lazio zoff coni

SUPERDINO E LA SUA LAZIO – DA ENRICO MONTESANO A ANNA FALCHI, AL SALONE D’ONORE DEL CONI ORGOGLIO E AMARCORD BIANCOCELESTE PER IL LIBRO SU ZOFF – GLI ANEDDOTI SU GASCOIGNE: QUANDO SI PRESENTO’ NUDO IN ALBERGO E QUELLA VOLTA UBRIACO NEGLI SPOGLIATOI… – LA SIMPATIA DELLA FAMIGLIA GHEDDAFI E LA PARTITA A SCOPONE CON PERTINI - "ZOFF E’ UN CAGNACCIO ANCHE AL TAVOLO DA GIOCO" - E LUI: "IL PRESIDENTE MI FECE PERDERE" - LA LAZIO DEI FENOMENI A PREZZO DI SALDO - FOTO+VIDEO

 

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Stefano Agresti per corriere.it

 

stefano de martino angelo peruzzi guido de angelis dino zoff igli tare simone inzaghi foto di bacco

Li chiamano i quattro tenori, ma quando sono arrivati alla Lazio tre di loro steccavano e uno era quasi una voce bianca. Il d.s. Tare li ha selezionati con cura, affidandosi più all’intuito che al campo; il presidente Lotito li ha pagati (poco); Inzaghi li ha rigenerati e rilanciati, del resto non aveva niente di meglio. Oggi gli ex scarti Immobile, Luis Alberto e Correa e l’ex ragazzino Milinkovic-Savic sono i simboli dell’unica squadra capace di battere la Juve nella stagione, forse addirittura un’intrusa — straordinariamente inattesa — nella lotta al vertice.

 

igli tare simone inzaghi foto di bacco

Immobile è arrivato alla Lazio dopo che era stato scaricato dalla Juve, bocciato dal Borussia Dortmund, emarginato dal Siviglia: non a caso è costato 9 milioni, e qualcuno chiedeva a Lotito chi glielo facesse fare di prenderlo. Adesso è capocannoniere con 17 reti e la sua serie di gol consecutivi si è fermata a 9 solo perché Szczesny gli ha parato un rigore. Anche Luis Alberto, il mago degli assist (se ne è inventati due pure contro la Juve), era finito ai margini, non solo del Liverpool ma addirittura del calcio. Tanto che, dopo la sua prima stagione romana trascorsa per lo più in panchina, voleva smettere. La Lazio non ci avrebbe rimesso granché, in fondo lo aveva pagato la metà di Immobile, poi l’infortunio estivo di qualche compagno, e in particolare di Felipe Anderson, gli ha aperto un varco nel quale si è infilato, non uscendone più.

guido de angelis dino zoff anna falchi foto di bacco (2)

 

stefano meloccaro foto di bacco

Correa è l’acquisto più caro nei 15 anni di presidenza Lotito (a parte lo strano caso di Zarate): 16 milioni più 3 di bonus. Una cifra che una società in lotta per lo scudetto utilizza per una riserva, e nemmeno di lusso, certo non per un trequartista o un attaccante. Il Siviglia, che lo aveva preso dalla Samp, lo ha mollato perché il suo talento si accendeva (solo) a sprazzi: non diventerà mai un campione, resterà un mezzo giocatore, un talento incompiuto. Si sbagliavano.

 

guido de angelis dino zoff anna falchi foto di bacco (1)

Poi c’è Milinkovic-Savic. Per comprarlo quando aveva 20 anni, Tare non ha esitato a scatenare l’inferno: il ragazzo era nella sede viola per firmare con la Fiorentina, ha posato la penna sulla scrivania, è scoppiato in lacrime, ha detto di volere solo la Lazio. Da allora a Firenze lo fischiano, ma lui non pare sconvolto. È diventato l’uomo da 100 milioni, perché Lotito giura di avere rifiutato un’offerta altissima benché lo abbia pagato un decimo o poco più. Ha messo k.o. la Juve con un gol da campione.

enrico montesano foto di bacco

 

Cinquanta milioni scarsi (bonus compresi) per quattro tenori, tre in saldo e uno in erba: così è nata la Lazio delle meraviglie. Forse un modello, forse un miracolo. Vicina allo scudetto, comunque: cinque punti appena.

