cristiano lucarelli

IL "COMPAGNO" DEL GOL - LA STORIA DI CRISTIANO LUCARELLI: "RESTERÒ SEMPRE COMUNISTA. E RINUNCEREI ANCORA OGGI AL MILIARDO. UN LIVORNESE RICCO SI SENTE SEMPRE IN COLPA" – L’EX ATTACCANTE OGGI ALLENA LA TERNANA, UNICA SQUADRA IMBATTUTA D’EUROPA: “HO UN PRESIDENTE DI DESTRA E NON VOTO DA 8 ANNI, HO SEGNATO A CHIUNQUE MA MI RICORDANO SOLO PER LA POLITICA. HO PAGATO PER QUESTO. PASSAVO PER ESSERE L'ESAURITO MILITANTE RIVOLUZIONARIO CHE NON SONO MAI STATO” – VIDEO

 

Maurizio Crosetti per “la Repubblica”

 

cristiano lucarelli

Questo drago stampato sulla giacca della tuta, Cristiano Lucarelli un po' ce l' ha dentro, ce l' ha ancora. Gli ruggisce, rampante, nella mattina che scivola dalla cerchia dei colli attorno allo stadio Libero Liberati, campione mondiale di motociclismo. L' aria ha il colore dei ferri da stiro, ma il sole è di un pastello tenerissimo.

 

Lucarelli è l' allenatore della Ternana prima in classifica in Serie C, unica squadra professionistica imbattuta in Europa. Una bellissima macchina. Ed è colui che disse tenetevi il miliardo (al Toro, per preferire invece il suo Livorno), colui che da ragazzo si levò la maglia azzurra e sotto c' era Che Guevara, è il centravanti comunista quandoil comunismo esisteva ancora, il simbolo della rossa gradinata livornese e poi si sa che si vive di etichette, ed è difficile scollarsele dalla pelle.

 

Oggi Cristiano ha un velo di barba brizzolata, qualche chilo in più sulla vita che è ancora fiera, dritta come la spada di quel cavaliere che forse uccise il drago o forse no. Siede in una stanzetta dello stadio e aspetta le nostre domande. Sorride come fanno i timidi.

 

cristiano lucarelli

È un bel posto, Terni.Davanti alla stazione hanno messo l' enorme pressa industriale da 12 mila tonnellate che marchiò il lavoro di generazioni, e nei mesi del Covid la Ternana ha aiutato 176 famiglie con buoni spesa da 200 euro al mese. A Natale hanno portato giocattoli ai bambini. Il presidente, Stefano Bandecchi, non ha mai nascosto un passato missino ma è un imprenditore sociale nel Paese in cui, vivaddio, qualche marcatura può pure saltare nell' interesse delle persone. Il resto è un prato verde. Anche la maglia della Ternana è verde, con le righe rosse. Tutti i bimbi che nascono all' ospedale ne ricevono una piccolissima e poi un body, un bavaglino e un orsacchiotto con i colori sociali.

 

Lucarelli, lo sa che lei è nato nell' ultimo anno della Ternana in Serie A?

cristiano lucarelli

«No, non lo sapevo, si vede che era destino. Del resto, da giocatore riportai il mio Livorno in A dopo 53 anni, e per la prima volta in Europa».

 

E lo sa che tutti si ricordano di lei?

«Io lottavo per il pane, non per il filetto. Ho segnato 240 gol ovunque e a chiunque, sono stato capocannoniere ma tutto è stato sottovalutato rispetto ai miei ideali politici, che pure porterò nella tomba. Non è giusto. Quando mostrai il Che, avevo vent' anni. Ora ne ho 45 e sono quasi nonno».

 

E forse la sinistra non c' è neanche più.

«È una pseudo sinistra nell' Italia dei politici mestieranti e degli arrivisti, non vedo più il senso dello Stato, da otto anni non voto. È assurdo che molti tra gli ideali portanti della Costituzione non siedano neppure in Parlamento, è paradossale. Chi ci rappresenta?»

 

Lei è cresciuto nel quartiere Shangai di Livorno: che posto era?

«Il più difficile della città insieme a Corea. Nomi asiatici, perché le case popolari avevano appartamenti molto piccoli, quattro per ogni pianerottolo. Ma chi è uscito da lì, chi si è sollevato dal niente, non ha più avuto paura della vita».

