the voice of hind rajab 3

LA VENEZIA DEI GIUSTI – “THE VOICE OF HIND RAJAB” È IL FILM PIÙ POLITICO E PIÙ ATTUALE DI QUESTO FESTIVAL - È UN FILM DA LEONE D’ORO, DA OSCAR, MA SOPRATTUTTO È UN FILM CHE CERCA DI FARCI CAPIRE QUEL CHE STA SUCCEDENDO A GAZA, SCEGLIENDO UNA DELLE TANTE STORIE TRAGICHE, COMMOVENTI, CHE SONO STATE VISSUTE E CHE SI STANNO VIVENDO NON DALLA PARTE DI CHI COMBATTE MA DA PARTE DI CHI CERCA DI SALVARE DELLE VITE - UMANISSIMO E DISPERATO, MA SENZA NESSUN TENTATIVO DI PUNTARE ALLA PIETÀ O ALLA MORALE ORMAI PERDUTA IN QUESTA GUERRA DISUMANA E IMMORALE… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

The Voice of Hind Rajab

Arrivati quasi alla fine di un festival di Venezia che prometteva molto più di quello che ha mantenuto, e che ha avuto un pubblico impressionante come quantità e davvero ben disposto alle scelte dei selezionatori, la differenza la fa, come abbiamo sempre pensato, il film più politico e più attuale, cioè “The Voice of Hind Rajab” della regista tunisina Kaouther Ben Hania, regista del sofisticato e artistico “L’uomo che vendette la sua pelle”, presentato a Venezia nel 2020 e del più impegnato “Four Daughters”, presentato a Cannes in concorso nel 2023 e candidato all’Oscar nel 2024.

 

Forte di una produzione internazionale che porta le firme di star come Brad Pitt, Jonathan Glazer, Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Alfonso Cuaron, è la ricostruzione di quello che accadde il 24 gennaio del 2024 all’interno del centro dei soccorsi palestinesi a 83 km da Gaza City per salvare una bambina di sei anni, la piccola Hind Rajab, rimasta miracolosamente illesa dopo il massacro della sua famiglia, due zii e quattro cugini, crivellati di colpi dalle truppe israeliane.

The Voice of Hind Rajab

 

Grazie a una triangolazione telefonica con uno zio della bambina in Germania, gli operatori del centro soccorsi riescono a parlare con lei al telefono e a cercare quindi di organizzare il suo recupero da parte di un’ambulanza di soccorritori. Malgrado l’ambulanza si trovi a soli otto minuti di distanza dalla bambina, per ben tre ore il coordinamento dei soccorsi non riesce a avere il via libera dal complesso sistema che lega il centro all’esercito e quando lo avranno, non spoilero nulla perché il massacro fa ormai parte storia di questo assurdo genocidio, proprio quando l’ambulanza sta per prenderla la voce di Hind Rajab sparirà per sempre assieme ai due soccorritori.

 

joaquin phoenix e rooney mara con il cast di The Voice of Hind Rajab

Kaouther Ben Hania, assieme a quattro attori che interpretano gli operatori del centro, Saja Kilani come Rana, Motaz Malhees come Omar, Clara Khoury come Nisreen e Amer Hlehel come Mahdi M. Aljamal, ricostruisce la storia di questa carneficina mettendo in scena solo quel che avviene nel centro ma usando la vera voce di Hind Rajab registrata al computer.

 

La cosa che più ci colpisce, in fondo siamo in un festival di cinema, è che siamo di fronte a un film, autoriale, di grande tensione emotiva, costruito su grande schermo sul modello di “Locke”, se vi ricordate, o del cinema di Kathryn Bigelow, ma la verità della voce della bambina e la precisa ricostruzione della storia, e di un massacro ancora in corso del quale non riusciamo a vedere una fine, lo rendono qualcosa di incredibilmente forte e umanamente impressionante.

 

The Voice of Hind Rajab

In anni di AI, di fake news, di notizie che corrono sui social, questa irruzione della realtà e, al tempo stesso del cinema come ricostruzione che spiega al mondo questa realtà, un’invenzione magari ancora attuale dai tempi dei Lumiere, “The Voice of Hind Rajab” diventa da subito un oggetto che, in maniera in fondo tradizionale, ci illumina profondamente e ci coinvolge al punto che tutto quello che abbiamo visto in questi giorni diventa inesorabilmente un’altra cosa. Kaouther Ben Hania ha parlato di questo film come “necessario” per capire quel che sta accadendo.

 

The Voice of Hind Rajab

Per sua scelta, immagino, gli israeliani, gli uomini che sentiamo sparare non si vedono e non sono neanche nominati. E’ tutto circoscritto alla storia del possibile recupero, della difficoltà di ottenerlo e al dialogo incredibile che i quattro personaggi hanno con la bambina e fra di loro alla ricerca di una soluzione per salvarla e salvare così quel che resta della nostra umanità.

 

The Voice of Hind Rajab

E’ evidentemente un film da Leone d’Oro, da Oscar, ma soprattutto è un film, e questo magari è anche un suo limite, che cerca di farci capire quel che sta succedendo a Gaza scegliendo una delle tante storie tragiche, commoventi che sono state vissute e che si stanno vivendo non dalla parte di chi combatte ma da parte di chi cerca di salvare delle vite. Umanissimo e disperato, ma senza nessun tentativo di puntare alla pietà o alla morale ormai perduta in questa guerra disumana e immorale.

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…