gomorra 5

CAFONALINOPIÙ CHE UNA GUERRA È UNA CROCIATA: TORNA "GOMORRA", LA SERIE CULT DI SKY ORIGINAL ALLA QUINTA E ULTIMA STAGIONE, CON LO SCONTRO FINALE TRA CIRO E GENNARO - AL TEATRO BRANCACCIO DI ROMA PRESENTAZIONE IN GRANDE STILE PER L'ANTEPRIMA, SUL TAPPETO ROSSO I VOLTI DELLE PASSATE STAGIONI: MARIA PIA CALZONE, FORTUNATO CERLINO, CRISTINA DONADIO, IL REGISTA STEFANO SOLLIMA - PRESENTI INOLTRE IL BLOGGER KHABY LAME, ELISA D'OSPINA, BEPPE CONVERTINI E… - FOTO

1 - «GOMORRA», RED CARPET E ANTEPRIMA POI FESTA A PALAZZO BRANCACCIO CON IL CAST

S.D.S. per il “Corriere della Sera - ed. Roma

 

presentazione di gomorra 2

Red carpet, cocktail e presentazione in grande stile, ieri, al teatro Brancaccio per l'anteprima dell'ultima stagione di Gomorra, la serie cult Sky Original prodotta da Cattleya in collaborazione con Beta Film (in prima mondiale il 19 novembre).

 

Applausi per i registi Marco D'Amore («grazie ai tanti lavoratori dello spettacolo che hanno reso questa serie unica») e Claudio Cupellini (entrambi supervisori artistici) e per tutto il cast presente da Salvatore Esposito («dopo otto anni mi ritrovo qui ed è davvero molto emozionante») ad Arturo Muselli, Ivana Lotito, Mimmo Borelli con Tania Garribba, Antonio Ferrante, Carmine Paternoster e Nunzia Schiano.

 

presentazione di gomorra 1

Sul tappeto rosso anche i volti delle passate stagioni: Maria Pia Calzone, Fortunato Cerlino, Cristina Donadio, il regista Stefano Sollima. Nata da un'idea di Roberto Saviano, e tratta dall'omonimo romanzo dello scrittore presente nella storica sala in via Merulana, «Gomorra» ha sbaragliato la concorrenza, trasmessa in 190 paesi ha «conquistato la critica, ha rotto gli schemi e ridefinito gli standard del genere», come sottolineato dall'ad di Sky, Andrea Duilio, finendo al quinto posto nella classifica stilata dal New York Times fra le produzioni non americane più importanti degli ultimi due lustri.

 

marco d amore

L'ultimo atto della produzione è stato poi festeggiato a Palazzo Brancaccio con un lunga lista di invitati, a partire da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, grande amico dell'amatissimo Genny, il blogger Khaby Lame, Elisa D'Ospina, Beppe Convertini, Paola Lucisano, Daniele Giannazzo e molti altri.

 

2 - SCONTRO FINALE

Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera

 

Più che una guerra è una crociata: ma qual è la parte giusta? Gomorra, alla quinta stagione, chiude. Dal 19 novembre per dieci puntate su Sky e in streaming su Now. Gennaro provò a ripulirsi e a costruire una vita onesta, Ciro si era sacrificato per permetterglielo. C'era quasi riuscito… È lo scontro finale tra loro due, la resa dei conti.

 

La serie cult venduta in 193 Paesi, immersa nella contemporaneità, che ha lanciato talenti sconosciuti, figlia di Romanzo Criminale, è nata dal romanzo di Roberto Saviano. Da ragazzo andava su quella vespa che non può più guidare, a Napoli e a Scampia, per raccontare «il potere, la violenza», una realtà «più complessa» del racconto della criminalità della sua terra. E oggi per decifrare le pallottole di una qualunque periferia, «in Corsica o nelle Filippine, in Messico o in Brasile», la parola magica è Gomorra.

 

marco d amore e salvatore esposito 1

Ciro e Genny, i «fratelli» coltelli che si sono amati e odiati, protagonisti di questa storia corale, sono entrati nell'immaginario, lo stesso moderatore alla presentazione si impappina più di una volta e chiama così gli attori che li interpretano, Marco D'Amore (che si divide anche la regia con Claudio Cupellini) e Salvatore Esposito.

 

C'è un prima e un dopo Gomorra, dicono a Sky. La saga chiude «all'apice del successo», aggiungono. Ma nessuno spiega in modo chiaro perché: anche il Male assoluto rischiava di diventare lo stereotipo di sé stesso? Invece si ragiona largo, per archetipi, si echeggiano la tragedia greca e Shakespeare: anche qui, come si dice in una puntata, i morti tornano come un incubo.

salvatore esposito e beppe convertini

 

Il produttore Riccardo Tozzi: «È la creazione di un mondo». Dice che la scelta del dialetto napoletano, fondato su sintesi e icasticità, «ha implicato la trasformazione del modo di scrivere i dialoghi».

 

Anche l'ultima serie condensa stralci di processi, intercettazioni, ordinanze di custodia cautelare, testimonianze oculari. Un racconto in presa diretta. Il cosceneggiatore Leonardo Fasoli, per capire come funzionano le cose, si era fatto un giro a Secondigliano: «Ho fermato cinque persone a caso, per strada, e ho chiesto: avete visto un omicidio? Sì mi hanno risposto tutti e cinque».

 

Puntate piene di frasi scolpite come un epitaffio stanno lì a ricordarci che tutto ruota su fiducia e tradimento: «Pure un errore in buona fede diventa imperdonabile»; «la fiducia è una debolezza che non mi posso permettere»; «la giustizia è un male di Dio».

 

marco d amore con giuliano sangiorgi e salvatore esposito

E qui si apre immancabile il capitolo sul rischio di emulazione. Roberto Saviano: «La presenza dello Stato è una interferenza, è articolata dal punto di vista criminale, che nel post Covid sta facendo investimenti enormi... Nessuno è diventato criminale vedendo Gomorra».

 

Salvatore Esposito, un secondo prima contento di rivelare il complimento del suo dio («mi fermò Maradona per congratularsi; Diego, ma stai pazziando?») rigetta che non ci siano arresti. E Marco D'Amore: «Non siamo noi l'esempio, ce l'hanno davanti agli occhi, dove lo Stato non esiste».

 

roberto saviano

«Ma la sua assenza è nelle scuole e al lavoro, quello è il presupposto che genera il mostro», aggiunge Tozzi. Le donne? A volte merce di scambio, come nelle nozze dei reali; altre volte figure forti, che non si sottraggono al loro destino e «non fanno le vittime, essere moglie di Genny è già una condanna», afferma Ivana Lotito. La consolazione, per Saviano, «è impossibile, i protagonisti sono già sconfitti, lo sanno loro stessi. Nessuno pensa di farcela».

 

ivana lotito

Nel linguaggio dei criminali, come un western di Leone, tutto è lento, i movimenti, i gesti, si parlano «naso a naso, occhi negli occhi per impedire la visuale», dice Saviano. Tutto è rito, metafora, maschera: Ciro è un Arlecchino nero? «Sì, la maschera è una somma di comportamenti, e io ho sempre voluto scomparire nei ruoli», dice D'Amore. A 18 anni andò via da Caserta, dai bulli diventati sceriffi del male. « Gomorra gli ha fatto rivivere i pregiudizi: «Mi ha migliorato anche come uomo, mi ha dato più comprensione per chi ha fatto scelte diverse dalle mie».

giuliano sangiorgi e salvatore esposito 2denise capezzasalvatore esposito e marco d amorebeppe convertini e marco d amorearturo muselligomorra anteprima

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO