VALENTINO D’ARABIA! - “AMORE MI REGALI UN VALENTINO?” “SI’ CARA, TE COMPRO TUTTA LA MAISON!”: LA SECONDA MOGLIE DELL’EMIRO DEL QATAR ORA HA IL SUO GIOCATTOLINO DI LUSSO - E VALENTINO E’ FELICE (ALLA FACCIA DI MATTEO MARZOTTO): “VUOLE DIRE CHE IL MARCHIO CHE PORTA IL MIO NOME HA ANCORA UN PRESTIGIO INDISCUTIBILE” - ITALIA IN VENDITA: GUCCI, FENDI E BULGARI. RESISTONO ARMANI, PRADA, VERSACE, DOLCE E GABBANA E MISSONI…

Natalia Aspesi per "la Repubblica"

Valentino Garavani è contentissimo e con lui l'ex socio e compagno di una vita Giancarlo
Giammetti. «Siamo fortemente sollevati, questa operazione ci piace: vuole dire che il marchio che porta il mio nome ha ancora un prestigio indiscutibile, certo anche grazie al lavoro dei due attuali disegnatori e dell'amministratore delegato dell'azienda. Un lavoro, il loro, basato sulla modestia, sulla mancanza di scandali, senza divismo e presunzione, una lezione per tutto il mondo della moda».

Il messaggio arriva da lontano, da qualche parte opulenta del suo mondo, il suo beau monde, dove parlare di business pare ineducato, da sempre abitato da invisibili miliardari e da aristocratici irraggiungibili: potrebbe essere nel suo appartamento di New York dove ogni sera silenziose camerierine stirano le lenzuola di seta già sistemate nei letti; oppure nell'ottocentesca residenza londinese su Holland Park con i suoi cinque Picasso, o seduto sotto i Warhol del sontuoso vecchio yacht ancorato in qualche porto esclusivo, o anche nell'amatissimo secentesco Chateau de Wideville dove aveva vissuto Louise de la Valliere, amante di Luigi XIV.

Però Valentino, pur grato alle persone che negli ultimi tempi hanno continuato a far splendere la vitalità, la grazia, la fama della da lui amatissima Maison, non dimentica quando, venduta l'azienda alla finanziaria tedesca HDP nel 1998, passata all'inglese Permira nel 2002, il nuovo padrone per pochi mesi, il giovane Matteo Marzotto, insensibile agli abiti fatati e addirittura commoventi che Valentino disegnava per le grandi ricche del mondo, disse sprezzante: «Il mercato ci domanda di fare cose diverse, e lui è un leone con le unghie spuntate».

Lo racconta il bel documentario di Matt Tyrnauer, "L'ultimo imperatore", presentato a Venezia nel 2008 e poi visto ovunque. A Valentino, incapace di vedere le donne se non nella luce trionfante di una femminilità lussuosa, quella gelida frase inappropriata apparve come un vero insulto. «Ti immagini se dopo decenni di lavoro, posso accettare che mi dicano questo sì e questo no. Io me li mangio in un boccone!».

Invece se lo mangiarono loro, e lui dovette lasciare la sua Maison, nel settembre del 2007. Adesso la Valentino è stata acquistata dalla finanziaria del lusso di Sheika Mozath, cinquantenne con sette figli, bellissima ed elegante (con velo quasi invisibile), seconda delle tre mogli di Hamad bin Khalifa al Thani, baffuto emiro, cioè padrone del Qatar, (patrimonio personale di 2 miliardi di dollari); e l'ottantenne, elegante, grande Valentino Garavani, detto nel suo ambiente il re dell'high living, può abbozzare una signorile vendetta: «Ci auguriamo che con i nuovi finanziatori l'azienda possa affrontare un vero progetto, con l'appoggio e le risorse che negli ultimi anni sono mancati».

Pareva che il lusso fosse un tesoro europeo, fin da quando dal XIX secolo i ricchissimi maraja indiani con le loro signore cominciarono ad acquistare carrozze, toilettes, gioielli, mobili, opere d'arte e le prime automobili, a Parigi e Londra; negli anni Settanta, l'imperatrice dell'Iran Farah Dibah si faceva mandare l'intero guardaroba da Valentino, poi fu la volta delle principesse arabe che invadevano gli atelier di alta moda parigina.

Diventato il made in Italy il massimo successo del sempre più vasto mercato del lusso, furono le finanziarie francesi, in mano ad astuti giocolieri come Pinot e Arnault, a iniziare la caccia, mettendo insieme marchi di ogni tipo e di ogni prodotto purché dichiarabile di lusso: si era capito che solo così era possibile affrontare le sfide sempre più onerose della comunicazione e della distribuzione globale.

A poco a poco Gucci, Fendi, Bulgari e tanti altri sono passati di mano, o di finanziaria, e Valentino tra i primi. Dei grandi marchi che hanno reso celebre e opulenta la moda italiana e continuano ad essere forti (con negozi ovunque, a Karaganda, a Baku, ad Astrakan, a Guandong, a Ulan-Bator) e in mano alle persone che li hanno fondati, miti ancora popolari quali Armani, Prada, Versace, Dolce e Gabbana, Missoni ed altri.

I giganteschi finanziamenti, ormai richiesti da un mercato sconfinato, si stanno spostando soprattutto nei paesi arabi, nei palazzi di poche famiglie padrone di ogni ricchezza del loro paese: come appunto l'emiro del Qatar e sue spose (e figli, una moltitudine) che stanno acquistando tutto, grandi magazzini, marchi di lusso della moda, delle automobili, dei gioielli, alberghi sontuosi, squadre di calcio, canali televisivi... Nel frattempo un capitano coraggioso italiano, Diego Della Valle, ha comprato un grande marchio francese del passato, Schiaparelli: da anni è solo un nome e il mercato deve crearselo.

 

VALENTINO GARAVANIVALENTINO GARAVANI6bol39 valentino garavanielle35 giancarlo giammettiMATTEO MARZOTTO VALENTINO Hamad bin Khalifa Al Thani HAMAD BIN KHALIFA AL THANI CON LA MOGLIE MOZAH

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…