2020dreyfus

CAFONALINO – ALL’ELISEO TORNA IL FORMAT “LA STORIA A PROCESSO”: DAVID PARENZO INTERPRETA DREYFUS E LA GIURIA ASSOLVE LA STAMPA RESPONSABILE DELLA CAMPAGNA ANTISEMITA CONTRO IL MILITARE ACCUSATO INGIUSTAMENTE NEL 2894 DI ALTO TRADIMENTO - FIORENZA SARZANINI TESTIMONE DELLA DIFESA E GIORDANO BRUNO GUERRI DELL’ACCUSA. IL RICORDO DI GIAMPAOLO PANSA DEL PRESIDENTE “FONDAZIONE VITTORIALE”

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Da www.agi.it

 

fabrizio gandini simonetta matone cesare placanica foto di bacco

L’imparzialità e l’autonomia della stampa che ha pubblicato menzogne nel 1894 sull'affaire Dreyfus sono state “assolte” dalla giuria social di Radio Luiss mentre il pubblico del Teatro Eliseo con i suoi voti a fine dibattito ha deciso con ampia maggioranza di non assolvere il giornalista che non verifica le sue fonti e non fa da filtro. Questo il verdetto emesso mercoledì 15 gennaio nel secondo appuntamento romano della stagione 2019-2020 del format teatrale La Storia a Processo!, ideato e curato da Elisa Greco.

 

fabrizio gandini foto di baccogiordano bruno guerri foto di bacco (2)

Il processo vero e proprio - fatto come da tradizione a braccio da “veri” magistrati, avvocati, giornalisti o politici - riguardava infatti il tema dei moderni organi di informazione, in epoca di fake news veicolate sui social media in grande quantità e grande velocità, e della capacità dei giornalisti 4.0 di essere autonomi e imparziali (votazione finale talloncino azzurro). Oppure c’è il rischio che il nuovo modo di fare informazione possa fare da sponda ai poteri forti per rappresentare una realtà diversa? (talloncino rosso).

david parenzo elisa greco foto di baccofabrizio gandini giordano bruno guerri elisa greco simonetta matone cesare placanica david parenzo fiorenza sarzanini foto di bacco

 

“Siamo andati oltre la storia focalizzando il contrasto eterno tra verità e falsa verità - ha commentato l’autrice e curatrice Elisa Greco - Infatti con questa scelta ho voluto, provocatoriamente, mettere a processo e sottoporre al giudizio del pubblico quanto le fake news possano influenzare e dare un’impronta alla realtà stessa. D’altra parte è significativo il doppio e contrastante verdetto che sottolinea ancora una volta la differente visione “generazionale”nell’approccio alle nuove realtà mediatiche”.

giovanni bianconi foto di bacco (1)fiorenza sarzanini david parenzo foto di bacco

 

“Il tema è complesso ma attualissimo”, ha subito preannunciato Simonetta Matone, nota magistrata nei panni di una graffiante presidente di Corte. Sotto accusa i giornalisti e i direttori responsabili dei quotidiani “La Libre parole”, “Le Petit Journal”, “L’Intransigeant” e “La Croix” che, in una Francia di fine ‘800 fortemente antisemita, hanno portato avanti una campagna di stampa falsa e piena di pregiudizi contro Dreyfus.

maddalena letta augusta iannini marisa stirpe foto di bacco

 

A impersonare il militare francese di origini ebraiche, accusato nel 1894 di alto tradimento e per questo degradato e deportato sull’isola del Diavolo, un esplosivo David Parenzo, anche lui di religione ebraica, che in riferimento ai protagonisti della serata ha subito ironizzato: “Ci troviamo qui tra il salotto di Vespa, il delitto di Cogne e il difensore di Carminati”, ha detto riferendosi a Matone ospite fissa di Porta a Porta, al pm Fabrizio Gandini che fece condannare Franzoni e a Cesare Placanica, avvocato penalista e attuale difensore dell’ex Nar Massimo Carminati. “Sono il nemico perfetto, perché Dreyfus è il paradigma del vero grande complotto. I Protocolli dei Savi di Sion, ad esempio, sono stati il primo grande esempio di fake news. I giornali spesso accarezzano la tigre nel verso giusto. Il giornalista 4.0 deve avere tre strumenti per combattere le fake news: la vanga, per scavare e trovare le notizie, la bussola, per inquadrare il fatto, e il setaccio per separare la sabbia dalle pepite d’oro”.

paola e michela bevere foto di baccoaugusta iannini foto di bacco

 

fiorenza sarzanini simonetta matone foto di bacco

Per l’avvocato difensore Cesare Placanica“non ci sono verità rivelate. Io difendo l’assoluta incolpevolezza di coloro indotti in errore, perché solo nei paesi illiberali questo non si può fare. Il giusto processo vale per Totò Riina e Tortora. Dreyfus è stato una vittima e i giornalisti si sono limitati a fare il loro dovere”.

 

annalisa manduca e stefano ziantoni foto di bacco

Secondo il pm Fabrizio Gandini nel caso di Dreyfus “chi è il miglior traditore di un ebreo? La verità mediatica produrrà la verità giudiziaria. Il confine tra verità e fake news è un confine sprovvisto di tutela”.

 

cesare placanica foto di bacco

“Quando un processo è all’origine falsato da prove false, chiaro che è più difficile provare la verità - ha affermato la giornalista di giudiziaria, Fiorenza Sarzanini, nel ruolo di testimone della difesa - un giornalista può confutare la verità solo quando viene messo nelle condizioni di farlo”.

giordano bruno guerri foto di bacco

 

Per lo storico e scrittore Giordano Bruno Guerri, nei panni di testimone dell’accusa - “chi controlla l’opinione pubblica ha il potere” e poi ricordando “l’amico Pansa”, di recente scomparso, ha aggiunto: “Quanto abbiamo ingannato i nostri lettori con la bandiera falsa dell’obiettività”.

simonetta matone foto di bacco (2)simonetta matone fabrizio gandini foto di baccosabrina florio con la madre foto di baccosimona graldi foto di baccoangelo bucarelli foto di baccomarisela federici con robert fillon e la moglie mireille foto di baccomariarosa e antonio bevere foto di baccofiorenza sarzanini foto di baccoelisa greco marisela federici mireille fillon foto di baccogiovanna ralli foto di baccodavid parenzo foto di baccopaolo graldi foto di baccosimonetta matone foto di baccoantonio bevere domenico de masi foto di baccomireille e robert fillon ambasciatore del principato di monaco in italia foto di baccogiovanni bianconi foto di bacco (2)angelo bucarelli giordano bruno guerri foto di bacco (1)angelo bucarelli giordano bruno guerri foto di bacco (2)marisa stirpe marisela federici foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…