keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

DAGOREPORT

giorgia meloni affonda nella sedia dello studio ovale durante il colloquio con donald trump - foto lapresse

E’ stato un sabato bestiale, quello di ieri, per Giorgia Meloni. Una giornata che ha sbattuto definitivamente il suo insolente, al limite della stupidità, velleitarismo geopolitico nel girone dell’irrilevanza: il premier italiano oggi conta quanto un due di picche. Niente.

 

Sul treno diretto in Ucraina per incontrare Zelensky ci sono Macron, Starmer, Merz. Ad attenderli, il primo ministro della Polonia, Donald Tusk. Non c'è più, come tre anni fa, l’Italia di Mario Draghi. La Statista della Garbatella si concede a un collegamento video perché schifa il quartetto dei Volenterosi, colpevole ai suoi occhi di anti-trumpismo.

 

Keir Starmer Emmanuel Macron e Friedrich Merz sul treno verso Kiev

 

 

Non riuscendo i 27 paesi dell’Unione europea a trovare una unità di intenti e di mezzi a difesa dell’Ucraina invasa da Putin, dopo la minaccia di Trump di voler disimpegnare gli Stati Uniti dall'Alleanza Atlantica, su iniziativa di Starmer e di Macron nacque il quartetto dei Volenterosi.

 

Donald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapresse

 

 

 

 

“Anche nella nota in cui sintetizza il suo intervento da remoto, e dove ribadisce “l'urgenza del cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni”, la premier non cita i Volenterosi”, scrive Ilario Lombardo su “La Stampa”.

 

Mentre omaggia gli sforzi del presidente americano – “la Russia risponda positivamente all'appello fatto da Trump” – e rivendica con aggettivi entusiastici – “un grande appuntamento” – la Conferenza per la ricostruzione ospitata dall'Italia a luglio”.

 

Al solito, se la suona e se la canta per il Minculpop di giornali e televisioni sdraiati sotto i suoi tacchi. Ma il diavolo, grazie a dio, esiste e si chiama Trump. Che smorfia di dolore avrà fatto la presidente del Consiglio italiana quando, ieri, ha letto il seguente lancio dell’agenzia Radiocor:

 

mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev

"A seguito della riunione della Coalizione dei Volenterosi a Kiev, tutti e cinque i leader hanno avuto una proficua conversazione telefonica con il presidente degli Usa incentrata sugli sforzi di pace". Lo fa sapere su X il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha. "L'Ucraina e tutti gli alleati - prosegue il messaggio di Sybiha - sono pronti a un cessate il fuoco completo e incondizionato su terra, aria e mare per almeno 30 giorni a partire già da lunedì.

 

Se la Russia accetta e si garantisce un monitoraggio efficace, un cessate il fuoco duraturo e misure di rafforzamento della fiducia possono aprire la strada ai negoziati di pace".

 

Dove è finita l’autocelebratosi “pontiera” tra Usa e Ue quando, insieme con Zelensky, i quattro caballeros hanno preso il telefono e chiamato direttamente il ‘’suo caro amico” Trump? E come ha incassato l’ennesima giravolta del Caligola della Casa Bianca che si è dichiarato d’accordo con i Volenterosi che da lunedì dovrà iniziare una tregua totale di un mese, funzionale ad avviare negoziati di pace diretti tra Ucraina e Russia?

giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

 

In quale infosfera saranno finiti i suoi volatili otoliti quando ha ricevuto la notizia che Trump fa scopa non più con il “fenomeno” Meloni ma con Francia, Gran Bretagna, Germania e Polonia anche sulla minaccia di “nuove e massicce” sanzioni se Putin non dovesse accettare?

 

I camerati di “Pa-Fazzo” Chigi, deficienti come sono di cultura del potere, mica hanno capito che, dopo i clamorosi fallimenti nei primi cento giorni di governo di “King Donald” non restava altro che sondare altre vie per imporre un cessate il fuoco in Ucraina.

 

Come del resto, sta succedendo con i suoi rapporti giunti alla deriva con Netanyahu: in visita d’affari a Riad, Trump avrebbe ipotizzato con Bin Salman la nascita dello Stato Palestinese. Un’altra botta alla Reginetta di Fratelli d’Italia, sempre sottomessa al governo di Israele.

 

starmer macron merz

Ma non è finita. Sempre Lombardo su “La Stampa” aggiunge l’ultimo fallimento del sabato bestiale del governo Ducioni: “Meloni ha rinviato di venti giorni il bilaterale, previsto per domani, con Robert Fico, primo ministro slovacco, filoputiniano e unico capo di governo presente nella Piazza Rossa di Mosca il 9 maggio, alle celebrazioni della Grande Vittoria contro i nazisti”.

 

Certo, spedire baci e abbracci a Zelensky e contemporaneamente ricevere a Palazzo Chigi un servetto di Mosca, beh, sarebbe stata davvero la sua fine…

donald trump - melania trump - giorgia meloni - funerale di papa francescoDonald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapresseDonald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapressekeir starmer emmanuel macron Friedrich Merz volodymyr zelensky donald tustk a kiev Donald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapresse

 

 

giovanbattista fazzolari giorgia meloni - foto lapresse

giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

Giovanbattista fazzolari

 

Ultimi Dagoreport

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...