bob marley san siro italia

RASTA LA VICTORIA, SIEMPRE! – 45 ANNI FA BOB MARLEY ARRIVAVA IN ITALIA PER I CONCERTI A SAN SIRO E A TORINO. SPETTACOLI CHE HANNO FATTO LA STORIA, UNENDO SOTTO ENORMI NUVOLE DI GANJA CHE FLUTTUAVANO NELL’ARIA 100MILA PERSONE, TRA FRIKKETTONI, MANAGER, STUDENTI E GENITORI SOTTO ENORMI NUVOLE DI GANJA CHE FLUTTUAVANO NELL’ARIA – CARLO MASSARINI: “COME SI BALLAVA AI CONCERTI DEL RASTAMAN, MAI NESSUNO NÉ PRIMA NÉ DOPO. MARLEY LAVORAVA SU TRE LIVELLI: AUTORALE, SPIRITUALE E FISICO, E TUTTO SI FONDEVA: PANCIA, MENTE, ANIMA…” - VIDEO

Estratto dell’articolo Carlo Massarini per “la Stampa”

 

BOB MARLEY IN ITALIA

Le pareti di una stanza dell'allora casa di Bob Marley, al 56 Hope Road di Kingston, ora trasformata in museo, sono tappezzate di ritagli stampa e prime pagine dei quotidiani. Ce ne sono da tutto il mondo, ma una spicca in modo particolare, e fa bella mostra di sé proprio al centro: Bob Marley a San Siro.

 

Forse è casuale o forse no, ma di sicuro quel concerto, a colui che in quel momento era la più grande star planetaria, era rimasto nel cuore. Fanatico del calcio, per lui suonare a San Siro - uno degli stadi leggendari, conosciuto in tutto il mondo - rappresentava uno degli highlights della sua carriera. Sicuramente gli sarebbe piaciuto giocare su quel prato una partita con la sua banda di jamaicani, tutti amanti del calcio. […]

 

il concerto di bob marley a milano 4

Ma 45 anni fa era complicato farlo. […] In Italia la fama di Marley nel 1980 era ormai grande, e la fame di concerti sul suolo italico, ormai in crisi da molti anni per le contestazioni da parte degli auto-riduttori, ancora di più.

 

E giornatona fu. Intanto, come aperitivo, il nostro bluesman Roberto Ciotti, un Pino Daniele appena sbocciato e gli scozzesi Average White Band, r'n'b bianco di buona qualità. Poi, quando il sole stava tramontando, e San Siro era punteggiato di luci e di nuvole che fluttuavano nell'aria, Bob e i suoi Wailers sono discesi sul pianeta terra. […]

 

BOB MARLEY E I CONCERTI IN ITALIA

Per me, e li ho visti tutti i migliori, da Hendrix ai Talking Heads, da McCartney a Prince, l'uomo che veniva dal ghetto di Kingston è il ricordo più forte, più profondo, più spirituale. E, non ultimo, più trascendente sul piano psico-fisico, perché come si ballava ai concerti del rastaman, mai nessuno né prima né dopo. […]

 

La Trenchtown Experience era qualcosa che ti portava altrove. Se stavi lì in piedi, ginocchia morbide, quel basso pulsante e quel chaka-chaka in levare che ti spingeva, era un movement verso un'altra dimensione. «Forget your troubles and dance, dimentica i tuoi guai e balla, dimentica le tue debolezze, e balla». Marley ti prendeva, e ti raccontava, e ti illuminava con parole di saggezza - popolare, biblica -, ti cantava con dolcezza che «everything will be alright» e alla fine, già nella sua consapevole mortalità, ti raccontava che, in sintesi, cantava canzoni di libertà e redenzione.

 

il concerto di bob marley a milano 7

E tu sapevi che era vero, che lui era vero. Il ragazzo mezzosangue era venuto a risvegliare, e unire, a essere una perfetta parabola dell'idea, come ha detto «quello che veramente vorrei è che tutte le razze, gialle, bianche, nere, si unissero». Marley, come nessuno prima o dopo, lavorava su tre livelli: autorale, spirituale e fisico, e tutto si fondeva: pancia, mente, anima. Jah gli aveva dato questo potere e se lo è portato via, al suo culmine, lasciando tante domande e nessuna risposta.

 

Ma questo, il 27 giugno 1980, solo pochi lo sapevano. E non so quanti, quella notte e la successiva a Torino, davvero conoscessero Marley e la sua storia. I social non c'erano […], ma era comune credenza - a metà fra il gossip e il senti questa - che sto Bob era uno con le trecce che veniva da un'isola dei Caraibi, suonava uno strano ritmo, e si faceva un sacco di canne.

il concerto di bob marley a milano

 

Tutto vero, vostro onore. Fortunatamente. Quella notte a Milano e il giorno dopo, a Torino, danzando sulla pista in tartan del glorioso Comunale, mi son sentito circondato da centomila e passa che si sono goduti qualcosa di irripetibile. […] Milano era una città dura, alla fine degli Anni Settanta. La notte di Torino invece la ricordo di morbidezza assoluta, quasi un opposto. Guerra e pace. […]

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