germania gas scholz

TEDESCHI SULL'ORLO DI UNA CRISI DI GAS – IL CANCELLIERE OLAF SCHOLZ È STATO COSTRETTO A TORNARE DALLE VACANZE PER ANNUNCIARE IL SALVATAGGIO DI UNIPER, IL COLOSSO TEDESCO DEI DISTRIBUTORI DI GAS MESSO IN GINOCCHIO DAL CALO DELLE FORNITURE RUSSE, E PER MANDARE UN MESSAGGIO RASSICURANTE A UN PAESE TERRORIZZATO ALL'IDEA DI RESTARE SENZA ENERGIA – SECONDO “DER SPIEGEL” LA GERMANIA È ALLE SOGLIE DI UN AUTUNNO DI DURE PROTESTE, SU CUI L'ESTREMA DESTRA È PRONTA A MESTARE FIN A PORTARE IL PAESE “IN CONDIZIONI DA GUERRA CIVILE”

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

UNIPER GERMANIA GAS 2

Non succede spesso, in Germania, che un cancelliere sospenda per un giorno le vacanze estive e voli a Berlino per fare un annuncio al Paese. Olaf Scholz lo ha fatto venerdì scorso, ufficialmente per annunciare il salvataggio (con parziale nazionalizzazione) di Uniper, il colosso dei distributori di gas, messo in ginocchio dal calo delle forniture russe.

 

In realtà Scholz ha voluto mandare un messaggio rassicurante a un Paese sull'orlo di una crisi di nervi. «You' ll never walk alone», ha detto il cancelliere citando il celebre inno dei tifosi del Liverpool. «Nessuna cittadina, nessun cittadino e nessuna impresa verranno lasciati soli con i loro problemi», ha promesso alla nazione impaurita dalla prospettiva di un inverno all'insegna del freddo, dell'inflazione, del ritorno della pandemia.

 

OLAF SCHOLZ

Finora, toni preoccupati e allarmisti nel governo erano stati esclusivo appannaggio del ministro verde dell'Economia, Robert Habeck, autore di appassionati appelli a stringere la cinghia o a ridurre i tempi di permanenza sotto la doccia, e della sua compagna di partito, la ministra degli Esteri Annalena Baerbock, che ha messo in guardia dal rischio di «rivolte popolari» nel caso in cui la penuria di gas diventasse cronica. Ma l'intervento insolitamente empatico di Scholz segnala qualcos' altro.

 

Come scrive il settimanale Der Spiegel nel numero da ieri in edicola, cresce nella politica e negli organi della sicurezza tedeschi la preoccupazione che la Germania sia alle soglie di un autunno dello scontento, caratterizzato da dure proteste, su cui l'estrema destra radicale è pronta a mestare fin a portare il Paese «in condizioni da guerra civile».

 

«Se gli aumenti dei prezzi colpissero duramente i bilanci familiari, le case non fossero riscaldate e in più avessimo una nuova ondata del virus, allora il potenziale di radicalizzazione e mobilitazione sarebbe alto e populisti ed estremisti avrebbero una chance», dice al settimanale la ministra dell'Interno, Nancy Faeser, secondo cui «i nemici della democrazia attendono solo nuove crisi per diffondere paura, insicurezza e teorie catastrofiste».

 

UNIPER GERMANIA GAS 3

Faeser è fiduciosa che le misure di aiuto, sgravi e ristori decise dal governo possano fare la differenza. Ma se non bastassero e il sistema Germania si ritrovasse alle prese con una grave recessione e una disoccupazione di massa?

 

Gli esempi della rabbia che monta non mancano. La crisi del gas e l'inflazione offrono un nuovo campo di azione al posto del coronavirus alla galassia di complottisti, negazionisti, nazionalisti, estremisti di destra e militanti dell'antipolitica, che sembrava aver esaurito la spinta propulsiva dopo la fase più critica della pandemia.

 

UNIPER GERMANIA GAS 4

In Sassonia, ancora una volta pietra incendiaria, il partito di estrema destra dei Freien Sachsen, nato nel 2021 durante il Covid-19, ha ripreso a organizzare le marce del lunedì insieme agli esponenti di Querdenken, «pensiero trasversale». Sul loro sito offrono striscioni di protesta con scritte come «Non congeleremo per le vostre sanzioni» e su Telegram hanno lanciato un appello a una «estate di resistenza», che ha già raccolto 150 mila adesioni.

 

mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2

Secondo il sociologo dell'università di Lipsia Johannes Kiess, che da anni segue l'attività sul canale social di oltre 300 gruppi di protesta dell'estrema destra in Sassonia, questi possono contare su un bacino di almeno 360 mila persone: a caratterizzarli, è «una narrazione fascista di decadenza, la contestazione della legittimità della democrazia e la progressiva radicalizzazione dei gruppi, che devono far prendere molto sul serio il loro potenziale di minaccia».

 

Anche Afd, il partito ultranazionalista che siede al Bundestag, spera di approfittare della situazione. Non solo attraverso la regolare partecipazione di suoi deputati alle dimostrazioni sassoni, dove lunedì scorso uno di loro ha evocato l'assalto al palazzo presidenziale in Sri Lanka, definendolo la «cosa giusta da fare» prima di aggiungere, con la solita tecnica del dire e non dire, di non augurarselo in Germania.

 

uniper

È l'intera retorica del partito che in realtà sembra ritrovare slancio. Così la leader parlamentare Alice Weidel accusa il governo di aver creato ad arte una crisi energetica, da cui si potrebbe uscire semplicemente mettendo in funzione il gasdotto Nord Stream 2, bloccato definitivamente dal governo dopo l'invasione russa dell'Ucraina.

 

È un fatto che dopo aver perso elezione su elezione nell'ultimo anno ed essere rimasta fuori dal Parlamento regionale dello Schleswig-Holstein, AfD è di nuovo in salita nei sondaggi e si colloca al 12%.

 

olaf scholz vladimir putin

L'inquietudine è in aumento anche fra i responsabili dell'Ufficio per la Difesa della Costituzione, i servizi civili. Jörg Müller, capo dell'intelligence nel Brandeburgo, mette in guardia «dai sogni estremisti di un inverno tedesco di rabbia». E aggiunge: «Sperano che crisi energetica e inflazione colpiscano le persone per usarne la rabbia nei loro piani contro lo Stato».

VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ draghi macron scholzOLAF SCHOLZ VOLODYMIR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ olaf scholzURSULA VON DER LEYEN OLAF SCHOLZ MARIO DRAGHI SCHOLZ NUCLEAREDRAGHI SCHOLZ MACRON 33

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…