capcom fighting collection 2 9

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - "CAPCOM FIGHTING COLLECTION 2” APRE UNA FINESTRA SUL VIDEOGIOCO DI INIZIO MILLENNIO, FATTO DI ESUBERANZA, ESPERIMENTI E VIVACE CREATIVITÀ ESTETICA. DAI MEMORABILI CROSSOVER TRA STREET FIGHTER E FATAL FURY ALLE INVENZIONI DI HIDEAKI ITSUNO PER POWERSTONE. UNA RACCOLTA RICCA E IMPRESCINDIBILE… - VIDEO

 

Federico Ercole per Dagospia

 

capcom fighting collection 2 9

1998. Uno degli anni memorabili del videogioco "moderno". Mentre le console accoglievano titoli seminali ed immortali come Metal Gear Solid o Ocarina of Time e su pc usciva Half life, in Giappone ribolliva anche la scena delle sale giochi, con continue sperimentazioni visive, tecnologiche e ludiche applicate ai giochi di combattimento.

 

E' quel fatidico anno il punto di partenza per questa compilation di Capcom, un ensemble di otto “picchiaduro” diversissimi fra loro che come sempre, quando si tratta di questo atavico genere marziale, tratto (e gioco) insieme all’artista ed esegeta Jacopo Tagliasacchi. Si tratta di picchiaduro che inquadrano l'indelebile vivacità di quel periodo storico, caratterizzato dalla commistione indissolubile fra il disegno artistico e la traduzione dello stesso in grafica animata, sia nell'allora ormai matura pixel-art 2d, sia in orditi tridimensionali forse ancora acerbi ma indubbiamente all’avanguardia.

 

capcom fighting collection 2 8

L'importanza della concept art di disegnatori magistrali come Shinkiro, Bengus e Akiman veniva cristallizzata nelle copertine, nei filmati d'apertura, nei menù di selezione dei personaggi, persino nelle decalcomanie che adornavano i cabinati da sala giochi, edificando inoltre nuove e sorprendenti impalcature narrative in videogame che per loro natura erano concisi ed immediati.

 

STRABILIANTI CROSSOVER E PIETRE DEL POTERE

capcom fighting collection 2 4

Il piatto forte della collezione, per gli appassionati di picchiaduro tecnici e stratificati, è la riproposizione dei due Capcom vs SNK, rinomati crossover fra la software house di Osaka e la sua rivale SNK, casa di sviluppo che da metà anni '90 deliziava il pubblico con i famosissimi Fatal Fury e i King of Fighters. È proprio dal desiderio di vedere combattere personaggi carismatici come Ryu e Terry Bogard che nasce quest'inaspettata collaborazione, sfociata poi in Capcom vs SNK: Millenium Fight 2000 e nel suo più maturo sequel Capcom vs SNK 2: Mark of the Millenium 2001.

capcom fighting collection 2 7

 

Sopratutto nel secondo esponente della serie la proposta di combattenti è sconfinata: non limitata alle sole serie principali, parte dai protagonisti di Street Fighter e King of Fighters per arrivare a toccare nicchie del genere come Darkstalkers, Rival School, Last Blade o Samurai Shodown.

 

Il sistema di combattimento è complesso e unisce le filosofie di entrambe le software house, risultando appagante ma arduo da padroneggiare, con scontri tre contro tre e diversi "stili" selezionabili che cambiano drasticamente mosse e mobilità dei lottatori. Di notevole pregio è la colonna sonora di Mark of the Millenium, con tracce jazz e dance che sfociano nell'iconica "this is true love we're making" qui rivisitata da Capcom attraverso un arrangiamento opzionale.

capcom fighting collection 2 6

 

È interessante che il matrimonio fra SNK e Capcom non si limiti al piano ludico ma abbracci anche quello artistico, con i disegnatori Shinkiro e Nishimura che rielaborano nei rispettivi stili tutti i combattenti: vedere Akuma o Ken attraverso l'elegante e rigorosa lente delle matite di Shinkiro, prima in forza nella concorrenza, fu dirompente all'epoca e aprì, negli anni successivi, a collaborazioni sempre più frequenti con l'artista.

 

L'altra serie di culto contenuta nella collection è Power Stone. Nata dalla vulcanica mente di Hideaki Itsuno (che diventerà celebre grazie ai suoi Devil may Cry e Dragon's Dogma, sempre di Capcom) e terreno fertile per l'estetica esplosiva del character designer Akiman, propone un'interessantissima variazione sperimentale al videogioco di combattimento.

