marziani multiplo amazonico

MARZIANI MULTIPLO - IL GADGET "D’ARTISTA" E’ IL NUOVO FETICCIO: DALLA SERIGRAFIA A PREZZI STRACCIATI DI BANKSY ALLE TIRATURE PER SELETTI DI CATTELAN, DAI MULTIPLI DI DAMIEN HIRST ALLE T-SHIRT ANTAGONISTE DI NICO VASCELLARI - ''IL NUOVO MULTIPLO VUOLE OTTIMA MANIFATTURA E LA CHIMERA DI UN CRITERIO ESCLUSIVO, SECONDO GLI STESSI USI CHE REGOLANO IL MERCATO DELLA MODA E DEL DESIGN"

Gianluca Marziani per Dagospia

 

 

banksy

Di pandemia nuova virtù. Dovrebbero scriverlo ovunque, stimolando le persone al cambio di passo verso un mondo da reinventare assieme, lungo tracce resilienti che gli artisti intuiscono per via poetica. In precario equilibrio tra innovazione digitale ed emergenza sanitaria, alcuni autori stanno modificando le regole d’ingaggio, defilandosi dai “ricatti” del vecchio sistema (eldorado per coloro che orientavano la fortuna di quel modello, inferno per quanti non entravano nel ciclo produttivo).

 

Una cosa mi sembra chiara dopo nove mesi di pandemia: l’arte è una necessità silente ma diffusa, un mondo ricco di sequenze e conseguenze, una professione di rendimento che vuole storytelling ma anche legislazione oltre il pathos, serietà oltre il talento, giusto prezzo e giuste garanzie oltre il bel concetto.

 

 

sgrappa 6

Il vostro marziano prende atto del salto di specie tra gli artisti, uno spillover dal design interiore all’umanità reale (dai mass media alla massa mediatica), un salto verso temi e svolgimenti dell’era digitale,  possibilità finora inespresse, verso una grammatica visiva che include e aggrega (vi assicuro che aprirsi al mondo è una rivoluzione copernicana nel sistema arte).   

 

IL MULTIPLO AMAZONICO

cattelan by seletti

Mentre i musei riscrivono il proprio status, gli artisti dotati di exit strategy alimentano l’oggetto amazonico a larga tiratura. Non più solo grafiche su carta o multipli in stile Fluxus ma oggetti per un feticismo worldwide a consegna Prime, gadget belli e possibili, da vivere e indossare a prezzo modico e garantito, frammenti di un e-commerce inclusivo che viralizza l’arte su superfici metamorfiche. In passato si producevano poster di quadri famosi, offrendo il surrogato cheap di un possesso impossibile;

 

other-criteria-new-york

oggi Banksy propone la sua serigrafia in alta tiratura ad un piccolo prezzo (con la discriminante della prenotazione a numero chiuso) e, al contempo, offre l’occasione della plusvalenza gigantesca, il colpaccio che solo la democrazia digitale rende praticabile. Sul web paghi un centinaio di euro per un oggetto o una serigrafia ad alta tiratura, rivendibile dopo qualche tempo a cifre molto più elevate. Non è la nuova regola, sia chiaro, ma un limite estremo (dove contano velocità e competenza digitale) che l’arte sta offrendo ad un pubblico sempre più ampio e sempre meno “addetto ai lavori”.

BANKSY SU DAMIEN HIRST SPOT PAINTING

 

La foresta amazonica dei multipli d’autore crea un target di utenti con nuove aspettative, discepoli di un’arte meno spiegata e molto più visuale, tanti piccoli collezionisti che inseguono l’energia globale dei contenuti da social media.

 

L’arte dei multipli si allea con la produzione tipica di opere uniche (che lubrificano il motore finanziario e soddisfano il collezionismo sistemico), una lezione strategica su cui Damien Hirst, Jeff Koons e Maurizio Cattelan hanno fatto scuola.

 

falcone

Pensiamo al progetto The Other Criteria: un concept store di Hirst dedicato alle grafiche (e non solo) dal prezzo civile, un modo diverso di produrre “copie” da opere altrimenti milionarie, evitando la vecchia morfologia del poster, dando massima garanzia e qualità del brand.

 

Il nuovo multiplo vuole ottima manifattura e la chimera di un criterio esclusivo, secondo gli stessi usi che regolano il mercato della Moda e del Design. Diciamo che l’arte odierna va a triangolo amoroso coi due settori che vestono e arredano il mondo, aggiungendo aura ad entrambi, dedicandosi a quelle “special edition” e “limited edition” su cui poggia la coolness ad alto profitto dei social media.

nancy spector e maurizio cattelan

 

Il gadget d’artista deve molto alle regole distributive della moda e alle regole industriali del design. Le capsule collection, la cultura liquida dei nuovi gender, le citate edizioni speciali, lo storytelling, la nuova filiera commerciale, il packaging attraente… consuetudini di un fashion thinking che non si limita all’abito ma si estende a tutto l’habitus, al mondo di gadget (utili e, soprattutto, inutili ma belli) attorno ai singoli utenti, un droplet di stimoli virali per i nostri sensi, resi sensibili da algoritmi che si disegnano attorno ai gusti diffusi.

