francesco calvo andrea agnelli marotta

AGNELLI SACRIFICATI - LA JUVE POTREBBE PATTEGGIARE UNA MULTA DA 50MILA EURO (SAI CHE DOLORE) ED EVITARE SANZIONI PER IL PRESIDENTE ANDREA AGNELLI PER I SUOI INCONTRI CON ROCCO DOMINELLO, FONDATORE DEI «GOBBI», ARRESTATO PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA E TENTATO OMICIDIO; E FABIO GERMANI, INDAGATO PER CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA - TRA I MANAGER CHE RISCHIANO IL DEFERIMENTO ANCHE FRANCESCO CALVO, CUI AGNELLI HA SOFFIATO LA MOGLIE

1. AGNELLI SULLA GRIGLIA

Tommaso Montesano per Libero Quotidiano

 

ANDREA AGNELLI FRANCESCO CALVOANDREA AGNELLI FRANCESCO CALVO

Lui, Giuseppe Pecoraro, l' ex prefetto di Roma diventato in estate procuratore federale della Figc al posto di Stefano Palazzi, si è mosso dopo aver ricevuto le carte dalla procura di Torino. Adesso i magistrati del capoluogo piemontese, titolari dell' inchiesta "Alto Piemonte" sulla presenza della 'ndrangheta nel nord-ovest della Penisola - fascicolo da cui ha avuto origine il nuovo terremoto che sta investendo la dirigenza della Juventus - stanno per ricevere da Pecoraro il dossier completo sul risvolto sportivo della vicenda. Incartamento da cui potrebbero nascere novità anche sul fronte penale.

 

andrea agnelli marottaandrea agnelli marotta

Sono quattro i dirigenti della Vecchia Signora nel mirino degli 007 della Federcalcio: il presidente, Andrea Agnelli, e tre, all' epoca dei fatti, funzionari dell' area marketing-sicurezza-biglietteria: Francesco Calvo, ora al Barcellona; Stefano Merulla e Alessandro D' Angelo.

 

andrea agnelli   marottaandrea agnelli marotta

Quando manca meno di un mese alla chiusura dell' istruttoria, per Pecoraro e la sua squadra ci sono gli estremi - salvo colpi di scena - per chiedere il deferimento dei dirigenti bianconeri per la presunta violazione dell' articolo 12 del Codice della giustizia sportiva. Quello sulla «prevenzione di fatti violenti». Norma che vieta alle società di «contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi, organizzati e non, di propri sostenitori».

 

Prescrizione che i quattro, almeno secondo la procura federale, non avrebbero rispettato al punto da stringere accordi - «costanti e duraturi» - con i gruppi ultras allo scopo di «mantenere l' ordine pubblico nei settori dello stadio» occupati dalla tifoseria più calda.

 

E questo con «biglietti e abbonamenti» concessi agli ultras, nella fattispecie riconducibili ad esponenti della criminalità organizzata: Rocco Dominello, fondatore dei «Gobbi», arrestato per associazione mafiosa e tentato omicidio; e Fabio Germani, presidente di «Italia bianconera», indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. I due sostengono di aver incontrato in più occasione il presidente Agnelli.

andrea agnelli lapo john elkannandrea agnelli lapo john elkann

 

Un filo rosso che per la procura della Figc non solo ha alimentato «il fenomeno del bagarinaggio», ma che, per l' articolo 12 del Codice, configura di fatto anche un intralcio all' osservanza della «disposizione di pubblica sicurezza» in occasione delle gare.

 

Pecoraro aspetta di ricevere il materiale della difesa - sotto forma di memorie o di audizioni; a giorni toccherà allo stesso Agnelli, convocato dal procuratore - per chiudere la pratica e procedere all' eventuale deferimento dei quattro dirigenti al tribunale federale.

Ieri la Juventus, in una nota, ha ribadito la «propria disponibilità a collaborare» con la giustizia sportiva. Quanto al fronte penale, la Signora ricorda che «nessun dipendente o tesserato è stato indagato».

 

Fatto sta che l' inchiesta, quella sportiva, avrebbe fatto emergere alcuni dissapori tra lo stesso Agnelli e il direttore generale, Giuseppe Marotta.

Proprio Marotta, infatti, sarebbe stato indicato dai vertici della Juventus come il responsabile della gestione di biglietti e abbonamenti. E il dirigente, già protagonista di qualche frizione con il presidente, anche a causa del suo costante avvicinamento a John Elkann, non avrebbe gradito.

 

La procura federale concluderà i suoi lavori il 19 febbraio.

Se deferimento sarà, la Juventus nell' ipotesi più soft rischia un' ammenda fino a 50mila euro. Ma nei «casi più gravi» la violazione dell' articolo 12 prevede anche «una o più gare con uno o più settori privi di spettatori»; «una o più gare a porte chiuse»; «squalifica del campo per una o più giornate» e addirittura «penalizzazione di uno o più punti in classifica».

giuseppe pecorarogiuseppe pecoraro

 

 

BAGARINI E ULTRAS: BIANCONERI VERSO IL PATTEGGIAMENTO

Jacopo Ricca per la Repubblica

 

Una multa da da 50mila euro per la Juve, ma niente sanzioni per il presidente Agnelli. Sarebbe quanto il club bianconero potrebbe patteggiare con la procura federale per aver favorito i gruppi ultras e la loro attività di bagarinaggio.

 

L' inchiesta, nata dall' operazione antimafia della squadra mobile di Torino per la quale a marzo ci saranno le prime udienze, fece emergere "relazioni pericolose" di alcuni tesserati Juve con boss della 'ndrangheta. Senza il patteggiamento ai primi di febbraio arriverà il deferimento per il club e alcuni tesserati, che rischiano mesi di inibizione. Tra questi anche Agnelli che, scrive il procuratore Pecoraro, avrebbe favorito «il bagarinaggio, partecipando personalmente a incontri con esponenti della malavita organizzata per garantire l' ordine pubblico».

 

Particolare di cui il presidente però non ha memoria e che per la procura di Torino non ha rilevanza penale: «Per quanto attiene alla giustizia sportiva abbiamo già dimostrato la disponibilità a collaborare» agggiunge la Juve, i cui vertici potrebbero essere sentiti dalla Commissione Antimafia che il 7 febbraio ascolterà i magistrati torinesi che hanno condotto l' indagine.

 

 

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