andrea orcel banco bpm banca popolare di milano

“SENZA CHIAREZZA SUL GOLDEN POWER UNICREDIT NON PUÒ ANDARE AVANTI SU BANCO BPM” – ANDREA ORCEL MINACCIA DI CHIAMARSI FUORI DAL RISIKO DI FRONTE AI PALETTI TROPPO RIGIDI IMPOSTI DAL GOVERNO SULL’OPERAZIONE BPM (LA LEGA NON VUOLE PERDERE LA “SUA” BANCA): “ABBIAMO FATTO TUTTO PER DIALOGARE, LE PROBABILITÀ ORA SONO SIGNIFICATIVAMENTE INFERIORI AL 50%” – LA REPLICA DEL MEF NELLA LETTERA INVIATA ALL’UE: “LA LEGITTIMAZIONE ITALIANA A INTERVENIRE AI SENSI DEL GOLDEN POWER È LEGATA ALLA TUTELA DELLA SICUREZZA PUBBLICA...”

ANDREA ORCEL

MEF A UE, GOLDEN POWER UNICREDIT TUTELA SICUREZZA RISPARMIO 

(ANSA) - ROMA, 17 GIU - La legittimazione italiana ad intervenire ai sensi del golden power è legata alla tutela della sicurezza pubblica, un profilo di esclusiva competenza nazionale e che non ha alcun interferenza con la disciplina sovranazionale prevista dal regolamento concentrazioni.

 

E' questo uno dei passaggi chiave della lettera che il ministero dell'Economia ha inviato in risposta ai chiarimenti chiesti dall'Ue sull'applicazione del Golden Power all'operazione Unicredit-Banco Bpm. Secondo quanto apprende l'ANSA da fonti vicino al dossier, la risposta - che va contestualizzata con il fatto che con il golden power il governo ha approvato l'operazione, ma con prescrizioni - contiene risposte puntuali sui diversi aspetti: dall'italianità dei due soggetti coinvolti, al contesto russo che 'impone', pur senza danneggiare i pagamenti delle aziende italiane, di uscire con asset finanziari dal Paese in guerra con l'Ucraina.

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera

Nella risposta il Mef spiega che ritiene "legittime" e "fattibili" le prescrizioni introdotte all'operazione di Unicredit su Banco Bpm. E lo fa evidenziando proprio il ricorso al requisito della 'sicurezza nazionale' che attiene ad ogni singolo Paese.

 

L'operazione prevedrebbe infatti l'unione di una massa di risparmio e di depositi gestiti per centinaia di miliardi che fanno entrare in campo il nodo della sicurezza economica dei risparmiatori italiani che vanno tutelati. Questo è l'aspetto che viene considerato di maggior rilievo rispetto a dubbio sollevato dall'Ue sul fatto che l'operazione riguarda due soggetti italiani.

 

giuseppe castagna banco bpm

Un tema che, viene ricordato, è stato reso possibile dalla riforma del golden power in Italia introdotta nel passato dal governo Draghi: la riforma ha previsto che anche il risparmio rientra tra le categorie economiche da tutelare con i poteri speciali, come le reti energetiche, le telecomunicazioni o i collegamenti ferroviari. Un accenno nella lettera viene anche fatto al capitale di Unicredit, che per oltre il 60% è detenuto da azionisti extra-europei.

 

La scelta di adottare il Golden Power viene spiegata utilizzando l'articolo 21 del regolamento concentrazioni, che veniva citato anche nelle richieste dell'Ue. Il regolamento concentrazioni - viene argomentato dal Mef - delinea un quadro normativo coerente con la ripartizione di competenze: l'Ue si esprime sulle tematiche antitrust, i singoli Paesi beneficiano di una competenza esclusiva sulla sicurezza nazionale. Il governo italiano - viene poi assicurato - nell'esame dell'Ops di Unicredit su Banco Bpm ha prestato estrema attenzione a non interferire in alcun modo con le competenze di Bce, Bankitalia, Agcom, Dg competition dell'Ue e Consob.

 

ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE

Viene poi trattato il tema degli asset russi della banca italiana che, secondo le prescrizioni del Golden Power, dovrebbero essere dismessi, anche se - in una lettera di chiarimenti inviata alla stessa Unicredit - il ministero dell'Economia ha previsto una deroga per i pagamenti delle aziende italiane in loco che si troverebbero in difficoltà. Nella lettera viene messa in risalto l'evoluzione normativa nei confronti della Russia tenuto conto del mutato scenario geopolitico conseguenza della guerra sull'Ucraina.

