benetton vacche maccarese

LE VACCHE GRASSE DEI BENETTON – NON SOLO MAGLIONI, AUTOSTRADE E AEROPORTI: NEL 1998 LA FAMIGLIA SI PRESE DALL'IRI (OVVIAMENTE A SALDO) ANCHE LA TENUTA DI MACCARESE, LA PIU' GRANDE FATTORIA D'ITALIA, CHE CONFINA CON L'AEROPORTO DI FIUMICINO. DEI 1.300 ETTARI PREVISTI PER IL RADDOPPIO DELLO SCALO (PORTATO AVANTI DAL GOVERNO LETTA), MILLE SONO DI PROPRIETÀ DEI BENETTON...

Carlo Cambi per “la Verità”

 

maccarese 24

Avete mai visto una mucca che vola? No? Ebbene, nelle privatizzazioni all' italiana può capitare anche che le vacche decollino o atterrino. Dove? Ma a Fiumicino. E nell' interesse di chi? La riposta è facile: dei Benetton, che hanno usato le dismissioni dell' Iri come un supermercato in quella felice (per loro) stagione che va dal 1998 al 2008, i dieci anni che hanno sconvolto lo Stato imprenditore. A rileggere alcune cronache del tempo i signori di Montebelluna passano anche da salvatori della patria.

maccarese 3

 

Partiamo da una privatizzazione che dal punto di vista della massa di quattrini è minore, ma che ebbe allora un valore simbolico altissimo e che oggi serve a comprendere come le «svendite» siano state una spoliazione del patrimonio pubblico per redistribuire quella ricchezza (costruita solo con le tasse degli italiani) a vantaggio di alcuni ristrettissimi circoli, escludendo qualsiasi possibile concorrenza.

 

luciano giuliana gilberto benetton

Non solo: in qualche caso potrebbe accadere che lo Stato sia costretto a ricomprare, sotto altra forma e consentendo enormi guadagni a chi acquistò con le privatizzazioni, ciò che aveva venduto.

 

Tutto si svolge lungo il litorale romano da via della Magliana a Fiumicino, passando per Torre in Pietra. Lungo la costa si estende una delle aziende agricole più importanti d' Europa: è la Maccarese. Ha una storia gloriosa e tormentatissima.

 

maccarese 14

Di fatto un' eredità di Benito Mussolini, che la fa diventare l' emblema delle bonifiche e la mette in collo all' Iri di Alberto Beneduce. Maccarese con la Repubblica diventa il luogo di spartizione del potere tra sindacati, centrali agricole e partiti. Arriva ad avere fino a 900 dipendenti e perde montagne di quattrini. Nel 1982 si tenta una prima vendita, nel 1986 si decide di chiuderla, ma succede il finimondo e l' Iri continua a sovvenzionarla anche se ha un passivo di 3 miliardi di lire l' anno.

maccarese 20

 

Ha però una funzione: con frutteti, vigneti, oliveti, una novantina di case coloniche, greggi di pecore, vacche, maiali e laboratori di trasformazione è l' emblema dell' azienda agricola mediterranea, estesa su 3.300 ettari dove i boschi e le pinete che arrivano fino alla spiaggia sono un paradiso in terra.

 

Un' azienda che se ben condotta potrebbe fruttare. Basterebbe gestirla come la confinante tenuta del castello di Torre in Pietra che appartenne al fondatore e direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini (oggi è degli eredi). Ma Maccarese era una sorta di albergo a ore del potere: tutti se avevano da sistemare un parente o volevano fare una vacanza finivano lì.

 

Una gara su misura

fratelli benetton

Per cercare di vendere la megafattoria l' Iri la passa a Iritecna e quando si apre la stagione dei saldi di Stato Maccarese è tra i primi oggetti a essere «banditi». Logico che a comprarsela fosse un gruppo agricolo. Invece no perché l' offerta della cooperativa Ortosole, costituita da operatori agricoli della zona, viene giudicata non congrua.

Ricorderà il presidente della Ortosole, Beniamino Tiozzo: «Noi avevamo presentato un piano che salvava tutte le colture e prevedeva di occupare da 500 a 700 persone. Non ci risposero neppure. Sapemmo solo dopo qualche tempo che l' avevano data ai Benetton».

Attenzione perché i tempi sono importanti. L' offerta di Edizione srl, la finanziaria di famiglia, arriva sul tavolo di Iritecna il 30 luglio del 1998.

maccarese 22

 

Giusto un anno dopo l' apertura della gara per un' altra privatizzazione: quella di Aeroporti di Roma. Maccarese ha un vantaggio: confina con le piste del Leonardo da Vinci. E chi, grazie alla privatizzazione, si sta comprando Aeroporti di Roma? Ma Gemina, che è controllata con il 30% di azioni dalla Edizioni srl di famiglia Benetton. Che nel gennaio del 1999 si porta a casa frutteti, vacche, borgo agricolo e 3.300 ettari per 93 miliardi di lire (47 milioni di euro).

 

gian maria gros pietro

Tutti pensano che i Benetton abbiano comprato per speculare sul litorale romano, loro giurano che sono anche imprenditori agricoli (in Sudamerica hanno enormi greggi per produrre lana) e si impegnano a non frazionare la proprietà e a mantenere le coltivazioni.