 

tvboy 2

Partirei da un maestro di spiazzamenti semantici e sorgenti inventive, ovvero, Maurizio Cattelan, il più intelligente (e giustamente famoso) tra gli artisti italiani di altitudine mondiale, colui che ha capito per primo come stava cambiando l’opera, dove nascevano altri target d’ascolto, come si trasformava l’idea di luogo espositivo. Dal momento in cui annunciò la fine della sua carriera canonica, Cattelan ha infilato una serie di operazioni creative ad alto rendimento: le tirature per Seletti, la rivista/libro Toilet Paper (oggi edita da Damiani), la Sgrappa realizzata con Paolo Dalla Mora e Charley Vezza…

 

totti tv boy

Cattelan ha compreso  che le immagini digitali di Toilet Paper erano matrici con il potenziale del post su Instagram: potevano vestire il feticismo social con una libertà inaudita che non intaccava la sua carriera, al contrario rendeva più preziosi i suoi pezzi unici da grande museo. Sedie, specchi, piatti, bicchieri, bottiglie, sciarpe, magliette… superfici da multiplo che oggi si vestono con le frequenze del mondo, con la qualità minerale dei social media, con l’abilità semantica di una cover globale.

 

Maurizio Cattelan è l’uomo dalle uova d’oro che si centellina come una star timida. Resta un artista tra i più esclusivi e corteggiati nel mondo, eppure procede sempre verso il pubblico, dalla parte del pubblico, preferendo l’operazione aperta all’opera chiusa, la strategia mediatica alla pura poesia. L’atto poetico va colto dentro l’approccio “manageriale” delle giuste idee, nello status liquido di un concetto ironico e profondo. Cattelan stimola ad usare gli strumenti del presente per leggere ciò che ci circonda, alzando l’asticella delle superfici estetiche, riempiendo le nostre case con oggetti “rieducativi”.

charley vezza con pierpaolo ferrari maurizio cattelan stefano seletti

 

Anche Banksy usa l’azione virale al posto delle vecchie regole d’ingaggio. L’artista di Bristol evita il modello divistico del fare poche opere a prezzi esorbitanti, preferendo operazioni in cui l’idea diviene matrice da riprodurre in modi eterogenei. Uno stencil murale può essere serigrafia ma anche gadget di varia specie, un negozio di multipli può essere esperienza di viaggio estremo (i pezzi sul Walled Off Hotel puoi comprarli a basso prezzo ma solo se soggiorni in quest’albergo a Betlemme).

 

damien hirst poster per il coronavirus

 

Qualsiasi operazione innesca una comunicazione circolare e morbosa, come fosse un play che accende il circuito degli eventi, un effetto domino a rilascio prolungato dove l’immagine è lo spunto per connettere persone, luoghi e oggetti. Banksy provoca gli altri e, al contempo, provoca conseguenze inarrestabili; aziona, di fatto, i suoi editoriali visivi per aumentare il volume della cronaca, dissacrando mentre soppesa il senso morale dell’umanItà.

 

Tra gli italiani c’è un artista che usa un meccanismo simile con immagini altrettanto efficaci. Si chiama TVBOY e produce editoriali visivi che si imprimono nella retina, piccole bombe a deflagrazione espansa che azionano la grammatica del muro e la sintassi del codice urbano.

 

tvboy

Personaggi pubblici, storie di cronaca globale, miti popolari: TVBOY crea riquadri narrativi che occupano il suolo pubblico per poi trasformarsi in tele, serigrafie, poster o litografie. E non solo: sul suo shop online troverete abbigliamento per uomo e donna, spray e oggetti d’autore, un cuore commerciale che copre diverse fasce di prezzo, un’opera nell’opera che sottolinea un’autonomia olistica, fuori dal gioco binario galleria/curatore ma dentro un sistema artista/pubblico. P

 

nico vascellari

Papa Francesco che sostiene la comunità LGBTQ, l’ultima cena rivisitata, Giovanni Falcone che ci incita ad andare avanti, Totti che diventa San Francesco da Roma, Babbo Natale trattato come un immigrato clandestino… sono narrazioni pop a rilascio prolungato, post urbani che monitorano il presente e lo rileggono in forma antagonista, usando una gentilezza e un’educazione visiva di cui la comunità civica ha estremo bisogno. 

 

Per Nico Vascellari il lockdown è stata l'occasione giusta con cui amplificare i suoi statement lessicali. Gli anagrammi Dream/Merda, Resist/Sister, Santa/Satan sono oggi stampati su magliette che puoi acquistare a 50 euro. Basta andare sul suo shop online per trovare sciarpe, guanti, felpe, bandiere e poster che commercializzano parole e frasi forti (In dark times we must dream with open eyes) dell’artista. Sia chiaro, non si tratta solo di una produzione parallela ma di una vera operazione concettuale che evidenzia temi centrali nel fashion system.

damien hirst

 

Le magliette “antagoniste” di Vascellari sono tangenti ai codici verbali di Demna Gvasalia (Balenciaga/Vetements) e Raf Simons: in entrambi i casi il testo elabora un contenuto che, stampato sopra superfici mobili, rende gli acquirenti degli statement relazionali, portatori di una comunicazione indossabile che agisce sullo status dell’opera e, al contempo, dell’acquirente (in)consapevole.

 

nico vascellari 4

Come ha scritto Boris Groys nel suo “Going Public”: “Ogni progetto si sviluppa nel desiderio di essere ri-sincronizzato al contesto sociale e riscuote successo quando la sincronia così ottenuta riesce a orientare la gente nelle direzioni desiderate”. Dove andrà l’arte dei prossimi anni? Sicuramente verso la costruzione di nuovi dialoghi, verso un pubblico più smaliziato e consapevole, verso città che somigliano a musei diffusi, verso luoghi digitali che ospiteranno le comunità di nuova specie creativa. Ci sarà da divertirsi, parola di marziano. Parola di un Marziani nel web.

damien hirst

nico vascellariGianluca Marzianicoronavirus tvboy gioconda barcellonanico vascellari foto di baccoil bacio tvboy 5

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