
I PROCURATORI SONO I PADRONI DEL CALCIO: DETTANO LORO LE REGOLE E I CLUB NON POSSONO FARCI NIENTE – I CALCIATORI CAPRICCIOSI E I LORO AGENTI POSSONO TRASFORMARE I CONTRATTI IN CARTA STRACCIA: SE NON VENGONO ACCONTENTATI, FANNO DI TUTTO PER SPINGERE PER UNA CESSIONE – PERCHÉ NESSUNO TUTELA I CLUB, IMPONENDO CHE UN ATLETA CHE FIRMA UN ACCORDO, LO RISPETTI FINO IN FONDO? IN QUALI ALTRI CONTESTI PUÒ UN DIPENDENTE TENERE PER LE PALLE LA SUA AZIENDA IN QUESTO MODO?
Estratto dell’articolo Daniele Dallera per il “Corriere della Sera”
Procuratori & Giocatori una associazione con troppo potere. Una influenza esagerata. Gli uni e gli altri guadagnano autentiche fortune, paradossalmente più gli agenti dei loro assistiti. E già questa è una stortura, di solito il talento del campione, quando lo è per davvero, andrebbe premiato, perché raro e dura poco. […]
Procuratori & Giocatori, una società contro le società di calcio, quelle ufficiali, che danno lavoro, anche a loro, creando profitto e fatturato, al punto tale da generare una delle industrie più importanti del Paese, che dovrebbe avere maggiore attenzione da chi governa, ma questa è un’altra storia ancora, persino datata. L’azienda Procuratori & Giocatori è riuscita nel tempo, un colpetto oggi, un altro domani, a frantumare la sacralità del contratto. […]
Un contratto dura tre anni? Tranquilli che già a metà della seconda stagione, addirittura prima, nasce ad arte l’esigenza di aprire e cercare un’alternativa, si crea tensione, si aspira chissà perché a un aumento, e che aumento, fa niente se non è previsto, se le carte firmate contemplano ben altro. […]
Sia chiaro, non ci riferiamo al caso Lookman, fresco e attuale, qui gli attori sono numerosi, ognuno ha le sue ragioni e si rinfaccia torti subiti e diritti lesi. Basta aspettare. Andiamo oltre, ma non c’è dubbio che sia l’esempio di come vanno le cose, di quale situazione si sia ormai creata, non solo in Italia ma a livello internazionale.
L’esagerato contropotere del sodalizio Procuratore & Giocatore è lievitato facendo leva e conto sulla debolezza della controparte, dei club, su un regolamento contrattuale lasso e contraddittorio, che lascia spazio a interpretazioni diverse, a usi e costumi disinvolti. Attenzione, entra in gioco anche l’attrattiva dell’affare, talvolta un kolossal, che alla fine dei giochi di mercato, di finte e controfinte, riesce a far felice tutti ingrossando le tasche di ogni protagonista della telenovela.
Ma resta l’amara verità che un contratto salutato dalla stretta di mano, un tempo sacra, dopo un po’ diventa carta straccia, e questo non può esistere, inquina rapporti, relazioni, sodalizi, storie, dichiarazioni solenni, patti che un minuto dopo si capisce che sono stati scritti sulla sabbia. […]