ancelotti de laurentiis napoli insigne allan

LA STANGATA DI AURELIONE - SUPER MULTE PER GLI AMMUTINATI DEL NAPOLI, TAGLI DAL 25 AL 50% DELLO STIPENDIO LORDO MENSILE - DE LAURENTIIS USA IL PUGNO DI FERRO PER PUNIRE IL RIFIUTO DEL RITIRO, MA ANCHE I DIVERBI ACCESI NELLO SPOGLIATOIO - I GIOCATORI HANNO CONSULTATO I RISPETTIVI AVVOCATI E LA VICENDA SEGUIRÀ IL SUO ITER DAVANTI AL COLLEGIO ARBITRALE - INTANTO DOMANI SERA C’E IL MILAN

Monica Scozzafava per il “Corriere della Sera”

 

AURELIO DE LAURENTIIS

C' è il campo e c' è il timore fondato di una battaglia legale; c' è il Milan dietro l' angolo ma anche una scadenza che pesa come un macigno sui giocatori del Napoli protagonisti, il 5 novembre scorso, di una rivolta storica.

 

Lunedì sarà il termine ultimo perché gli ammutinati della notte contro il Salisburgo ricevano la raccomandata, l' avviso della multa per aver rifiutato il ritiro imposto dal club. Arriverà, senza alcuno sconto. Aurelio De Laurentiis ha deciso per la linea dura: ai calciatori verranno contestate più infrazioni e, rispetto alle singole responsabilità, le sanzioni varieranno dal 25 al 50 per cento sullo stipendio lordo mensile.

 

Una stangata che evidentemente colpirà non soltanto le tasche ma rischia di incidere sul morale e sull' umore di una squadra chiamata a raddrizzare una stagione finora molto al di sotto delle aspettative. Ma per la società sarà probabilmente questo il punto da cui ripartire, azzerando divisioni e polemiche.

 

allan de laurentiis jr

Prendendo ciascuno coscienza delle proprie responsabilità. Le sanzioni seguiranno un criterio di gradualità, in base alle disposizioni dell' articolo 11 dell' accordo collettivo: più pesanti per i calciatori individuati come protagonisti della sommossa e colpevoli, per il club, di un numero maggiore di infrazioni.

 

aurelio de laurentiis foto di bacco

Nel ventre dello stadio San Paolo accadde ciò che nella storia del calcio professionistico non si era mai verificato. L' inosservanza, il rifiuto del ritiro, ma anche diverbi accesi nello spogliatoio, atteggiamenti irriverenti e inopportuni sui quali il presidente De Laurentiis non ha mai inteso soprassedere. E allora, da Los Angeles (il presidente rientrerà proprio lunedì) ha coordinato le mosse legali con i suoi avvocati.

 

La stangata non arriva inaspettata: i giocatori pure hanno consultato i rispettivi avvocati e la vicenda seguirà il suo iter davanti al collegio arbitrale, ciascuno potrà evidentemente opporsi entro quindici giorni dal momento in cui riceverà la raccomandata.

La squadra nei giorni successivi la rivolta, obbligata peraltro al silenzio stampa, ha provato a rimediare, con segnali di scuse e anche di pace, intuendo evidentemente la gravità di quanto successo il 5 novembre al San Paolo.

 

de laurentiis koulibaly

De Laurentiis è stato però irremovibile, soprattutto rispetto al danno di immagine ricevuto. Accetterà le scuse ma ha scelto di dare un segnale duro.

Domani sera c' è il Milan e sarà un' altra battaglia. Ancelotti ha provato a recuperare serenità, cercando di ricompattare la squadra in vista di un impegno sul campo delicatissimo.

edoardo de laurentiis

 

Il Napoli è settimo in classifica e deve recuperare terreno, non c' è distrazione che tenga.

Prima c' è San Siro, poi verranno le sanzioni. E non è soltanto un ordine temporale, piuttosto la priorità di un allenatore che vuole andare oltre la crisi di risultati, ha bisogno di invertire la rotta. E soprattutto la necessità di ritrovare la qualità del suo gruppo.

ancelotti de laurentiisedoardo de laurentiis

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?