giancarlo giorgetti economia crollo borse borsa mercati

IL TESORETTO NON BASTA: I SEGNALI DALL’ECONOMIA REALE NON SONO AFFATTO POSITIVI PER L’ITALIA – L’INDUSTRIA È IN FLESSIONE E ANCHE IL TERZIARIO NON STA TANTO BENE: SE LA CRESCITA RALLENTASSE RISPETTO ALLE STIME DEL GOVERNO (+1% NEL 2024, +1,2% NEL 2025) SI COMPLICHEREBBE DI MOLTO IL LAVORO DEL GOVERNO. UNA CRESCITA RIDOTTA DEL PIL AUMENTEREBBE ANCHE IL RAPPORTO CON IL DEFICIT. UN BEL GUAIO, CONSIDERANDO CHE IL DISAVANZO VA RIDOTTO DI 12 MILIARDI ALL’ANNO PER SETTE ANNI…

GIORGETTI, TESORETTO? ASPETTIAMO ALTRE SCADENZE E VEDIAMO

giancarlo giorgetti - assemblea abi

(ANSA) - "Francamente, bella storia anche quella del tesoretto! Aspettiamo quando finiranno altre liquidazioni, ci sono scadenze che sono state prorogate e poi tireremo le somme.

 

Come ci insegniamo le Olimpiadi, non è che uno arriva a 100 metri dal traguardo e dice ho vinto, o no? Avete visto qualcuno che lo dice? Aspettiamo la fine, perché quello è il momento della verità. Poi faremo le nostre valutazioni".

 

Così il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, alla domanda sull'ipotesi che ci sia un tesoretto di 20 miliardi per la prossima manovra. Giorgetti l'ha detto durante la conferenza stampa convocata dopo il Consiglio dei ministri.

 

CROLLO BORSE

Giorgetti ha aggiunto: "Invito a valutare l'andamento delle entrate rispetto alle previsioni e non rispetto all'anno scorso. In secondo luogo, le previsioni che facciamo al Mef e che vengono contestate da tutte le parti, puntualmente tendono a verificarsi. Quindi vuol dire che le previsioni le facciamo in modo serio e responsabile"

 

BORSE, RIMBALZO A METÀ. E SUI CONTI DELL’ITALIA INCOMBE L’INCUBO RECESSIONE

Estratto dell’articolo di Vittorio Malagutti per www.editorialedomani.it

 

GIANCARLO GIORGETTI

[…] I prossimi giorni diranno se quello che oggi può apparire come un temporale d’agosto sia in realtà l’inizio di un cambiamento, in peggio, del clima economico globale. Certo è che sui mercati finanziari la tensione resta alta, amplificata dai programmi di trading gestiti dagli algoritmi, che amplificano ogni movimento, al rialzo o al ribasso, dei listini.

 

Milano, in particolare, fa più fatica degli altri mercati continentali a lasciarsi alle spalle il temporale estivo. L’indice Ftse Mib, che nel corso della seduta è sceso più volte sotto la soglia dei 31 mila punti (non accadeva dai primi di febbraio), è vicino ad azzerare i guadagni dall’inizio dell’anno. Con il ribasso di martedì, meno 0,6 per cento, il calo dai massimi di metà aprile supera il 12 per cento.

 

GIANCARLO GIORGETTI

In un listino dove abbondano le quotazioni in rosso, c’è l’eccezione vistosa del Monte dei Paschi di Siena che ha fatto un balzo addirittura dell’8,7 per cento. […]

 

La rimonta di Mps però è l’unica notizia positiva che arriva dalla Borsa in questi giorni complicati. I timori di un prossimo rallentamento dell’economia, addirittura di una recessione secondo i pessimisti, oltre a innescare la flessione delle Borse, rappresentano un’incognita supplementare anche per Palazzo Chigi, in vista di una manovra di settembre ad alto tasso di difficoltà.

 

I segnali che in questi giorni arrivano dall’economia reale non sono positivi. L’indice dei servizi Hcob, che misura l’andamento del settore terziario, nel mese di luglio ha fatto segnare una flessione da 53,7 a 51,7. Numeri che suggeriscono quantomeno prudenza agli analisti che confidano nel traino dei servizi, cioè in sostanza del turismo, per consolidare la crescita del Pil nei prossimi mesi, mentre l’industria resta debole, come confermano i dati più recenti dell’Istat sul secondo trimestre 2024.

giorgia meloni a casa italia parigi 2024

 

Un rallentamento della crescita rispetto alle stime di governo (più 1 per cento nel 2024, più 1,2 per cento nel 2025) complicherebbe di molto il lavoro del ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti. Infatti, se Pil cresce meno del previsto, aumenta in proporzione anche il rapporto con il deficit (7,4 per cento del Pil a fine 2023)

 

In base agli accordi con Bruxelles il disavanzo andrà ridotto dello 0,5 per cento del Pil ogni anno per i prossimi sette. Il taglio al momento ammonterebbe a circa 12 miliardi. Una somma che andrebbe ad aggiungersi ai fondi indispensabili per confermare le misure in scadenza a fine 2024, una su tutte, la riduzione del cuneo fiscale che assorbirebbe un’altra dozzina di miliardi.

 

CROLLO BORSE

In base alle regole del Patto di stabilità il governo di Roma non potrà far quadrare i conti ricorrendo a deficit supplementare (il cosiddetto extradeficit), come invece è successo l’anno scorso quando la manovra fu finanziata per 15 miliardi circa aumentando il disavanzo pubblico. Per chiudere il cerchio si dovrà agire soprattutto sul fronte delle entrate, visto che i margini di manovra per il taglio delle spese appaiono limitati.

 

Escludendo aumenti delle imposte, il governo può contare sull’incremento del gettito tributario rispetto a quanto preventivato a inizio anno. Un aumento sorprendente, pari a circa 16 miliardi, se si considera che nei mesi scorsi la crescita dell’attività economica è stata assai ridotta, come confermano le statistiche sull’andamento del Pil.

 

GIANCARLO GIORGETTI ALLA PARTITA DEL CUORE

In compenso rischia di rivelarsi un fiasco il concordato preventivo biennale su cui molto puntava il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Al momento le adesioni […] sono molto inferiori alle attese. A tal punto che con un decreto correttivo pubblicato in questi giorni il governo offre nuovi incentivi, sotto forma di sconti d’imposta supplementari, alle partite Iva che accetteranno di concordare con l’erario le tasse da pagare per il prossimo biennio. Le agevolazioni extra hanno tutta l’aria di una manovra disperata per evitare il flop. Si vedrà nelle prossime settimane se questa correzione in corsa sortirà l’effetto sperato.

 

A questo punto, però, difficilmente il fisco amico predicato da Leo darà un contributo decisivo ai conti pubblici. In compenso, i lavoratori autonomi che si aggrapperanno al salvagente dell’ultima versione del concordato fiscale avranno uno sconto in più, a cominciare da quelli con la pagella fiscale più bassa, cioè i presunti evasori.

CROLLO BORSE GIORGIA MELONI COME IMANE KHELIF - MEME BY EMILIANO CARLI STRAGED THINGS - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA CROLLO BORSE GIANCARLO GIORGETTI BIAGIO MAZZOTTA

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…