LA VENDETTA DI MINALI SI COMPIE: L’EX AD HA SPIEGATO ALLA CONSOB LO “SCHEMA DI MANTENIMENTO DEL POTERE” DI BEDONI. CIOÈ IL METODO CON CUI INFLUENZAVA “L’ESITO DELLE VOTAZIONI IN ASSEMBLEA” - LE DICHIARAZIONI RISALGONO AL 15 NOVEMBRE, DUE SETTIMANE DOPO LA DEFENESTRAZIONE  - E ORA BEDONI, INSIEME AL DG FERRARESI E AL SEGRETARIO LAI, È INDAGATO PER ILLECITA INFLUENZA…

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Minali e Bedoni Minali e Bedoni

(ANSA) - "Uno schema di mantenimento del potere posto in essere attraverso il controllo delle deleghe raccolte tramite agenti, fornitori e consulenti aziendali" grazie a "interessenze" e a una "rete relazionale" in grado "di influenzare l'esito delle votazioni in assemblea, determinando la maggioranza dei voti a favore dei rinnovi delle sue candidature, il tutto mediante atti simulati a danno della parità di trattamento dei soci".

Paolo Bedoni Paolo Bedoni

 

Con queste dichiarazioni rese alla Consob lo scorso 15 novembre, a due settimane dal suo siluramento, l'ex ad di Cattolica, Alberto Minali, denunciava quello che a suo dire era il potere di condizionamento sull'assemblea del presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, indagato dalla Procura di Verona, assieme al dg Carlo Ferraresi, e al segretari del cda Alessandro Lai, per illecita influenza sull'assemblea.

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