eugenio abbatista - le iene arbitri

“ROCCHI AVREBBE DOVUTO FARE GESTI FORTI COME IL MIO. QUANDO QUALCOSA INIZIA A DIVENTARE INTOLLERABILE DOVREMMO TUTTI DIMETTERCI” – ALLE “IENE” L’EX ARBITRO EUGENIO ABBATTISTA, DA UN ANNO E MEZZO IMPIEGATO AL VAR, LANCIA IL SUO J’ACCUSE SUL MONDO DEI FISCHIETTI ITALIANI - “MI SONO DIMESSO PERCHÉ ERO STANCO DELLA SENSAZIONE DI SCHIFO CHE AVVERTIVO ATTORNO. IL DOCUMENTO CHE IL MASSIMO ORGANISMO DEGLI ARBITRI HA PRODOTTO E CHE HA PERMESSO A ME E AD ALTRI ARBITRI DI RIMANERE IN ORGANICO, È FALSO. IL MOTIVO? POLITICO" – COME SE NE ESCE DAGLI SCANDALI? CON IL..."

Da Le Iene 

 

eugenio abbatista le iene

In esclusiva ai microfoni di Filippo Roma l’arbitro di serie A e B Eugenio Abbattista, da un anno e mezzo impiegato al Var, lancia il suo j’accuse sul mondo degli arbitri italiani. L’uomo, che a oggi risulta l’unico arbitro della storia del calcio italiano a dimettersi spontaneamente a stagione in corso, è stato suo malgrado al centro dei precedenti servizi che la trasmissione ha dedicato allo scandalo dei voti truccati e dei meccanismi per decidere quali arbitri tenere in organico e quali mandare a casa. 

 

Oggi dichiara: “Adesso sono libero di denunciare lo schifo che c’era intorno a me” e rivela di aver chiesto più volte all’associazione arbitri di poter parlare, senza mai ricevere l’autorizzazione. Questa l’intervista rilasciata a “Le Iene”, in onda stasera, martedì 19 marzo, in prima serata, su Italia 1. 

 

Roma: Perché ti sei dimesso?

gravina pacifici rocchi inchiesta delle iene sugli arbitri

Abbattista: Mi sono dimesso perché ero stanco della sensazione di schifo che avvertivo attorno. Mi sono sentito con un bavaglio alla bocca che non mi apparteneva. Impossibilità di parlare, di esprimermi e autorizzazioni negate. Dopo il primo servizio che mi riguardava, io ho chiesto di poter parlare, non mi è stata concessa l'autorizzazione.

Roma: E perché, secondo te?

Abbattista: Perché risultava scomodo farmi parlare perché il documento che il massimo organismo degli arbitri ha prodotto nell'anno in questione e che ha permesso a me e ad altri arbitri di rimanere in organico, è un documento evidentemente falso.

 

Eugenio Abbattista fa riferimento ai verbali in cui, secondo la procura federale, veniva falsamente attestata la reale proposta di conferma e dismissioni degli arbitri in organico da parte dei valutatori dei direttori di gara, che quell’anno erano il designatore Nicola Rizzoli per la serie A e l’ex arbitro emerito Emidio Morganti per la serie B. 

 

Roma: E perché è falso quel verbale?

inchiesta delle iene emidio morganti

Abbattista: Perché io dovevo andare a casa, dovevo smettere di arbitrare perché non era stato chiesto che io rimanessi nell'organico. Il documento che è stato prodotto attesta il mantenimento nell'organico mio, di Calvarese e di Giacomelli, quando, in realtà, la relazione che avevano presentato i due valutatori parla di me Giacomelli e Calvarese a casa. Morganti mi ha chiamato e mi ha detto “Alla fine dell'anno smetti di arbitrare per la massima permanenza nel ruolo come arbitro”.

 

Roma: Quindi tu, ovviamente, dai per scontato che saresti stato dismesso?

Abbattista: Assolutamente sì, tant'è che io dopo quella gara ho anche mollato dal punto di vista degli allenamenti, dell'impegno, perché ritenevo che alla fine dell'anno avrei smesso di arbitrare.

Roma: Invece, quando hai scoperto che eri stato confermato, cosa hai pensato?

Abbattista: Sono stato contento perché restare in campo comunque mi gratificava. Però poi quando ci sono stati i ricorsi dei colleghi dismessi ho iniziato a capire che qualcosa non era andato per il verso giusto. Ho richiesto due volte volontariamente di essere ascoltato dalla Procura Federale per fare chiarezza.

 

alberto zaroli vicepresidente aia le iene

Ho confermato che Morganti mi aveva già comunicato che avrei smesso di arbitrare e nelle audizioni, mi hanno chiesto più volte: “Ma sei sicuro? Ma è vero? E così? sei Certo?”. E, a conferma che il verbale del massimo organismo degli arbitri è falso, c'è un documento inedito che sono in grado di fornirvi dove c'è l'indicazione dell'organico della stagione. In quel documento lì né per Giacomelli né per Calvarese né per me, c'è un'indicazione di deroga o di conferma. Non c'è. Non lo troverete.  Questo certifica che il valutatore Emidio Morganti, che voi avete intervistato, ha detto il vero: per me non era stata richiesta nessuna deroga, nessuna conferma.