 

capcom fighting collection 2 3

Invece di incardinare le battaglie alle due dimensioni, Power Stone (1999) presenta una libertà di movimento a 360 gradi in ambienti 3d ricchi di oggetti utilizzabili in lotte finalizzate all'ottenimento delle "pietre del potere" che permettono di trasformare i personaggi, potenziando attacchi e resistenza.

 

L'ambientazione inusuale (un viaggio per il mondo dei primi del novecento) è l'occasione, da parte di Akiman, per dipingere protagonisti pittoreschi e stilizzati in maniera consapevolmente infantile, che vanno da aviatori inglesi a stoici samurai, da pirati nerboruti e possenti nativi americani, da epigoni di Jack lo squartatore e Son Goku. Nonostante l'uscita per lo sfortunato ma indimenticabile Sega Dreamcast, il titolo rimase nel cuore di molti giocatori dell'epoca, grazie ad un amore ulteriormente rafforzato dal sequel.

capcom fighting collection 2 12

 

Power Stone 2(2000) espande il concetto originale ampliando il numero di combattenti, la portata dei livelli (qui in continua trasformazione durante i match) e la quantità di giocatori, ora estesa a quattro contemporaneamente. L'anima da party game e l'estrema accessibilità dei controlli rende il titolo ancor oggi perfetto per serate in compagnia, anche grazie ad una grafica 3d ancora deliziosa sia per i colori che per le animazioni.

 

capcom fighting collection 2 13

MAZZATE LICEALI E GUERRE STELLARI

Segue, tra le proposte, Project Justice (2000), altro picchiaduro tridimensionale elaborato da Itsuno e secondo capitolo della serie Rival School, particolarissima nell'unire i pirotecnici combattimenti alla Street Fighter con le atmosfere dei licei giapponesi. I topoi della narrativa nipponica di genere sono rispettati sia dai personaggi che dalle ambientazioni: si inscenano lotte fra atleti di varie discipline sportive, teppisti dal coltello facile, damerini delle scuole private e irascibili professori, in ambientazioni che vanno dagli interni delle classi ai parcheggi fuori dai centri commerciali. T

 

capcom fighting collection 2 11

utt'ora il titolo sorprende per la competente fluidità e gli innumerevoli attacchi combinati fra gli studenti, che si traducono in gustose citazioni facilmente riconoscibili dagli appassionati di animazione nipponica.

 

C'è poi il poco conosciuto Plasma Sword (1998), seguito dell'altrettanto dimenticato Star Gladiator. La premessa è affascinante: assemblare un gioco di combattimento tridimensionale ispirandosi all'epica fantascientifica di Star Wars, filtrata però dalle sensibilità di abili artisti Capcom come Bengus. E' cosi che l'estesa galleria di personaggi presenta reinterpretazioni irriverenti e selvagge di spadaccini jedi, droidi, sith o alieni dalle forme più imporbabili. Gustoso da ripercorrere e approfondire, Plasma Sword è un recupero inaspettato che evidenzia con forza la volontà, da parte di Capcom, di conservare il suo prestigioso passato.

 

capcom fighting collection 2 2

Chiudono la collezione infine Capcom Fighting Evolution (2004) e Street Fighter Alpha 3 Upper (2001). Il primo è un dimenticabile crossover fra le serie capcomiane graziato però da meravigliose illustrazioni di Shinkiro. Il secondo è tra le incarnazioni più enciclopediche di Street Fighter nella sua versione migliore, per la prima volta su console casalinghe.

 

La collezione, al di là dell'immenso valore dei titoli, è ricca di contenuti speciali come da tradizione per questa serie di raccolte. C'è per esempio un'ampia sezione che racchiude disegni, bozzetti e copertine, a celebrazione dell'indiscutibile talento degli artisti in forza alla casa di sviluppo. Troviamo poi un juke box dov'è possibile ascoltare tutte le tracce musicali presenti in-game.

capcom fighting collection 2 5

 

Appagante e variegato sia da un punto di vista artistico che ludico, Capcom fighting collection 2 è quindi una delle più interessanti antologie digitali pubblicate in quest'epoca di virtuose rimasterizzazioni, un tesoro per scoprire o conservare le tracce di un passato videoludico vibrante e passionale.

capcom fighting collection 2 1capcom fighting collection 2 11capcom fighting collection 2 10capcom fighting collection 2 8capcom fighting collection 2 5capcom fighting collection 2 13capcom fighting collection 2 12capcom fighting collection 2 14

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...