PER LA JUVE LA CHAMPIONS NON È UN PRANZO DI ‘GALA’: FUORI! – PASSANO I TURCHI SU UN CAMPO IMPRATICABILE – CONTE: ‘QUESTO NON È CALCIO, AVEVAMO CHIESTO IL RINVIO’ – MANCINI: ‘NON SI DOVEVA GIOCARE’

1. CONTE: "ABBIAMO PROVATO A FAR RINVIARE LA PARTITA"
Da "gazzetta.it"

Antonio Conte dopo Galtasaray-Juventus: "Abbiamo provato a far rimandare la partita. Abbiamo fatto una riunione con il delegato Uefa nella quale spiegavamo la pericolosità della partita, ma non ci sono stati a sentire.

L'arbitro ieri ha sospeso la partita perchè era pericoloso, e poi oggi non era pericoloso? Questo non è calcio. Drogba mi ha poi detto <È la stessa cosa per tutte e due le squadre>. Non è così, perchè se avessimo potuto giocare a calcio non so se l'epilogo sarebbe stato questo. I ragazzi hanno fatto una buona partita. L'errore è stato ridurci a giocare l'ultima gara qui a Istanbul con la qualificazione in bilico. Poi è capitato l'impossibile, e ne paghiamo le conseguenze. Ma ci siamo complicati noi la vita in questa Champions.

È una delusione grossa, anche per l'andamento della partita. Loro l'hanno buttata sulla bagarre. Faremo tesoro di questa esperienza. Il gol? Ci siamo fatti trovare con un tre contro tre. Poi è stato bravo anche Sneijder....Abbiamo tirato solo tre volte? Colpa del campo....".

LE PAROLE DI CHIELLINI - Il difensore bianconero: "Gli errori li abbiamo commessi soprattutto a Copenaghen e in casa col Galatasaray. Oggi era difficile giocare a calcio, ce ne siamo resi conto subito. L'Europa League? Prematuro parlare della finale a Torino. Conte ci ha elogiato per quello che abbiamo fatto. Abbiamo dato tutto. Poi ci è andata male, mal qualificazione l'abbiamo compromessa nelle prime partite".

 

2. JUVENTUS FUORI DALLA CHAMPIONS: PERSI 50 MILIONI IN CINQUE MINUTI
Giuliano Balestreri per "La Repubblica"

Bruciare 50 milioni di euro in meno in cinque minuti, 20 per mancati incassi e 30 di capitalizzazione, non è impresa da tutti. Ci è riuscita la Juventus eliminata dalla Champions League con un gol di Wesley Sneijder a 5 minuti dalla fine di una partita che stava dominando contro il Galatasaray. Un dramma sportivo, certo, ma anche finanziario.

L'addio alla Coppa, infatti, preclude la possibilità di incassare fino a 20 milioni di euro tra diritti, premi e vendita di biglietti arrivando fino alle semifinali. Numeri che fanno la differenza tra la chiusura di un bilancio in attivo o in passivo.

Lo scenario negativo ha messo subito in fuga piccoli azionisti e speculatori che confidavano nel passaggio del turno per monetizzare i loro investimenti o vedere crescere la loro rendita. Durante la partita il titolo della società della famiglia Agnelli è rimasto a lungo stabile per salire oltre quota 0,25 euro a 10 minuti dalla fine della partita, quando gli ottavi di finale sembravano cosa fatta. Poi il gol dei turchi e il brusco crollo fino a 0,22 euro che ha fatto bruciare alla società poco meno di 30 milioni di capitalizzazione in pochi minuti.

A lamentarsi con la Uefa, però, dovrebbero essere i piccoli azionisti penalizzati dalla decisione di recuperare la partita sospesa ieri sera per neve a mercati aperti. Un problema di poco conto per il mondo del calcio, ma di vitale importanza per chi sulle Borse investe: il passaggio del turno per un squadra di calcio quotata è una notizia "price sensitive" (che influenza il prezzo) esattamente come lo sono le immatricolazioni di auto per Fiat o la scoperta di un nuovo giacimento per un'azienda petrolifera. Anche per questo i piccoli investitori che puntano sul calcio dovrebbero essere tutelati un po' di più. Soprattutto se il mondo del pallone vuole davvero trasformarsi in un'industria che genera utili, attrae capitali e rispetta le regole del fair play.

3. MANCINI: "FELICE PER LA QUALIFICAZIONE MA NON SI DOVEVA GIOCARE"

Da "repubblica.it"
Roberto Mancini è soddisfatto per la qualificazione del Galatasaray agli ottavi di Champions League, ma dimostra grande lucidità nell'analizzare la partita, ammettendo che sarebbe stato meglio rinviarla ancora: "Prima di tutto credo che fosse difficile giocare a pallone e avevo detto prima della partita che forse era meglio non scendere in campo - spiega il tecnico di Jesi ai microfoni di 'Sky Sport' -. Poteva essere pericoloso per i giocatori".

"E' stata una partita aperta e ci siamo dimostrati più aggressivi perchè dovevamo vincere - prosegue Mancini -. Dopo la prima gara persa per 6-1 in casa con il Real Madrid, se non avessimo fatto il punto a Torino sarebbe stato impossibile ottenere la qualificazione. Invece, tra ieri e oggi, credo che abbiamo meritato il successo". Sul fatto di non voler giocare, Mancini ha poi aggiunto: "Ieri sera era praticamente impossibile perchè sul campo si era formato uno strato di ghiaccio. Oggi, davanti al delegato Uefa, avevo detto che forse sarebbe stato meglio rinviarla. La Juve credo che volesse giocare perchè non ha detto niente. Alla fine del primo tempo era troppo tardi. Sono d'accordo con Conte, era una partita falsata e ci voleva anche un po' di fortuna".

 

 

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