 

Eppure, il valutatore Morganti fu sanzionato, mentre la posizione dei componenti del Comitato Nazionale fu archiviata. Filippo Roma ha chiesto spiegazioni al vicepresidente dell’Associazione arbitri Alberto Zaroli, (facente parte del comitato nazionale che salvò Abbattista e mandò a casa gli arbitri Baroni e Minelli, ndr.), ponendogli questa domanda: “È vero che lei e i suoi colleghi del Comitato nazionale avete prodotto un verbale che attesta il falso?”, “Non è assolutamente vero - ha risposto Zaroli - la procura archivia questo procedimento perché il fatto non sussiste.”. 

 

servizio delle iene sugli arbitri 7

Abbattista commenta con l’inviato la risposta del suo vicepresidente: “Nel momento in cui delle persone sono sedute a un tavolo vedono, sono testimoni di un atto che poi si è verificato essere falso e non denunciano di fatto sono complici. Nel momento in cui io ho un'evidenza certa che quell'atto ha portato a condannare degli innocenti e a lasciare impuniti dei colpevoli, perlomeno per dignità personale l'atto delle dimissioni credo che sia dovuto. Ero stanco di essere circondato da uno schifo. Era uno schifo sia dal punto di vista dei valori che dell'atmosfera che respiravo e ho detto basta. La sensazione è che la Procura non andasse alla ricerca della verità, andasse alla ricerca della versione più comoda possibile. 

 

Roma: Ma, quindi, avrebbero condannato un innocente, cioè Morganti, e salvato quelli che avrebbero attestato il falso nel verbale?

Abbattista: Sembrerebbe, tristemente, che, nonostante noi dovessimo essere i garanti delle regole, i massimi portatori di giustizia, che è assolutamente come stai dicendo tu.

 

 

Roma: Qual era l'interesse dei vertici dell'Aia nel riconfermare te, Calvarese e Giacomelli?

le iene inchiesta sugli arbitri archiviazione

Abbattista: È stata una mossa politica che niente a che fare con il terreno di gioco e con quello che gli arbitri vanno a fare in campo.

Roma: Cioè per ingraziarsi le vostre rispettive sezioni a fini elettorali?

Abbattista: Non solo, e anche di equilibri territoriali che sono tipici dell'Aia. È evidente, a febbraio 2021 si sarebbero fatte le elezioni, io la ritengo incomprensibile sia dal punto di vista politico che dal punto di vista umano. E una delle ragioni per cui ho raggiunto quel livello di schifo di cui ti parlavo, che poi porta un uomo libero, a dire “mi dimetto perché ho necessità di raccontare una verità”.

 

Roma: Nell'Aia c'è democrazia?

Abbattista: Se degli arbitri giocano a calcio sono delle partite in arbitrabili, la necessità in cui L'Aia ha fallito è quella di non avere un arbitro che regolamentasse il gioco tra due squadre che per vincere sono disposte a fare qualunque cosa.

 

emidio morganti le iene

Noi abbiamo dimostrato che non ci meritiamo due cose, la democrazia e la politica, perché non siamo in grado di metterle in pratica, è inammissibile che un cittadino per poter parlare di questioni personali deve chiedere delle autorizzazioni, e peggio ancora, deve avere delle versioni concordate del mettiamoci d'accordo su cosa dire e non dire. Capite che così fare sport e andare in campo è difficilissimo dal punto di vista psicologico? Ancor di più quando questa cosa viene fatta in maniera subdola. Una totale assenza di democrazia nel senso più puro del termine.

 

A proposito di presunte pressioni di cui parla Abbattista, la trasmissione si è chiesta se una gestione sbagliata degli arbitri possa arrivare a falsare un campionato. (Ndr.: nel video in onda stasera viene considerato il caso di Gianpaolo Calvarese, il direttore di gara di Juventus-Inter, penultima partita del campionato 2020/2021. Calvarese quell’anno ha potuto arbitrare grazie a un verbale che Abbattista reputa sia falso, e, a fine campionato, viene designato proprio per quella partita decisiva che, stando alle regole, non avrebbe neanche dovuto arbitrare.

 

servizio delle iene sugli arbitri 6

A tre minuti dalla fine, le due squadre stanno sul 2 a 2 ma proprio allo scadere del tempo l’arbitro Calvarese fischia un rigore a favore della Juve per un contatto tra i giocatori Quadrado e Perisic. La Juventus realizza il penalty, vince 3 a 2 e si classifica al quarto posto, con un punto in più del Napoli, entrando nella rosa delle squadre ammesse in Champions League. Si fa riferimento a quella decisione arbitrale perché ha prodotto una differenza che è valsa decine di milioni di euro. Ma quel rigore non c’era e anche lo stesso Calvarese ammetterà di avere sbagliato.).

