sarri

SARRI, INDIETRO TUTA – GIACCA, CRAVATTA E TONI BASSI: MAURIZIO 'ZELIG' SI E' GIÀ "JUVENTINIZZATO" - “NON HO TRADITO NAPOLI. IL DITO MEDIO? HO SBAGLIATO MA ERANO DIECI STUPIDI CHE URLAVANO TERRONE DI MERDA” – IL TECNICO TOSCANO SI E’ PRESENTATO SENZA UN FILO DI BARBA E HA SFOGGIATO ANCHE UN COSTOSO OROLOGIO BECCANDOSI GLI SFOTTO’ SUI SOCIAL: COMUNISTA COL ROLEX – IL PRIMO REGALO PER LUI SARA' RABIOT…

Sebastiano Vernazza per la Gazzetta dello Sport

 

paratici sarri agnelli nedved

Attenzione, metamorfosi in atto. La Juve ha cominciato a smontare lo stereotipo di Maurizio Sarri comandante rivoluzionario, «Che Guevara» del pallone che voleva condurre Napoli e i napoletani alla conquista del Palazzo.

 

L' altra sera l' arrivo a Caselle con volo privato e abbigliamento casual, però firmato, e i maliziosi hanno fatto notare come il porta abiti che aveva nelle mani fosse di marca, Allegri per la precisione. Ieri, nella prima conferenza allo Stadium, un Sarri vestito alla perfezione, moderato nei toni e forbito nel parlare, anche se per tre volte ha ceduto alla tentazione della parolaccia. «Juventinizzazione» in corso.

sarri

 

Sarri si è presentato in divisa sociale: giacca e cravatta blu, camicia bianca, la J di Juve all' altezza del cuore. Al polso sinistro un Rolex, l' orologio di chi ha fatto fortuna.

«Comunisti col Rolex» cantano Fedez e J-Ax: citazione scontata, ma è impossibile resistere. Sarri aveva il volto pulito, fresco di rasatura, e il capello corto, d' ordinanza nella casa reale di Torino. I «barbudos» erano altri: il direttore sportivo Fabio Paratici alla sua destra e il capo della comunicazione Claudio Albanese alla sua sinistra, il presidente Andrea Agnelli nella foto conclusiva. Sarri rasato è una costante del primo giorno: senza un filo di barba, ma con la sola camicia per la presentazione nel 2012 a Empoli; in giacca e camicia, però senza cravatta, a Ischia nel 2015 per il debutto al Napoli; in completo a Londra un anno fa per la prima al Chelsea.

 

sarri

Escalation di carriera e di accuratezza, più si sale più si è costretti a indossare i panni del potere. Il dilemma sul look da panchina - tuta o giacca e cravatta? - sarà argomento di discussione: «Nel contratto mi sono impegnato a indossare la divisa sociale nelle occasioni di rappresentanza. Per quanto riguarda il campo, parleremo e vedremo».

 

Il nuovo allenatore della Juve ama leggere e preferisce gli autori americani maledetti e anti-sistema. Per esempio John Fante, con il personaggio cult delle sue opere, Arturo Bandini, che in fondo è un simil-Sarri a caccia di successo e riscatto nella Los Angeles del primo Novecento. Oppure Charles Bukowski, il re della letteratura tutta sesso, alcol e sigarette. Ne consegue che Sarri parli bene - chi legge sa maneggiare la sintassi - e che faccia uso di parolacce perché i libri di Bukowski, per quanto godibili, dispensano volgarità.

IL DITO MEDIO DI MAURIZIO SARRI AI TIFOSI DELLA JUVENTUS

 

Ieri sembrava che Sarri ce l' avesse fatta a ripulirsi dal vizio che fa tanto verismo e uomo del popolo. Ha ceduto verso il 45° minuto, quando gli è scappato un «rincoglionimento», seguito da un altro vocabolo poco elegante, «cazzeggio». E verso la fine, quando si scusava per un episodio passato, il gesto offensivo ai tifosi della Juve, non ha potuto esimersi dallo spiegare che dieci stupidi gli urlavano «terrone di merda».

sarri

 

Tre parolacce in un 80' di conferenza, un ruolino accettabile, dati i precedenti. E poi è giusto pensare positivo, sottolineare la ricchezza del linguaggio. Sarri ha pronunciato vocaboli ed espressioni di livello superiore al parlato medio di un allenatore italiano. Ha detto «fardello», «emozionale», «avversità», «romanzarci», «nell' economia dei risultati», «squadra frivola», «sciabola», «l' irrisolvibile è sempre il non detto». Gli vanno riconosciute padronanza della lingua e ricercatezza. Si è rivolto con il " «tu» a ogni giornalista: un modo per accorciare le distanze e per offrire e chiedere schiettezza.

sarri

Non ha mai alzato il volume della voce, ha scelto i toni bassi, ha sorriso il giusto.

 

Pacatezza e preparazione: si aspettava le domande insidiose e ha fornito risposte rapide, pronte, perché pensate in anticipo. Qua e là è sembrato di percepire qualche imbarazzo negli sguardi. A tratti teneva gli occhi bassi, come se il «vecchio» Sarri che resiste in lui, il Masaniello napoletano, riaffiorasse e gli chiedesse conto: «Che ci facciamo qui?». Momenti, attimi fuggenti, il nuovo Sarri l' ha avuta vinta sull' altro.

 

L' impatto è stato morbido e fermo allo stesso tempo, ma come sempre alla Juve giudice unico sarà il campo, con i risultati. Tuta o non tuta.

sarrisarriUN GIOVANE MAURIZIO SARRI le frasi di maurizio sarri contro la juventus 8napoli sarrile frasi di maurizio sarri contro la juventus 9le frasi di maurizio sarri contro la juventus 4le frasi di maurizio sarri contro la juventus 3MAURIZIO SARRIMAURIZIO SARRI le frasi di maurizio sarri contro la juventus 7le frasi di maurizio sarri contro la juventusle frasi di maurizio sarri contro la juventus 10le frasi di maurizio sarri contro la juventus 5le frasi di maurizio sarri contro la juventus 2le frasi di maurizio sarri contro la juventus 6sarrisarri

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....