open golf italia marco simone 2022

TUTTE LE BUCHE PORTANO A ROMA: LA PRIMA VOLTA ALL’OPEN D‘ITALIA DEL NUMERO 2 DEL GOLF MONDIALE RORY MCILROY. STAMATTINA L’ESORDIO AL MARCO SIMONE: AVRÀ MODO DI TESTARE IL CAMPO IN VISTA DELLA RYDER CUP DEL PROSSIMO ANNO - “PER ME I GIOCATORI CHE HANNO SCELTO DI GIOCARE NELLA LIV, LA LEGA FONDATA DAI SAUDITI, DEVONO ESSERE ESCLUSI DALLA RYDER” – SUL "GREEN" AVVISTATI ANCHE IL RE LEONE IMBIANCATO BATISTUTA, L’UOMO CHE GIOCAVA GUARDANDO LE STELLE GIANCARLO ANTOGNONI E… - FOTO BY MEZZELANI

Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

 

Stefano Cazzetta per il Messaggero

 

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Alle 8.30 di questa mattina, sul tee della 10 del Marco Simone, Rory McIlroy farà l'esordio all'Open d'Italia. Abbiamo atteso tanto, troppo, ma è finalmente è arrivato il momento di vedere all'opera il numero 2 del golf mondiale, l'unico in grado, almeno in parte, di raccogliere l'eredità di Tiger Woods in termini di risultati, popolarità e autorevolezza. McIlroy, che scenderà in campo insieme con Francesco Molinari e Nicolai Hojgaard, vincitore nel 2021, avrà modo di testare il campo in vista della Ryder Cup del prossimo anno. «Sono qui anche per questo dice - considerato che all'Open del maggio 2023 non potrò esserci e io ho sempre voglia di provare prima il campo della Ryder». Le sue indicazioni, com' è ovvio, saranno utilissime per apportare al percorso le modifiche necessarie per venire in soccorso dei giocatori europei e mettere in difficoltà lo squadrone americano. In Ryder si fa così, si è sempre fatto così.

 

Subito dopo la pro-am, e a poche ore dal debutto, McIlroy sembra già avere le idee chiare, parla da leader e regala un doppio spot al Marco Simone e alla città di Roma: «In Italia avevo giocato una sola volta, nel 2006 il Campionato europeo dilettanti a Biella.

 

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Avendolo vinto, posso dire di avere una percentuale del 100 per cento, percentuale che intendo confermare vincendo questo torneo prestigioso. Del percorso ho molto apprezzato le seconde nove buche, ideali per una sfida match-play, con un paio che è possibile raggiungere con il driver. Trovo che sia fantastica la 18». Qualcosa da rivedere nelle prime nove: «Sono in qualche modo preparatorie. Come un libro che nella prima parte ti introduce alla storia per poi esplodere nel finale. Ecco, è quello che accadrà qui». C'è spazio anche per una domanda sulla la lega fondata dai sauditi. La risposta non lascia spazio a interpretazioni: «Per me i giocatori che hanno scelto di giocare nella Liv, devono essere esclusi dalla Ryder».

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Nel 2017, proprio mentre si giocava l'Open d'Italia a Monza, McIlroy preferì fare il turista a Milano; stavolta è diverso: può unire le due cose, potendo contare su una guida speciale.

 

 «Mia moglie Erica ha studiato sette mesi a Roma e dunque conosce benissimo la città. Con lei e mia figlia abbiamo passeggiato per Villa Borghese e visitato tanti posti incantevoli. Una full immersion nella storia e nella cultura. E' stato emozionante». Dello stesso avviso è Luke Donald, il capitano del team europeo, nominato dopo l'allontanamento di Henrik Stenson che nel frattempo aveva aderito alla Liv. «Conosco bene Roma, è davvero un luogo speciale. Al Marco Simone invece è la mia seconda volta. Il percorso è in condizioni eccezionali, ho sentito gli apprezzamenti di molti giocatori. Credo che sia davvero l'ideale per una sfida come la Ryder Cup. Il pubblico avrà molti punti di osservazione privilegiati. E noi avremo bisogno del supporto dei nostri tifosi». Ci saranno ulteriori modifiche?

 

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«Con Edoardo Molinari e Thomas Bjorn, i miei vice capitani, stiamo studiando soluzioni che possano avvantaggiarci, ma non è il caso di rivelarle agli americani». Giustificata strategia, come quella che da oggi a domenica i 156 giocatori in gara dovranno usare per venire a capo del rompicapo Marco Simone, aggiudicarsi l'oltre mezzo milione di prima moneta (su un montepremi di tre milioni di euro che il Ds Open d'Italia mette in palio) e guadagnare posizioni nei ranking Ryder Cup. Su tutti, Francesco Molinari, reduce dal nono posto al BMW Championship. Il più forte giocatore italiano sembra in netta ripresa e insegue un fantastico tris, avendo già vinto nel 2006 e nel 2016. Ma occhio anche alla scuola romana che ai nastri di partenza, oltre ai veterani Renato Paratore e Andrea Pavan, schiera una limpida promessa di nome Filippo Celli. Il ragazzo del'Olgiata, che ha già strappato applausi all'Open Championship, festeggia proprio al Marco Simone il debutto da professionista. Partirà alle 8.20, anche lui dalla buca 10, poco prima di Molinari e McIlroy. Ma non è tipo da soffrire la pressione.

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