zonin consoli

IL SALVATAGGIO DELLE BANCHE VENETE COSTERA' ALTRI 1,4 MILIARDI DI EURO AI CONTRIBUENTI ITALIANI (CHE A LORO INSAPUTA HANNO GIA' SGANCIATO 17 MILIARDI) - IL SENATO SMONTA I DATI DI BANKITALIA SUI PRESTITI MARCI DI POPVICENZA E VENETO BANCA: LA STIMA DI RECUPERO E' TROPPO OTTIMISTICA

Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

 

Altri 1,4 miliardi di euro a carico dello Stato per salvare le due banche del Nord Est. Un ulteriore pacco di quattrini dei contribuenti - tanto per essere più chiari - che si aggiunge ai 17 miliardi già stanziati e «girati» a IntesaSanpaolo che ha rilevato - al prezzo ridicolo e simbolico di 1 euro - la Popolare di Vicenza e pure Veneto Banca. Dunque, corre il rischio di crescere - e non di poco - il totale di fondi pubblici investiti per tenere a galla i due istituti veneti. Una prospettiva non troppo remota, secondo un documento - pubblico, ma inedito - confezionato dai tecnici del Senato nel corso dell' estate.

 

GIANNI ZONIN E VINCENZO CONSOLIGIANNI ZONIN E VINCENZO CONSOLI

Gli esperti di palazzo Madama hanno fatto le pulci al decreto legge varato dal governo di Paolo Gentiloni domenica 25 giugno, a poche ore dal crac di Vicenza e Montebelluna. Lo studio è stato messo a disposizione dei parlamentari nel corso dell' iter di conversione del provvedimento dell' esecutivo.

 

Oltre 20 cartelle dettagliate, quelle preparate dai funzionari del Servizio bilancio del Senato e sostanzialmente ignorate da senatori e deputati, nelle quali vengono messi in dubbio diversi aspetti della discussa operazione. A cominciare dal fatto che la «procedura selettiva» per decidere chi fosse l' acquirente delle due aziende creditizie del Nord Est fosse stata «già svolta» prima che il decreto d' urgenza prendesse forma.

 

Tant' è che dal Senato è stata spedita, a palazzo Chigi, una richiesta di «maggiori informazioni sull' anticipazione eventualmente effettuata dal Ministero (dell' Economia, ndr) a copertura delle relative spese». Quasi una costosa e inutile pagliacciata, quella del bando preconfezionato per Ca' de Sass. Un enorme regalo: Intesa non ha speso nulla e ha comprato due banche, ricevendo un assegno di 4,8 miliardi cash dal Tesoro oltre all' impegno di altri 12 miliardi sotto forma di garanzie. E qui si entra nella parte calda della faccenda.

zonin popolare vicenzazonin popolare vicenza

 

Perché è il capitolo relativo alla valutazione della liquidazione dei cosiddetti attivi, e in particolare dei prestiti marci, quello più rilevante nell' analisi di palazzo Madama. La questione riguarda da vicino le finanze pubbliche, visto che tocca allo Stato garantire ed eventualmente coprire, con fondi statali, i non improbabili buchi aggiuntivi. Buchi che si potrebbero materializzare a stretto giro.

 

Stiamo parlando di 17,8 miliardi di crediti deteriorati. Secondo le valutazioni della Banca d' Italia - contestate dai tecnici del Senato - la percentuale di recupero di quei prestiti non rimborsati è stimata al 46,9%. Tasso che «è una media del decennio, periodo in cui però l' ultimo biennio ha registrato tassi inferiori alla media e rispettivamente al 39% e 44,5% nel 2014 e nel 2015%» si legge nelle carte di palazzo Madama che giudica troppo ottimistica la previsione dell' autorità di vigilanza. Solo un errore oppure un assist al governo per evitare di far salire troppo il conto del salvataggio bancario?

 

padoanpadoan

Rispondere è complesso. Frattanto, proviamo a fare un po' di calcoli. Se si applica la stima di Bankitalia, la cifra recuperabile è di 8,3 miliardi. Se, invece, si considera la percentuale più bassa, il bottino scende a 6,9 miliardi. Calcolatrice alla mano, vuol dire una differenza di circa 1,4 miliardi. È questa la cifra che il Tesoro sarebbe costretto a sborsare a qualora l' obiettivo del 46,9% non fosse centrato. Somma che, come già accennato, va aggiunta ai fondi già prenotati sul bilancio pubblico.

 

Ovvero, come ricordato anche nell' analisi del Senato, una «iniezione di liquidità» di «circa 4,8 miliardi» (di cui 3,5 miliardi per assicurare gli affidamenti alla clientela e 1,2 miliardi per la gestione degli esuberi) oltre che «la concessione di garanzie statali» per «un ammontare massimo di circa 12 miliardi». Totale: 16,8 miliardi che potrebbero diventare ben 18,2, con l' extra paventato dal Senato.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…