elkann ferrero friedkin zhang

SERIE A IN PROFONDO ROSSO! SECONDO “IL FATTO”, CON L’AGENZIA DI GOVERNO, JUVE ROMA E INTER FATICHEREBBERO A ISCRIVERSI AL CAMPIONATO – I CLUB DI SERIE A RITROVANO L’UNITA’ PER RIBELLARSI AL MINISTRO ABODI E ALL'AGENZIA DEL GOVERNO IN NOME DELL’AUTONOMIA, MA SOPRATTUTTO A TUTELA DELLA PROPRIA REALTÀ SEMIFALLIMENTARE. TRA LE PRIME SEI SOLO NAPOLI E MILAN HANNO IL BILANCIO IN ATTIVO (LA LAZIO E’ IN ROSSO PER IL QUINTO ANNO CONSECUTIVO)…

Giulio Da Silva per il “Fatto quotidiano” - Estratti

 

MAURIZIO SCANAVINO E JOHN ELKANN

L’idea di un’Agenzia esterna per controllare i conti del calcio, ventilata in questi giorni dal ministro dello Sport Andrea Abodi, ha fatto sobbalzare la Serie A e più di un presidente. Il tutto in nome della sacra autonomia dello sport, certo, ma soprattutto a tutela della propria realtà semifallimentare. Perché tale, tranne qualche eccezione, è la condizione dei club italiani, che necessitano continuamente di sostegno finanziario dei proprietari o di finanziatori esterni.

 

I conti peggiori, se si guarda ai bilanci dell’ultima stagione, quella chiusa al 30 giugno 2023 con la vittoria del Napoli, sono quelli di Inter e As Roma, entrambe hanno presentato un patrimonio netto consolidato negativo e debiti molto elevati.

ZHANG 4

 

Sono seguite a ruota dalla Juventus, la società con la perdita più alta, -123,7 milioni nell’ultimo bilancio consolidato, su ricavi operativi di 437 milioni, i più alti in Serie A. A metà strada la Lazio, in rosso per il quinto anno consecutivo, unica ad aver peggiorato il risultato netto rispetto all’esercizio precedente, da -17,4 a -29,5 milioni. Tra le prime sei squadre della Serie A per ricavi operativi (cioè escludendo dai ricavi le plusvalenze) solo Napoli e Milan hanno il bilancio in attivo.

 

La situazione più critica è quella dell’Inter, neo campione d’Italia. Ufficialmente il bilancio consolidato a giugno 2023 dichiara una riduzione delle perdite nette da -140 a -85,4 milioni. Il dato più critico però è quello del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2023, che è negativo, -162 milioni. Vuol dire che è come se il gruppo non avesse un euro di capitale, anzi che il capitale è negativo. Può un’azienda funzionare in maniera regolare se non ha capitale?

 

calvo scanavino elkann

E PUÒ FUNZIONARE se i debiti finanziari netti, quelli su cui si pagano gli interessi, sono aumentati a 308,8 milioni? Se guardiamo all’indebitamento totale, che comprende anche i debiti commerciali e l’esposizione verso società di calcio, i debiti totali lordi dell’Inter a fine giugno 2023 sono arrivati a 807,4 milioni. Una cifra astronomica per un gruppo che ha una dimensione di ricavi di 388 milioni.

 

Pur non avendo l’obbligo legale di fare una ricapitalizzazione, una simile situazione patrimoniale pone dubbi sulla continuità aziendale di un’azienda. Chi ha guardato a fondo il bilancio nerazzurro fa notare chela continuità aziendale sarebbe garantita da una lettera di patronage di Grand Tower Sàrl, società con sede in Lussemburgo che dal 2021 detiene il 68,5% dell’Inter.

 

Gran Tower fa capo al gruppo cinese Suning Global Holding, attraverso altre due scatole lussemburghesi. Gran Tower però è a sua volta molto indebitata, nel maggio 2021 ha ricevuto un prestito dal fondo californiano Oaktree di 275 milioni, con interessi del 12% annui. Alla scadenza, il 20 maggio prossimo, Gran Tower dovrà restituire, tra capitale e interessi che sono da saldare solo a fine prestito, 380 milioni.

 

FRIEDKIN

Il presidente dell’Inter Steven Zhang sta negoziando con Pimco per ottenere un nuovo prestito, si parla di 400 milioni, con i quali rimborsare il debito in scadenza. Tutto questo mostra una fragilità nella struttura patrimoniale complessiva dei neo campioni d’Italia.

 

L’As Roma di Thomas Friedkin è uscita dal listino di Borsa il 14 settembre 2022. Da allora si parla molto meno dei suoi conti, che restano fragili, sebbene l’azionista americano continui ad assicurare le risorse necessarie alla continuità aziendale. Nell’ultimo esercizio ha erogato finanziamenti soci per 232,5 milioni. Nel bilancio consolidato la perdita è diminuita da -219,1 a -102,8 milioni. Ma c’è un peggioramento del patrimonio netto, negativo per -436 milioni, i debiti finanziari netti sono aumentati da 323 a 448 milioni.

 

 

La Juventus aveva debiti finanziari netti per quasi 340 milioni al 30 giugno 2023, un patrimonio consolidato positivo per 42,1 milioni. Per mantenere il patrimonio positivo, ridurre i debiti e assicurarsi la liquidità necessaria a coprire i costi la Juventus tra marzo e aprile ha dovuto fare una nuova ricapitalizzazione di 200 milioni, la terza in cinque anni. In questo arco di tempo la Vecchia Signora ha assorbito dai soci 900 milioni. Decisivo il sostegno di John Elkann attraverso Exor, che detiene il 63,8% del capitale e ha iniettato in totale 574 milioni.

steven zhang 4

 

C’È ANCHE qualche bilancio sano. Tra le prime sei per ricavi operativi Napoli e Milan hanno presentato un bilancio in attivo.

 

(...)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…