 

 

video proiettato (2)

ZOFF E LA SUA LAZIO

Francesco Persili per Dagospia

 

“Eravamo in ritiro in un albergo ai Parioli. Gazza dava fastidio alle cameriere…” Gascoigne riesce ancora a strappare sorrisi a Zoff che ricorda il suo rapporto leale e paterno con il talento inglese.

 

“Quella volta lo chiamai ripetutamente al telefono per dirgli di venire subito giù. Lui farfugliò qualcosa. Poco dopo me lo trovai alla porta completamente nudo. 'Ma che fai? Sei impazzito', gli dissi. E lui: 'Mi hai detto: vieni subito, così come stai'. E io così ero”. Quante volte Superdino ha raccolto sfoghi e lacrime di Gazza. E quante volte i dispetti, le smorfie e gli scherzi dell’inglese hanno divertito Zoff. Come sosteneva l’ex doriano David Platt: “Vivere vicino a Paul senza volergli bene è impossibile”.

guido de angelis dino zoff anna falchi foto di bacco (3)

 

Al campo l'ex Tottenham arrivava più volte brillo. E dopo il gol capolavoro a Pescara quando con una serpentina ubriacante lasciò sul posto 4 avversari la battuta fu scontata: "s’è bevuto pure i pescaresi".

libro presentato

 

C'era una volta a Tor di Quinto. Impossibile dimenticare il giorno in cui il centrocampista si presentò al campo talmente ubriaco che si mise a tirare le sedie per aria negli spogliatoi. Quando entrò Zoff lo trovò sdraiato per terra. “Altro che tranquillizzarlo, l’ho insultato a morte: 'Ma che cazzo fai? Alzati', gli dissi. Con un matto non puoi stare lì a ragionare. Mi avvicinai e lui mi buttò le braccia al collo e sorrise: “Solo tu mi capisci”.

 

giovanni malagò guido de angelis marco tardelli alessandro vocalelli foto di bacco

Al Salone d’Onore del Coni va in scena la serata dell’orgoglio (e dell’amarcord) laziale. L’occasione è la presentazione del libro “Dino e la sua Lazio, la carriera in biancoceleste del mito”, curato da Emiliano Foglia per ‘Lazialità’. Sportivo universale, Zoff. “Come Fausto Coppi, Nino Benvenuti e Alberto Tomba, è un vanto eterno per lo sport italiano – sottolinea Franco Melli - Un’icona al punto di finire sopra un francobollo come un Papa o un re”. “Solo chi non è in buona fede, non è tifoso di Zoff”, rimarca il presidente del Coni Malagò. “E’ come Vittorio Gassman, ti mette sempre un po’ soggezione ma è una figura importante, i giovani dovrebbero imparare da lui”, spiega Enrico Montesano. Giordano rievoca il Lazio-Juve del ’77 e un pallonetto conficcato nell’immaginario di ogni laziale, Brividi forti con Mario Pennacchia, ex responsabile stampa biancoceleste, che ricorda il momento più drammatico della carriera di Dino, di ritorno dal mondiale in Argentina, quando gliene dissero di tutti i colori…”.

giovanni malagò guido de angelis dino zoff marco tardelli alessandro vocalelli foto di bacco

 

Ogni frammento della sua avventura biancoceleste è una storia infinita. Da presidente Zoff fu decisivo nel far saltare il passaggio di Signori al Parma. Dopo l’esonero di Zeman nel ’97 tornò in panchina e rifece lo stesso nel 2000 sfiorando lo scudetto. Non ha mai detto no quando la Lazio era in difficoltà. Ha messo lo stile, l’umiltà e la classe a servizio della comunità biancoceleste.