 

Si viveva di calcio.

«Con mio fratello Alessandro e i miei genitori Maurizio e Franca aspettavamo la partita come una liberazione, la vivevamo tutti insieme allo stadio. Era bellissimo. Papà è stato camionista, poi camallo al porto. Dopo Shangai abbiamo abitato in via Garibaldi, vicino al mercato ortofrutticolo».

 

CRISTIANO LUCARELLI 1

Anche il suo presidente è livornese, però con idee politiche diverse.

«Il primo giorno ci abbiamo scherzato, lui mi ha detto di essere liberale e di odiare le etichette, su questo siamo d' accordo. Mi ha scelto perché gli piaceva come facevo giocare il Catania. Mi ha detto che da calciatore ero l' idolo di suo fratello».

 

E come gioca la Ternana?

«Bene! La palla dev' essere nostra, è un dogma. E nei rari momenti in cui ce l' hanno gli altri, noi si aggredisce. Faticoso ma elettrizzante. Chi è contento mentre fa una cosa, la farà meglio. Poi, è chiaro che contano i ragazzi. Come dice il maestro Mazzarri, gli schemi sono importanti ma con i giocatori bravi vengono meglio.

 

I tifosi più vecchi mi ripetono che non si divertivano così dai tempi di Viciani, anni Settanta. Per essere chiari: se al 90' stiamo pareggiando una partita che si era messa male, io voglio comunque vincerla nei minuti di recupero, com' è successo per esempio ad Avellino. E di uno zero a zero difensivo non voglio neppure sentir parlare per scherzo»

cristiano lucarelli

 

La Ternana ha comprato i diritti tv delle partite e le regala ai tifosi, in chiaro e in tutta Italia, canale 264 del digitale terrestre. Non lo fa nessuno.

«Così verranno in tanti allo stadio quando si potrà di nuovo, per divertirsi con noi. Gli ascolti della penultima diretta fanno pensare: 700 mila telespettatori, e a Terni ci sono appena 110 mila abitanti: stiamo creando curiosità. Qui, ogni partita è un mini campionato. Puntiamo alla B e siamo scaramantici, però pensiamo alla massima serie, possibilmente nello stadio nuovo. A parte che ormai tutti i livornesi guardano in tv la Ternana!»

 

Non crede che alla lunga ci abitueremo a questo vuoto?

«Già ci siamo quasi abituati, ed è triste. Anche se poi, a dirla tutta, a volte facciamo trasferte in stadi con centinaia di persone dentro, mancano solo le bandiere».

 

Cos' è la Serie C?

«Ho visto piazze dove si partiva alle cinque della domenica mattina per andare a giocare, con le nostre auto e senza neppure i soldi per la benzina.

Invece, alla Ternana il 10 dicembre hanno pagato lo stipendio di novembre, e il 22 quello di dicembre: mai successo neanche in Serie A».

cristiano lucarelli

 

Lei che tipo di allenatore è?

«Sorrido, e quando non basta li martello. Ma ho ragazzi che dopo dieci anni ancora mi chiamano per un consiglio o per dirmi buon compleanno. Sanno che posso sbagliare ma non mentire. Allenare è molto più difficile che giocare e paghi solo tu, solo tu sei davvero precario».

 

Direbbe ancora "tenetevi il miliardo"?

« Sì, perché sono le scelte a renderci quello che siamo. Se poi lei mi domanda se lo consiglierei a mio figlio, forse le rispondo di no. Perché ogni no e ogni sì vanno calati nel momento: io scelsi di fare il trapezista senza rete, mi andò bene. E comunque, un livornese ricco si sente sempre un po' in colpa».

cristiano lucarelli

In effetti lei è stato pure editore al Corriere di Livorno, insomma un imprenditore.

«Beh, più che editore direi finanziatore a fondo perduto».

 

Lucarelli, non pensa di avere pagato per le sue idee?

«Eccome! Anche da allenatore. E quando giocavo, perdevo sempre i ballottaggi. Lucarelli o Bojinov alla Juve? Bojinov! Lucarelli o Toni alla Roma? Toni! Idem in Nazionale.

cristiano lucarelli

Passavo per essere l' esaurito militante rivoluzionario che, naturalmente, non sono mai stato».

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)