pagliuca vialli boskov mancini

“RIGORE E’ QUANDO ARBITRO FISCHIA, "UN GRANDE GIOCATORE VEDE AUTOSTRADE DOVE ALTRI SOLO SENTIERI" – 7 ANNI FA SE NE ANDAVA VUJADIN BOSKOV, UNO DEGLI ALLENATORI PIU’ CITATI DELLA STORIA DEL CALCIO - GLI AFORISMI: "IN ITALIA PERDE SOLO ALLENATORE E SOLO IOCATORI VINCONO" - FU BOSKOV A LANCIARE TOTTI IN SERIE A, A BRESCIA. FU LUI A CONSEGNARE A MIHAJLOVIC IL RUOLO DI LIBERO E A DIRE: "CON SINISA PALLONE HA OCCHI" - VIDEO

https://m.dagospia.com/il-boskov-delle-meraviglie-come-iocatore-a-sampdoria-ho-rubato-stipendio-come-allenatore-no-76187

 

Gianni Mura per ‘La Repubblica' – 28-04-2014

 

pagliuca vialli mancini boskov

Vero, un bel pranzo in una villa sul mare, a Pieve Ligure, e voi due che vi abbracciavate con gli occhi. «Yelena è giornalista molto famosa in Jugoslavia », dicevi, e raccontavi che una laurea l'avevi presa anche tu (storia o geografia, non ricordo). La faccia che ti si illuminava parlando di Novi Sad: «La città più bella del mondo: ungheresi, slovacchi, serbi, croati, ebrei, tutti insieme uniti dalla forza delle differenze. Porqué l'uomo è scambio y adaptamento».

 

La finale olimpica persa nel '52 contro l'Ungheria di Puskas, in campo in due mondiali. Brera mi disse che Boskov era uno dei centrocampisti più forti che avesse mai visto. Sorriso compiaciuto: «A Novi Sad mi chiamavano il piccolo Boszik, pero io per mia squadra ero come Rivera». D'altra parte, se non sei bravo non ti chiamano a 22 anni per giocare col resto d'Europa contro l'Inghilterra (un memorabile 4-4). «Come iocatore a Sampdoria ho rubato stipendio, come allenatore no».

 

boskov vialli mancini

Smise di giocare allo Young Boys. «Pallone va più veloce di miei piedi, stop». Lo chiamavano zingaro, brutta abitudine verso chi è nato dall'altra parte dell'Adriatico. Non si offendeva. «Se vuole dire giramondo mi va bene, se vuole dire vagabondo non va bene. Ma non mi dà fastidio, solo perdere mi dà fastidio». Allenatore in Spagna, in Olanda, in Jugoslavia (anche la Nazionale). Squadre grandi e squadre piccole: Real Madrid e Gijòn, Feyenoord e Den Haag. Teneva conferenze al Supercorso di Coverciano. Fu Allodi a portarlo in Italia (dal Real Madrid) dicendogli che lo voleva la Juve, però per una stagione l'avrebbero parcheggiato ad Ascoli. Bene, disse zio Vuja.

 

boskov

Al termine della stagione Allodi gli disse: la Juve ci ha ripensato, ma ci sarebbe la Samp. Bene, disse zio Vuja. E costruì, d'intesa col presidente Paolo Mantovani, la Samp dello scudetto, che non era solo Vialli e Mancini ma anche Vierchowood e Mannini, Pari e Katanec, Cerezo e Lombardo. Era un gruppo molto unito, che faceva pure la formazione, disse qualcuno. Boskov ci rideva su: «Noi squadra democratica, tutti possono parlare, poi decido io. Allenatore io vedo come maestro di scuola, mai come dictatore, o poeta, o fratello. Allenatore deve avere intelligenza fredda, una volta picchiavi pugno su tavolo e iocatori tutti zitti, adesso no. In Italia perde solo allenatore e solo iocatori vincono. Se Mancini sbaglia rigore è colpa mia che dovevo farlo tirare a Vialli, e viceversa. In Germania, in Inghilterra, se iocatore sbaglia rigore è colpa sua».

 

BOSKOV VIALLI MANCINI

La colpa, una specie di fissazione. «Di chi colpa? Di Pagliuca?», altro suo tormentone. Non gli piaceva la zona. «Fatta solo una volta, al Real. Annulla responsabilità personale, prendi gol e non sai di chi è colpa. E non è vero che la zona crea spettacolo. Se una squadra di brocchi gioca a zona, che spettacolo è? Lo spettacolo lo fanno grandi iocatori: Maradona, Vialli, Van Basten. E Samp spesso fa spettacolo e non ioca a zona». Non gli piaceva Savicevic: «Con pallone tra piedi è Sivori, appena lo perde diventa spettatore non pagante». Fu Boskov a lanciare Totti in serie A, a Brescia. Fu lui a consegnare a Mihajlovic il ruolo di libero e a dire «con Sinisa pallone ha occhi».

 

BOSKOV

Non aveva paura a parlare dei suoi: «Qui tutto dipende da movimenti di Vialli. Non è perfetto, di testa può migliorare, ma mi piace tanto. Mancini tecnicamente è più forte, ma su ogni pallone che gli arriva vuole fare capolavoro. Vede bene ioco, ma è capriccioso. Sono tutti bravi ragazzi, a tavola mettiamo quattro bottiglie di vino e due restano piene». Pieno era lo stadio di Wembley, più di 70mila persone, la metà doriani, per la finalissima di Coppa Campioni.

 

BOSKOV E ROZZI

Alla vigilia era filtrata la voce (rivelatasi esatta) di un passaggio di Vialli alla Juve. La Samp se la giocò alla pari col Barça di Crujiff, ma Vialli non c'era con la testa e sbagliò due gol facili, davanti a Zubizarreta. E nei supplementari, quando già si pensava ai rigori, segnò Koeman su punizione. E non per colpa di Pagliuca, ma di una barriera che s'era mossa troppo presto. Sarebbe stato il capolavoro di zio Vuja, ma le migliaia di messaggi web dicono che, anche così, tanti gli hanno voluto bene.

BOSKOV TOTTI BOSKOV BRIEGEL E CEREZO

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."