 

Il Mito, come il diavolo, si nasconde sempre nei dettagli. Nel mese di febbraio del 1994 il neo presidente Zoff chiama nel suo ufficio Guido De Angelis, direttore dal 1985 di “Lazialità”, e si complimenta con lui per la rivista “che tiene fede al suo nome”. Secondo Superdino quella pubblicazione veicola passione e senso di appartenenza e per questo comunica a De Angelis che vorrebbe riconoscere al mensile il carattere di rivista ufficiale della Lazio. “Trasmette Lazialità a quanti la leggono e io so bene cosa voglia dire pur provenendo dal lontano Friuli…”.

 

dino zoff simone inzaghi

Nel romanzo biancoceleste di Superdino non possono mancare due 'chicche' politiche. La prima riguarda la famiglia Gheddafi che guardava con simpatia alla Lazio. In occasione di un triangolare organizzato a Tripoli dai figli del rais di Tripoli ci fu un incontro con il Colonnello che fece catenaccio sul caso Ustica ma si sbilanciò su Zoff (“E’ ancora il nostro idolo”) al punto da offrirgli l’incarico di rilanciare il calcio libico. Da Gheddafi alla partita di scopone più famosa della storia Nazionale. Quella con Pertini, di ritorno dalla Spagna, con la Coppa del Mondo appena conquistata in bella vista. “Quel friulano è un cagnaccio anche al tavolo da gioco”, mormorò il presidente. E Zoff ricorda: “Pertini mi fece perdere…”

 

 

 

dino zoff foto di bacco (2)

 

 

 

video proiettato (3)video proiettato (1) annamaria passerini foto di baccobruno giordano giancarlo oddi guido de angelis dino zoff enrico montesano foto di baccoguido paglia foto di baccoigli tare foto di baccofutre gascoigneandrea agostinelli foto di baccoPAUL GASCOIGNE gascoigne e la figlia adottivagascoigne e sherylgascoignePAUL GASCOIGNE PAUL GASCOIGNE PAUL GASCOIGNEgascoignegascoigne 4gascoignegascoignegiovanni malagò foto di baccostefano pantano foto di baccoangelo peruzzi foto di baccoanna falchi andrea ruggeri foto di baccostefano andreotti foto di baccogascoigne copiaguido de angelis foto di bacco (1)giovanni malagò foto di baccofabrizio maffei angelo gregucci foto di bacco (2)fabrizio maffei angelo gregucci foto di baccofabrizio marchetti foto di baccoemiliano foglia foto di baccoemiliano foglia franco melli foto di baccoenrico montesano anna falchi andrea ruggeri foto di baccofrancesco troncarelli foto di baccofranco melli nicola pietrangeli guido de angelis marco tardelli alessandro vocalelli foto di baccofranco melli foto di baccofurio focolari foto di baccopino wilson giancarlo oddi enrico montesano anna falchi andrea ruggeri foto di baccogiovanni malagò carlo mornati foto di baccomario pennacchia foto di baccoinvitati luca marchegiani bruno giordano furio focolari foto di baccoluca marchegiani foto di baccomarco tardelli luca marchegiani foto di baccopaolo negro e federica foto di baccomario pennacchia giuseppe calzuola foto di baccomario pennacchia e luca marchegiani foto di baccoguido paglia alessandro vocalelli foto di baccoguido de angelis foto di bacco (2)guido de angelis dino zoff foto di bacco (1)guido de angelis dino zoff foto di bacco (2)giuseppe calzuola dino zoff foto di baccoguido de angelis dino zoff foto di bacco (3)massimo maestrelli foto di baccomaurizio manzini foto di bacco (2)maurizio manzini foto di baccomaurizio manzini igli tare simone inzaghi foto di bacconicola pietrangeli foto di baccostefano orsini massimo maestrelli foto di baccoanna falchi enrico montesano foto di bacco

 

gabriele paparelli foto di baccodino zoff foto di bacco (1)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...