 

servizio delle iene sugli arbitri 5

Roma: Un clima poco democratico e meritocratico può influire sui tanti errori che vediamo in campo e al Var?

Abbattista: Alcuni degli errori sì, perché fanno parte di un processo psicologico. Immaginatevi se uno sportivo deve andare in campo con un fardello psicologico, comunque con un'atmosfera, un'incidenza che sicuramente bene non gli fa.

 

Ecco questo ha grande rilevanza al pari di avere un contratto annuale, perché anche quello suggestiona, limita, crea pressione potrebbe essere sicuramente impattante e portare anche ad avere un calo della performance perché non sei sereno. Chi scende in campo si deve occupare di tecnica, di atletismo, non di politica, di quella fazione, di quell'altra fazione o avere, peggio ancora, una preoccupazione perché se non sei della sezione che è nel solco giusto chissà che succede.

 

nicola rizzoli le iene

Roma: E come si potrebbe far sentire gli arbitri in campo più sereni e meno soggetti a possibili pressioni esterne e condizionamenti?

Abbattista: Abbiamo bisogno di una figura di garanzia, quindi di un soggetto terzo rispetto a chi valuta chi designa, chi va in campo, che verifichi la liceità dei comportamenti e delle prestazioni di chi va in campo, la liceità, i comportamenti di chi valuta. Quindi sicuramente può succedere che un valutatore metta un voto sbagliato? Può succedere. Abbiamo in questo momento all'interno dell'Aia un organismo che verifica e quindi fa la valutazione dei valutatori corretta, reale, con degli elementi oggettivi? No, non c'è.

 

Roma: Puoi negare il fatto che però le carriere degli arbitri dipendono anche da motivazioni politiche?

servizio delle iene sugli arbitri 1

Abbattista: Se te lo negassi non mi sarei dimesso e quindi te lo dico chiaramente. In alcuni casi, assolutamente sì.

Roma: E quindi stai confermando quello che ci ha raccontato il nostro arbitro anonimo? (Ndr. L’arbitro che ha scelto di mantenere l’anonimato e denunciare pubblicamente quelle che per lui sono gravi anomalie nel sistema arbitrale in Italia).

Abbattista: Allora, sull'arbitro anonimo, sì, però c'è un distinguo Filippo, che io sono qui con la mia faccia, ho rinunciato a 24 anni che, in assoluto, è stato il più grande amore della mia vita, io sono a lutto. Però ha prevalso sulla bilancia della mia scelta la necessità che io non accetto più che qualcuno mi dica se io posso o non posso esprimermi o, peggio ancora, voglia concordare con me una versione. Non c'è da concordare un bel niente.

 

carlo pacifici le iene

C'è solo da raccontare la verità, perché se noi per primi che dovremmo essere garanti delle regole garanti della verità, impediamo a uno dei nostri di poter parlare per esprimere la verità di una situazione e di un fatto, fanno bene a non crederci, perché siamo noi stessi che ci siamo abbassati con la credibilità e io non lo accettavo più, tant'è che sono qui a parlare con voi.

 

Roma: Quando ho cercato di intervistare Zaroli sono andato a Nocera Inferiore al 75º anniversario della sezione e gli arbitri lì presenti non mi hanno proprio steso i tappeti rossi.

Abbattista: Ritengo veramente vergognoso che un giornalista che vuole fare chiarezza venga accolto con questa modalità e venga cacciato via con quella veemenza e con quella violenza. Cosa c'è da nascondere? Qual è il problema? Cosa volevano che tu non chiedessi? Ce lo spieghino.

 

Roma: Come si esce da questo che tu stesso hai definito schifo?

Abbattista: In una sola parola Filippo, Reset.

Roma: Cioè?

servizio delle iene sugli arbitri 2

Abbattista: Cioè commissariamento. Subito, immediatamente. Perché siamo in uno stato di confusione che richiede, in questo momento, un intervento di pulizia generale. In questo momento non siamo all'altezza di gestire una competizione elettorale. La cosa che serve oggi è riscrivere le regole dell'associazione, con principi di equità, con il senso di giustizia.

 

Dotare l’Aia di un organismo di controllo e di revisione terzo, al di sopra delle parti, lo dobbiamo anche agli italiani, ai tifosi, perché siamo un'associazione di diritto pubblico. Abbiamo dimostrato in vent'anni di aver fallito. Se vogliamo riacquistare la credibilità all'esterno, dobbiamo avere il coraggio in questo momento di partire da zero.

 

Roma: Ora che sei libero, se tu dovessi fare una critica a Rocchi, che critica faresti?

Abbattista: Siamo in una fase storica dove tutti, nessuno escluso, e quindi anche il valutatore, avrebbero dovuto fare gesti forti come il mio. Perché quando qualcosa inizia a diventare intollerabile bisognerebbe e avremmo probabilmente dovuto tutti fermarci e dimetterci.

servizio delle iene sugli arbitri 3

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)