variante delta

PREPARIAMOCI ALLA QUARTA ONDATA - I CONTAGI SONO RADDOPPIATI RISPETTO A UNA SETTIMANA FA E LO STATO DI EMERGENZA IN SCADENZA A FINE LUGLIO VERRA' PROROGATO FINO AL 31 OTTOBRE - LA REGIONE CON IL MAGGIOR AUMENTO DI POSITIVI È IL LAZIO, 471, CONCENTRATI IN GRAN PARTE A ROMA E COLLEGATI AI CLUSTER PROVOCATI DALLE VISIONI COLLETTIVE DEGLI EUROPEI - L'IPOTESI DI RIAPRIRE LE DISCOTECHE CON PROTOCOLLI RIGIDI E GREEN PASS OBBLIGATORIO (MA CHI CONTROLLA?) PER RIDURRE IL FENOMENO DILAGANTE DELLE FESTE ABUSIVE…

Niccolò Carratelli per "la Stampa"

 

variante delta

Non siamo mai stati così vicini ad azzerare il numero di morti per Covid. Tre vittime registrate ieri nell'arco di 24 ore, (salvo ricalcoli e aggiornamenti dalle Regioni), il dato più confortante dal 30 agosto 2020 (quando i decessi erano stati 4). Ma è un inganno, perché è un dato legato a un quadro epidemico di due o tre settimane fa, ormai spazzato via dalla variante Delta: tanto che è ormai certa, confermano fonti di governo, la proroga dello stato di emergenza - in scadenza a fine luglio - probabilmente fino al 31 ottobre.

 

nazionale tifosi

I contagi continuano a crescere, ieri 3.127 nuovi casi, più del doppio rispetto a una settimana fa. Solo 6 in più, invece, in confronto a sabato, ma con ben 80 mila tamponi effettuati in meno: l'indice di positività registra un'impennata, 1,9% rispetto all'1,3% del giorno prima.

 

La Regione con il maggior aumento di positivi è il Lazio, 471, concentrati in gran parte a Roma e collegati ai cluster provocati dalle visioni collettive degli Europei. Poi c'è la Sicilia (404), dove si concentrano quattro delle cinque mini zone rosse istituite in Italia (l'altra è in Calabria), il Veneto (379) e la Lombardia (369). Sul fronte ricoveri, fortunatamente, la situazione è stabile: leggera riduzione per quelli in terapia intensiva (156), leggero aumento dei letti occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari (1.136).

franco locatelli

 

A questa stabilità si aggrappano tutti, dal governo alle Regioni, all'inizio della settimana in cui deve prendere forma il decreto che segnerà l'estate. Una settimana di riunioni, da quella del Comitato tecnico-scientifico alla cabina di regia governo-maggioranza, prevista per domani, fino al confronto con Regioni e Comuni, tra mercoledì e giovedì.

 

Poi il Cdm per l'ok al provvedimento, con le nuove misure in vigore probabilmente dal 1 agosto. Ristoranti con il pass Sul tavolo c'è la ridefinizione degli indicatori per il cambio di colore delle Regioni, con accordo più o meno unanime sulla necessità di far pesare di più il tasso di ospedalizzazione rispetto all'incidenza dei casi settimanali. Trattativa in corso, però, tra governo e Regioni, sul tetto da non superare per i ricoveri in terapia intensiva.

 

i tifosi della nazionale

Ma il tema caldo resta l'estensione del green pass, con la definizione dei luoghi in cui sarà obbligatorio mostrare la certificazione. Treni e aerei, stadi e teatri, cinema e musei, piscine e palestre. Si discute soprattutto su ristoranti e bar, per le consumazioni al chiuso. Anche il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, intervistato da Repubblica, si è detto favorevole al controllo del pass prima di sedersi a tavola. Una responsabilità che ricadrebbe, però, sui titolari dei locali, che hanno già espresso non poche perplessità.

 

variante delta

Condivise, senza giri di parole, da Matteo Salvini: «Il green pass sarebbe il casino totale, è una cazzata pazzesca - dice il leader della Lega - per avere la seconda dose di vaccino tutti quelli che sono sotto i 40 anni rischiano di aspettare ottobre». Lui magari avrà completato la vaccinazione prima, ma strizza ancora l'occhio ai no vax parlando del figlio 18enne: «Mi rifiuto di vedere qualcuno che lo insegue con un tampone o una siringa. Prudenti sì terrorizzati no». Un modo per pareggiare i conti con Francesco Lollobrigida, Fratelli d'Italia, che ha consigliato agli under 40 di non vaccinarsi e bolla il green pass come «un ricatto del governo e una violazione di libertà costituzionali». Mentre nella maggioranza il Pd, con Nicola Zingaretti, e Leu, con Federico Fornaro, parlano di «sovranisti irresponsabili e ambigui».

 

SINTOMI VARIANTE DELTA

Balli e turisti In questo continuo braccio di ferro si potrebbe sbloccare, però, la partita delle discoteche. Nonostante l'aumento dei contagi, si sta ragionando sulla possibilità di farle riaprire, con protocolli rigidi e green pass obbligatorio, per provare a controllare le notti estive dei giovani, riducendo il fenomeno dilagante delle feste abusive in bar e stabilimenti balneari. Una delle ultime è stata interrotta sabato notte sulla spiaggia di Rimini, dove un centinaio di ragazzi stava ballando con tanto di dj in consolle: titolare multato e locale chiuso, terzo episodio in pochi giorni sulla riviera romagnola.

 

variante delta

Stesso epilogo a Nardò, in Salento, con centinaia di giovani ammassati fuori da un bar e piazzetta trasformata in pista. Ventenni e trentenni sono gli osservati speciali, visto che l'età media dei nuovi positivi è 28 anni e che, nella fascia 20-40, quasi uno su due non ha ricevuto nemmeno con una dose: 6 milioni senza copertura. Ci sono i contagiati autoctoni, la maggioranza (74%), ma sono in aumento, secondo l'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità, le infezioni importate dall'estero (oltre il 5%).

 

TEST VARIANTE DELTA

Per questo sempre più Regioni intensificano i controlli in porti e aeroporti, in particolare per chi arriva da Gran Bretagna, Spagna, Portogallo e Malta. Dopo le ordinanze firmate in Sicilia, Sardegna e Abruzzo, ecco quella annunciata da Luca Zaia in Veneto, per gli arrivi «da Paesi europei che oggi sono oggetto di forte contagio». Sul fronte opposto c'è la preoccupazione di Federalberghi, che già conta il 20% di disdette ad agosto in alcune località, mentre la presidente di Federturismo, Marina Lalli, avverte: «Il ritmo delle prenotazioni è in stallo, perché la gente è in attesa di capire come evolve la situazione dei contagi e non fa programmi».

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?