 

A garantire per loro ci pensa il presidente dell' Iri, Gian Maria Gros Pietro (amicone di famiglia), che presenterà l' affare come una sorta di manna dal cielo e per far vedere che fanno sul serio i trevigiani nominano amministratore Carlo Benetton (scomparso di recente), il più piccolo del poker dei fratelli, che si è sempre occupato di campi.

 

La fine di Malpensa

IL MOMENTO DEL CROLLO DI PONTE MORANDI A GENOVA

I Benetton guardano lungo, molto lungo. Un anno dopo l' acquisizione di Maccarese si conclude anche la privatizzazione di Aeroporti di Roma: il 57% del capitale viene ceduto dall' Iri per 2.600 miliardi di lire (1,2 miliardi di euro) al consorzio Leonardo di cui è magna pars Gemina, dove chi conta è Edizione srl dei Benetton.

 

Mentre Maccarese con Carlo Benetton perde il 90% di occupazione, tutti i frutteti e si concentra solo sulla zootecnia diventando la stalla più grande d' Europa, ma riuscendo a guadagnare fino a mezzo milione di euro all' anno, anche perché a lavorarci dentro c' è tanta manodopera immigrata, che certo non ha stipendi da top management, Aeroporti di Roma è compiutamente privatizzata.

maccarese 23

 

Passano alcuni anni e si cerca di privatizzare Alitalia, che si divide tra Fiumicino e Malpensa. L' hub lombardo per i Benetton è una seccatura. Nasce Cai, che ha come maggiore azionista Intesa San Paolo, ma nel capitale sociale ha anche Atlantia dei Benetton (con l' 8%) e come presidente quel Roberto Colaninno, che già aveva fatto fortuna con la privatizzazione di Telecom e che aveva mandato il rampollo Matteo a scaldare i banchi della Camera in quota Pd.

Benetton fiumicino

 

Parte la privatizzazione-salvataggio di Alitalia, che si conclude il 12 dicembre 2008: con poco più di un miliardo Cai si compra tutta Alitalia e tutta Air One. Immediatamente Alitalia volta le spalle a Malpensa e concentra circa l' 80% di attività su Fiumicino.

 

Nel frattempo Atlantia si fonde con Gemina e acquisisce il 97% del capitale di Aeroporti di Roma. Comincia da lì il raid di Atlantia sugli aeroporti: si compra Bologna, Venezia, Ciampino.

 

mario monti

La prima svolta è a fine 2012. Presidente del Consiglio è Mario Monti, già dimissionario. In zona Cesarini, alla vigilia di Natale, dà il via libera all' aumento delle tariffe aeroportuali (da 16 a 26,50 euro a passeggero) e al piano di raddoppio del Leonardo da Vinci. Lo Stato vara un investimento infrastrutturale da 12 miliardi di euro, che è il vero obiettivo dei Benetton.

 

fiumicino

Intanto l' aumento della tariffa, che Atlantia ha chiesto a gran voce comprando pagine di giornale e minacciando tagli occupazionali, garantisce ai gestori di Aeroporti di Roma un introito supplementare di 360 milioni di euro all' anno.

simonetta giordani sottosegretario

 

Passano pochi mesi e c' è un' altra svolta positiva per i Benetton. Presidente del Consiglio è il loro amico Enrico Letta, che va in visita negli Emirati e si porta dietro Simonetta Giordani (ex pierre di Atlantia, diventata sottosegretario alla cultura) e molti manager tra cui quelli di Cai che riescono a rivendere Alitalia a Ethiad. Che poi la scaricherà di nuovo sul contribuente italiano. Ora il quadro è compiuto.

 

maccarese 18

Perché il raddoppio di Fiumicino, che si sviluppa su 1.300 ettari, prevede che 1.000 siano espropriati proprio a Maccarese. Cioè lo Stato pagherebbe ai Benetton circa 200 milioni di euro (20 euro al metro quadrato), più il lucro cessante, per allargare un aeroporto che è in concessione ai Benetton fino al 2042, sul quale Atlantia ha macinato e macinerà milioni e milioni di euro di profitti per ricomprare un terzo di quanto i Benetton acquistarono dallo Stato a 47 milioni di euro.

Espropri fiumicino

 

Sia detto chiaro: il progetto ancora non è partito e forse la strage di Genova complica un po' le cose, ma il disegno cominciato con le vacche del 1998, rafforzato dalla gestione di Alitalia che ha emarginato Malpensa, nel 2018 potrebbe finire con un terminal in più.

 

Perché questo è il senso delle privatizzazioni gestite tutte da uomini del Pd o vicini al Pd. E cioè che uno si compra a prezzo di saldo dei beni di Stato, li sfrutta per molti anni e poi trova un modo per rivenderli al pubblico incassando dieci volte tanto. Ma per farlo bisogna essere molto bravi, oppure chiamarsi Benetton.

maccarese 5maccarese 21maccarese 19maccarese 16maccarese 4maccarese 11maccarese 12maccarese 13maccarese 17maccarese 15maccarese 9maccarese 8maccarese 10maccarese 7maccarese 1maccarese 6maccarese 2

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...