 

L'Italia - va ricordato - è stata parte attiva all'interno del confronto dei vari G7 e G20 per inserire clausole che chiedono l'uscita di asset dal Paese e che escludono la possibilità per chi rimane di partecipare alla ricostruzione dell'Ucraina. Non esistono ragioni - viene spiegato - per non rispettare questa prescrizione che hanno ricadute anche a livello internazionale oltre che di coerenza nazionale.

 

giorgia meloni e giovanbattista fazzolari

Una posizione, quella dell'uscita dal Paese, che tra l'altro era stata sostenuta - durante la conferenza stampa finale a Stresa della riunione del G7 sotto la presidenza italiana - anche dal governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta.

 

Del resto, il tema dei beni russi rimane un punto dolente per l'Italia se si pensa che quelli sequestrati sul territorio hanno richiesto finora circa 30 milioni di spese per la gestione, molti dei quali i, da maggio ad oggi, per il solo mantenimento della Superjet di Venezia, sequestrata con i suoi 5 velivoli le cui sorti solo legate alle decisioni del Comitato per la Sicurezza Finanziaria indipendente dal Mef e dagli altri ministeri. 

 

ORCEL, SU GENERALI RIDURREMO E USCIREMO NEL TEMPO

andrea orcel di unicredit

(ANSA) - Sull'investimento in Generali "lo ridurremo e ne usciremo nel tempo". Così il ceo di Unicredit, Andrea Orcel alla Mediobanca Italian Ceo Conference.

 

ORCEL, SENZA CHIAREZZA SU GOLDEN POWER NON PROCEDIAMO SU BPM

(ANSA) - Senza chiarezza sul Golden Power Unicredit non può andare avanti su Banco e il ceo Andrea Orcel non vede "movimenti in quella direzione".

 

Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024

Alla Mediobanca ceo Conference Orcel ricorda che "c'è il golden power e altri elementi collegati, senza la definizione dei quali nessun azionista vorrebbe che proseguissi". "Se non sarà chiarito, e da italiano mi dispiace che siamo l'unica banca italiana a cui è stato applicato - aggiunge - non procederemo".

 

ORCEL, SORRIDO SE DICONO CHE RIDURREMO PRESTITI A FAMIGLIE E PMI

(ANSA) -  "Mi viene da sorridere quando qualche banca che vogliamo comprare dice che con noi c'è il rischio di una riduzione dei prestiti. La nostra strategia è di aumentare i crediti alle pmi e alle famiglie".

 

banco bpm

Così il ceo di Unicredit, Andrea Orcel alla Mediobanca Italian Ceo Conference. Il riferimento di Orcel è senza mai citarla a Banco Bpm che ha sottolineato che un'acquisizione da parte di UniCredit inciderebbe sui volumi di impieghi.

 

ORCEL, TUTTO PER IL DIALOGO, SU BPM POSSIBILITÀ SOTTO IL 50%

(ANSA) - "Abbiamo fatto tutto il possibile per dialogare" e "quando ho parlato di 20% di probabilità", su Banco Banco "è un modo per dire che a questo punto le probabilità sono significativamente inferiori al 50%. Cosi' il ceo di Unicredit, Andrea Orcel alla Mediobanca Ceo Conference.

 

unicredit 1

"A mio avviso, i dati finanziari di questo accordo per un azionista di Banco Bpm non sono controversi, ma siamo al limite di quanto possiamo pagare, aggiunge Orcel nel ricordare che "abbiamo offerto un premio del 15 o 20%, a seconda che si includesse o meno il dividendo" "In seguito - sottolinea - sono cambiate alcune cose" .

 

E in questo caso Orcel cita "800 milioni di accantonamenti aggiuntivi al lordo delle imposte escludendo gli overlay" da parte di Banco Bpm. E poi l'operazione Anima che "a quel punto, non solo secondo noi, non giustificava un balzo del prezzo delle azioni", ma "in realtà avrebbe dovuto giustificare - afferma - una riduzione del prezzo delle azioni".

GIUSEPPE CASTAGNA MASSIMO TONONI SEDE DI BANCO BPM A PIAZZA MEDA - MILANOI TRE FRONTI DI UNICREDITANDREA ORCEL FOTO LAPRESSEANDREA ORCEL FOTO LAPRESSE

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...