SAMUEL ETO’O, DA “RE LEONE” A PRESIDENTE? – È GUERRA APERTA TRA L’EX CALCIATORE, CAPO DELLA FEDERCALCIO CAMERUNESE, E IL PRESIDENTE DEL PAESE AFRICANO, PAUL BIYA – ETO’O HA CACCIATO IL C.T. DELLA NAZIONALE, MARC BRYS, E NOMINATO IL CONNAZIONALE DAVID BAGOU, MA IL 92ENNE BIYA HA PROVATO A RESPINGERE IL SILURAMENTO DEL TECNICO BELGA – IL RISULTATO? A MENO DI UN GIORNO DALL’ESORDIO IN COPPA D’AFRICA, LA NAZIONALE CAMERUNESE NON SA CHI SARÀ IL SUO ALLENATORE – PER MOLTI, DIETRO ALLO SCONTRO POTREBBE ESSERCI UNA DISCESA IN POLITICA DELL’EX ATTACCANTE…
Estratto dell’articolo di Andrea Galli per il “Corriere della Sera”
[…] Samuel Eto’o, attaccante ex Barcellona e Inter (l’Inter del Triplete), oggi 44enne, fra i più forti calciatori della storia africana, in quel 1982 non era nato che da poco, e nel suo Camerun prendeva il potere mister Paul Biya, capo di Stato. Otto mandati consecutivi. Le ennesime elezioni appena vinte. […]
Sono 92 anni. Non lo si vede, in pubblico. Inteso sul continente. Altrove, tipo negli hotel di super lusso di Svizzera, Francia e Arabia, sì. […]. Altro che morto non dichiarato (dalla consorte timorosa di perdere ricchezze e agi). Vuol dominare qualsiasi settore, il patriarca.
Infatti ha provato e riprovato a respingere il siluramento del commissario tecnico della Nazionale, il belga Marc Brys, 63 anni, cacciato da Eto’o, il presidente della Federcalcio, dopo la mancata qualificazione ai prossimi Mondiali. Onta suprema per una Nazionale che, per dire, ha espresso 11 Palloni d’oro africani e ha vinto per 5 volte la Coppa d’Africa. Ed ecco, in questa edizione in Marocco, […] si comincia in netta difficoltà.
Il che, attenzione, non significa affatto che poi sarà un cammino d’angoscia. Al contrario si potrebbe anche conquistarla, la Coppa. Eto’o ha nominato selezionatore il connazionale David Pagou, uno venuto su dalla gavetta delle squadre di club camerunesi, iniziando col Pwd Bamenda, 56enne con fama di motivatore e organizzatore, capace di compattare, portare serenità, non uno divisivo, insomma. Il Camerun ne ha bisogno.
Più che mai. Ne ha bisogno fuori, appunto causa la contesa tra Biya ed Eto’o, la disfida degli allenatori se vogliamo battezzarla così; e ne ha bisogno all’interno, per le correnti che hanno giocoforza influenzato le convocazioni.
Rimane a casa sua il portiere Onana, splendido con l’Inter e pessimo con lo United, già pupillo, anzi figlio aggiunto del medesimo Eto’o — crebbe proprio nella sua scuola calcio — salvo che in seguito, per motivi ignoti, il rapporto s’è trasformato in reciproco odio. Capita. Però l’allenatore lo avrebbe voluto.
[…] In Camerun ripetono che sarà Eto’o l’uomo nuovo, il successore di Biya. I giovani, ovvero la nazione stessa (età media odierna di 18 anni) attendono. Cauti. Permangono le paure delle conseguenze di manifestazioni pubbliche: il comandante supremo della polizia è amico datato, chiaro, di Biya e, chiaro pure questo, ha 90 anni. L’esercizio delle libertà somiglia a concessioni, non a diritti sacrosanti.
Col pallone, e sovente con l’Africa, si vive di continue sorprese che si accavallano e superano nel breve volgere degli istanti. In mattinata, chiedendo noialtri lumi alle colleghe e ai colleghi del Camerun in previsione dell’esordio di domani (allo stadio di Agadir disegnato anche dall’architetto Vittorio Gregotti) contro il Gabon, in panchina dovrebbe esserci Pagou. A meno che stanotte chissà che cinema capiti. E pertanto ci sia il suo antagonista, il trombato Brys che peraltro è convinto d’aver rimediato un’ingiustizia pretendendo di riavere l’incarico. Che casino. […]






