
“PER GIOCARE BASTA PAGARE” – LA VICENDA DI SALVATORE BAGNI, TITOLARE DI UNA AGENZIA DI SCOUTING, CHE PROMETTE DI PORTARE UN RAGAZZO ALLA VIS PESARO E SI FA DARE 30 MILA EURO, DOPO LA SPUTTANESCION DELLE “IENE”, FINIRÀ SOTTO LA LENTE DELLA PROCURA - I SOLDI CHIESTI PER GARANTIRE UN FUTURO NEL CALCIO A UN GIOVANE CALCIATORE HANNO PROVOCATO UN TERREMOTO (ANCHE PERCHE' NON E' IL PRIMO CASO)– BAGNI PROMETTE UNA SPIEGAZIONE MA LA SCENA E’ DESOLANTE E NON RENDE GIUSTIZIA ALLA STORIA DELL’EX COMPAGNO DI MARADONA -VIDEO
https://www.iene.mediaset.it/video/sgarbi-per-giocare-da-professionisti-basta-pagare-_1397618.shtml
Monica Scozzafava per il "Corriere della Sera" - Estratti
Imbarazzo e anche un fortissimo disagio. Salvatore Bagni non è riuscito a dissimulare la vergogna, davanti alle telecamere delle Iene che lo hanno appena smascherato (ha preso 30 mila euro per assicurare l’ingresso in una squadra di C a un ragazzino) dice cose all’apparenza senza senso, resta incredulo verso se stesso: si è fidato e gli è andata male.
(...) Il giorno dopo è quello degli avvocati, del telefono spento o che squilla a vuoto.
Ore di riflessione, valutazioni, alla ricerca di una strategia che possa avere una credibilità. Il filmato mandato in onda martedì sera sulle reti Mediaset è squalificante, il «guerriero» promette una spiegazione, appena l’eco mediatico si sarà spento.
Guerriero era il suo soprannome quando giocava a calcio (Bagni ha vinto uno scudetto col Napoli, ha giocato con Maradona e conta 300 partite in serie A) un modo di essere che ha mantenuto negli anni. Un combattente per necessità, anche a seguito di vicende personali terribili: ha perso suo figlio Raffaele in un incidente stradale, aveva appena 3 anni.
Cosa ha fatto Bagni? L’inchiesta delle Iene è chiara: l’ex mediano gestisce con il figlio Gianluca un’agenzia. Scopre e vende giocatori in tutto il mondo. Viaggiano tanto, sempre pronti a far le valigie e partire. L’inviato delle Iene Luca Sgarbi si è finto il fratello di un ragazzo che ha il sogno di sfondare nel mondo del calcio.
Contatta Bagni, chiede come fare a valorizzarlo. Lui, schietto, spiega: «Vediamo calciatori in tutto il mondo, se siamo noi a cercarli li paghiamo. Ma se invece sono i ragazzi a contattarci ci devono pagare».
Chiede quale sia il livello di questo ragazzino, incontra nella sua villa di Cesenatico il fantomatico fratello e gli garantisce la squadra. Sarebbe la Vis Pesaro, serie C. C’è un prezzo: 30 mila euro, più 20 mila al direttore sportivo che poi «è mio amico e lo farà giocare titolare».
Affare fatto, l’appuntamento successivo è nel parcheggio del centro sportivo della squadra, l’inviato delle Iene prima gli consegna i soldi e poi lo smaschera. La scena è desolante, nulla di quel che accade rende giustizia alla storia professionale — calcistica e non — di Bagni che finge indifferenza, è evidentemente imbarazzato e va via.
Il servizio nella puntata di martedì delle Iene ha scatenato un terremoto («per giocare basta pagare», le parole di Bagni sono inequivocabili), la Vis Pesaro ha tutelato la sua immagine con la sospensione del d.s. Michele Menga.
Bagni ha interrotto le comunicazioni, lo spettacolo offerto in tv non è edificante per il calcio e per la sua credibilità. I filmati finiranno sotto la lente della Procura.
salvatore bagni le iene
salvatore bagni le iene
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