nazionale calcio qatar

"IL QATAR HA INGAGGIATO ECCELLENZE IN ONI CAMPO, HANNO CREATO UNA NAZIONALE CHE È UNA SQUADRA DI CLUB" - ALBERTO ZACCHERONI, EX C.T. DEGLI EMIRATI ARABI, SCONFITTI IN SEMIFINALE DI COPPA D'ASIA NEL 2019 DAL QATAR, ELOGIA LA SELEZIONE DI DOHA - IL PROGETTO SPORTIVO DEL PAESE DEL GOLFO NASCE NEL 2004 CON LA CREAZIONE DELL'ACCADEMIA "ASPIRE", UNA SPECIE DI "COLLEGE" PER I MIGLIORI GIOVANI QATARIOTI, ISPIRANDOSI AL MODELLO SPAGNOLO - MA LA NAZIONALE È STATA ANCHE AL CENTRO DELLE POLEMICHE PER AVER…

Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

 

nazionale del qatar 5

Hanno addosso gli occhi di tutti, ma la loro squadra non se la fila nessuno, anche se per farle giocare la partita d'esordio contro l'Ecuador, a 100 giorni dal via è stata anticipata di un giorno la data di inizio del Mondiale. Una cosa mai vista, come del resto questa Nazionale del Qatar, la prima debuttante di un Paese organizzatore dai tempi dell'Italia nel 1934: la squadra affidata al tecnico catalano, ex delle giovanili del Barcellona, Felix Sanchez Bas, non vincerà la Coppa ma in un girone che comprende anche Senegal e Olanda può sperare di passare il turno, dando così un senso diverso al Mondiale qatarino.

 

nazionale del qatar 7

E al lungo progetto tecnico che c'è dietro, anche questo senza precedenti. Nel 2019 il Qatar si è laureato campione d'Asia, battendo in finale il Giappone e ottenendo un risultato impensabile qualche anno prima: «Hanno fatto un lavoro incredibile, con un budget molto elevato per assicurarsi le migliori eccellenze in tutti i campi, tecnici e scientifici, ma anche con idee molto chiare - spiega Alberto Zaccheroni, che in quell'edizione era c.t. degli Emirati Arabi, sconfitti in semifinale dal Qatar - . La loro rivoluzione è stata quella di creare una Nazionale che è una squadra di club, nella quale i giocatori stanno assieme fin da ragazzi, creando un'intesa unica sul campo».

Aspire academy qatar 4

 

Gli Al-Annabi - così è chiamata in patria la squadra - sono il frutto di un lavoro iniziato nel 2004 con la creazione di Aspire, l'accademia di scienza dello sport che fa capo a tutto il progetto, per la quale lavora dal 2010 anche Valter Di Salvo, già preparatore della Lazio e del Real Madrid, responsabile dell'area performance della federazione italiana, ma una delle anime del progetto di Doha: «Aspire è un'accademia della Nazionale, un vero college per i migliori giovani qatarioti, che studiano e si allenano, giocando nei club nel fine settimana. Così è cresciuta una generazione di giocatori, diventando una squadra competitiva. Quanto? L'obiettivo è passare il girone».

Aspire academy qatar 5

 

Il simbolo di questo «Qatar football club» che si ispira fin dall'inizio al calcio spagnolo, è l'uomo gol, Almoez Ali. Arrivato a sette anni dal Sudan con i suoi genitori che erano in cerca di lavoro, è quindi un murimin , un residente ma senza la cittadinanza come la maggior parte della popolazione. Entrato 12enne in Aspire, ha fatto il suo percorso europeo di un paio di anni fra Austria, Spagna e Belgio, ma dal 2016 si divide tra l'Al Duhail e la Nazionale, trascinata alla vittoria della Coppa d'Asia e con la quale ha già segnato 41 gol in 85 partite.

 

Aspire academy qatar 3

La scarsa presenza di qatarini doc in squadra è stata oggetto di polemiche, ma i naturalizzati sono 4, mentre i qatarini veri e propri sono 7: il resto come Almoez Ali sono di altre comunità arabe e quasi tutti sono arrivati da bambini come lui o sono nati a Doha. Che non è un posto periferico, dato che ogni anno vengono invitate le giovanili delle grandi squadre europee per disputare amichevoli, confrontarsi, carpire segreti. E crescere, seminando calcio e aspettando che arrivino i frutti.

 

nazionale del qatar 7

Un terreno che Francesco Farioli, allenatore 33enne dell'Alanyasport nella Super Lig turca, conosce bene, avendoci lavorato due anni: «L'esperienza in Qatar per me è stata uno stravolgimento totale, per il metodo di lavoro che hanno. Ho iniziato con l'Under 17, come allenatore dei portieri. La loro idea di base è rivoluzionaria, perché la base da cui attingere era piccolissima. Sarebbe come togliere da noi i cinque migliori talenti a Juve, Milan e Inter per farli allenare con la Nazionale. Impensabile. Ma da loro sta funzionando bene».

nazionale del qatar 4Aspire academy qatar nazionale del qatar 5nazionale del qatar 3nazionale del qatar 2nazionale del qatar 6Aspire academy qatar 1Aspire academy qatar 2

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…