francesco acerbi

“LA SENTENZA NON CHIARISCE COS’HA DETTO ACERBI, PERCHÉ NON CE LO DICE LUI?” – IL DIRETTORE DI “SKY SPORT” FEDERICO FERRI: “LA SENTENZA RIFERISCE DI PAROLE ‘DAL TENORE OFFENSIVO E MINACCIOSO’ MA NON RAZZISTA. QUALI SONO?” – I COMUNICATI “SENZA SENSO” DELLA FIGC E IL SOSPETTO CHE NELL’ANNO DEGLI EUROPEI GIOCATORI DEL GIRO AZZURRO (LEGGI TONALI E ACERBI) GODANO DI UN TRATTAMENTO SPECIALE – ALL’ESTERO RIDERANNO DI NOI. CHISSÀ COSA NE PENSA IL PAPÀ DELL’INTERISTA THURAM SEMPRE IMPEGNATO NELLA LOTTA CONTRO IL RAZZISMO…

Da ilnapolista.it

 

JUAN JESUS ACERBI

L’intervento di Federico Ferri, direttore di Sky Sport, sulla vicenda Acerbi-Juan Jesus negli studi di Sky Sport 24.

 

Premessa: la vicenda Acerbi-Juan Jesus deve essere analizzata parlando di giocatore X e giocatore Y, non contano i nomi, non contano le squadre di appartenenza, non conta il tifo e gli schieramenti e le prese di posizione ad esso legati. Non si può “inquinare” questo tema con il tifo, almeno questo no.

 

 

JUAN JESUS E FRANCESCO ACERBI

Il principio sul quale si basa la sentenza Acerbi-Juan Jesus va rispettato in quanto cardine del diritto: non si può essere condannati senza prova. Vale per la giustizia ordinaria e anche per quella sportiva, sia pure con qualche sfumatura diversa che non cambia la sostanza. Tuttavia quello che è stato scritto dal giudice sportivo non può farci esimere dal dire che tutto questo non ci basta, perché lascia degli interrogativi, tanti, che non sono ancora stati chiariti.

 

Qui si tratta di presunto razzismo, non solo di un fatto di campo, e dunque c’è di mezzo una questione etica centrale quando si parla di sport e non solo. L’analisi dei fatti, soprattutto di quelli che sono stati riportati nella sentenza, non può non portare all’esigenza, forte, di saperne di più. Serve più chiarezza e più trasparenza. E a tutto questo potrebbe contribuire in modo determinante una delle due parti in causa, quella che non abbiamo ancora sentito: Francesco Acerbi.

 

PAROLA DI JESUS

Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport

JUAN JESUS E FRANCESCO ACERBI

 

Poveri di certezze come ci troviamo in questa fase storica del nostro calcio, consoliamoci con il naturale contenuto della sentenza. Quella ufficiale assolve l’accusato. Quella vera e popolare avverte che l’ipocrisia è stata svelata e prevede una dura condanna per gli idioti. Una volta si diceva «basta la mossa», ovvero la minaccia di un provvedimento, per dare valore all’intervento dell’autorità e esibire un pentimento immediato.

 

Oggi bisogna solo ristabilire l’Autorità. Francesco Acerbi è stato assolto per insufficienza di prove. Meglio, per assenza. Sul piano del diritto, la decisione del giudice Mastrandrea è inattaccabile. Su quello morale ci sarebbe, anzi c’è, molto da dire. Per la verità un primo giudizio era già stato emesso dal giudice di campo, l’arbitro La Penna, che alla domanda rivolta a Juan Jesus «che faccio, sospendo?» - si era sentito rispondere «ma no, tutto a posto, lui si è scusato». Il casino l’aveva fatto scoppiare nuovamente Acerbi quando, all’uscita dalla stazione di Milano, aveva negato di aver offeso il difensore del Napoli. Che ha reagito con un post di sincera indignazione.

 

francesco acerbi juan jesus

Dopo aver espresso la nostra solidarietà a Juan Jesus, ribadiamo che questo episodio deve fungere da precedente non tanto per la sentenza quanto per la sostanza: non penso che Acerbi si stia divertendo nel leggere o ascoltare quello che viene detto di lui. Lo stato d’animo suo e di chi gli sta vicino l’ha riassunto la moglie con lo «sciacquatevi la bocca» di bonucciana memoria rivolto agli haters. Mi perdonerà, Francesco, se resto convinto che quella parola Juan Jesus non se la sia inventata. Capisco tuttavia che non potesse fare altro che cercare di evitare la squalifica con la quale avrebbe chiuso la carriera in modo indegno.

francesco acerbi claudia scarpari 1

 

Un’ultima considerazione: se dovessero ripetersi episodi del genere con protagonista un giocatore della Nazionale, sarebbe opportuno che la federazione non prendesse posizione, come invece ha fatto in questa occasione con un comunicato senza senso, prima dello svolgimento delle indagini da parte della procura della federazione stessa. Il sospetto che nell’anno di Europei particolarmente importanti per l‘intero sistema i giocatori del giro azzurro godano di un trattamento speciale (leggi Tonali e Acerbi) rischia di albergare a lungo nella testa di brutte persone come noi.

 

 

CROSETTI

Da ilnapolista.it

 

claudia scarpari esulta per l'assoluzione di francesco acerbi

 

Nell’attesa di capire se in Figc abbiano cambiato il giudice sportivo nottetempo, mettendo su quello scranno un nipote di don Abbondio o un pronipote di Ponzio Pilato, l’assoluzione di Francesco Acerbi è un trionfo di punti interrogativi.

 

Com’è possibile che neppure un’immagine abbia potuto dimostrare la ragione e il torto? Parliamo di uno sport che si è consegnato totalmente alle telecamere: per fare soldi, per attirare sponsor, per stipare i calendari, per aiutare (molto in teoria) gli arbitri. In questo vortice di zoom, non un solo video per leggere la verità sulle labbra di Acerbi. Il quale, nella correzione di rotta del giorno dopo, non è che fosse apparso un mostro di persuasione. “Ti faccio nero”, ha dichiarato di aver detto a Juan Jesus. Ma potrebbe anche avergli sussurrato “mi scalo un pero”, “c’è Calimero”, “che bel sombrero”, “sembri un torero”.

 

FRANCESCO ACERBI

Nulla che abbia impedito a don Abbondio Pilato di scrivere nel verdetto: “Non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa ilcontenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata”. Come dicevano i Latini, e forse Lotito, “in dubio pro reo”.

La partita è tra civiltà e barbarie. Il calcio è abituato a insabbiare, la giustizia sportiva è ondivaga, troppo spesso frettolosa, ma stavolta non c’era il chiodo dove appendere il quadro, oppure qualcuno l’ha staccato dal muro. All’estero rideranno di noi. Chissà cosa ne pensa il papà di un compagno di squadra di Acerbi. Si chiama Lilian Thuram.

 

 

 

francesco acerbiFRANCESCO ACERBI

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO