antonio riello pantone bandiere colori

IL PANTONE GEOPOLITICO – ANTONIO RIELLO: “DALL'INIZIO DEGLI ANNI 50 DEL SECOLO SCORSO IN POI, NELLE DEMOCRAZIE DEI PAESI EUROPEI IL COLORE PREFERITO È DIVENTATO IL BLU. RAPPRESENTA L'OCCIDENTE ED E' SPESSO ASSOCIATO ALLE CONQUISTE DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA. ANCHE L'ICONOGRAFIA CATTOLICA” – “LENTAMENTE LA PREFERENZA HA INIZIATO A SPOSTARSI. IL VERDE INIZIA CON IL NUOVO MILLENNIO IL SUO DOMINIO NEI GUSTI DELLE MASSE EUROPEE. E' PERCEPITO COME SINONIMO DI ATTENZIONE PER L'AMBIENTE E PER GLI ALTRI. È ANCHE IL COLORE DELL'ISLAM E SINTETIZZA IL FENOMENO MIGRATORIO…”

 

 

Antonio Riello per Dagospia

 

antonio riello blue comouflage

Le dittature della prima parte del 900 avevano i loro colori simbolo. Era una (tragica) faccenda di Rosso e di Nero.

 

Bene, dall'inizio degli anni 50 del Secolo scorso in poi, nelle democrazie dei paesi europei il colore preferito è diventato il Blu. Questo dato valeva anche per USA, Canada, Australia e Nuova Zelanda (i giapponesi invece adoravano il Bianco). Iniziarono in quegli stessi anni le ricerche statistiche sui gusti cromatici, essenziali per la Pubblicità.

 

Parliamo di un bel Blu pieno, ma non troppo scuro. Con una sfumatura leggermente meno intensa di quella che compare sulla bandiera della UE. Potrebbe assomigliare ad un PANTONE 2935 U. Fa pensare all'aria, al volo, all'oceano, alla navigazione a vela e alla libertà di movimento. Un emblema di rassicurante Modernità. Alla fine sia le giacche eleganti dei padroni che le tute degli operai erano - più o meno - di questo colore. Era l'essenza cromatica di un ragionevole sviluppo: "mi impegno e vengo premiato da un sistema che riconosce i miei meriti". Un richiamo a: Affidabilità, Miglioramento, Fiducia, Progresso, Opportunità (e anche un po' alla Democrazia, anzi alla Social Democrazia).

 

union jack

E' quel Blu che - sempre combinato con il Bianco e il Rosso - potremmo definire "atlantico" perchè compare nell'Union Jack britannica (dove il Blu simboleggia la Scozia). E' presente anche nel vessillo francese, olandese e in quello degli  Stati Uniti. La bandiera italiana non ha questo colore, ma le magliette della nazionale sì (anche se, come è noto, in una versione più chiara, il Blu intenso se lo erano già pappato i francesi). Rappresenta l'Occidente, o almeno una certa idea di Occidente.

 

bandiera dell'unione europea

Un colore spesso associato alle conquiste della Scienza e della Tecnica. Comunque anche l'iconografia cattolica - per tradizione - immagina la tunica di Maria nei toni del Blu. Che era anche il tipo di inchiostro preferito da chi (quasi tutti) usava le mitiche penne biro (Nero = noiosa burocrazia, Blu = operosa umanità). Durante la Guerra Fredda nelle simulazioni militari i buoni erano blu e i cattivi rossi. Nell'unione Sovietica la situazione era speculare.

 

bandiere verdi

Lentamente la preferenza ha iniziato a spostarsi. Il Verde inizia con il nuovo millennio il suo dominio nei gusti delle masse europee. Oggi sta diventando il numero uno. Fino a pochi anni fa c'erano superstiziosi non lo volevano neanche sentir nominare, si pensava portasse sfortuna (le auto verdi infatti erano rarissime). Più che alle foglie veniva automaticamente associato alla amarissima bile.

 

Nessun gentiluomo si sarebbe mai vestito di Verde, fatta eccezione per la caccia e le passeggiate in montagna (e comunque parliamo sempre in una sobria e contenuta versione grigio-verde). Al massimo, per commentare, si usava l'espressione "Verde Speranza", accompagnandola con un certo sussiego e una cauta rassegnazione. In poche parole: per la borghesia europea il Verde vivo era un colore un po' balordo, roba volgare da sfigati che vogliono farsi notare a tutti i costi (chissà se nella Lega quando lo hanno eletto a colore di partito ne erano coscienti).

 

think green

E' soprattutto dalla generazione Z in poi che ci si sta orientando sui colori clorofillosi: sono percepiti come sinonimo di attenzione per l'ambiente e per gli altri. Un richiamo cromatico che risuona, senza sforzo, come virtuoso ed ecologico: Ambiente, Sostenibilità, Cooperazione, Inclusione, Natura. Tutte parole che evocano sentimenti verdi (e positivi). I loghi industriali che usano questo colore sono in netto aumento. Il successo del termine "Green" riflette in modo evidente il diretto impatto della questione climatica sulla quotidianità. Il PANTONE corrispondente potrebbe essere 354 U, o lì vicino.

 

Ma questa è solo una parte della storia. E' anche il colore dell'Islam. Moltissime bandiere di paesi arabi e africani lo usano (spesso assieme al nero). Compare spesso (in forma di maschera o di bandana) sulla testa di chi professa la Jihad. Gheddafi si vantava di aver scritto il "Libretto Verde", forse qualcuno se lo ricorda ancora.

 

bandiere dei paesi africani

Il Verde sta dunque diventando la preferenza planetaria della Tarda Modernità. Un colore global. A suo modo, sintetizza il fenomeno migratorio (è molto popolare in Africa anche nelle popolazioni non musulmane). Ed è parte del display visivo delle economie emergenti. Una tinta ben presente nel logo ufficiale dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, SudAfrica). I cinesi comunque si tengono stretto il loro bel Rosso (Pantone Warm Red C). che non è comunque solo il simbolo del Partito Comunista cinese. Infatti, nell'immaginario visivo del Dragone, è prima di tutto portatore di Fortuna, Ricchezza e Prosperità.

 

Un escamotage cromatico tanto semplice quanto di successo è stato l'uso inclusivo di tutti i colori: il cosiddetto "Arcobaleno", sei colori in un colpo solo. Una pratica di grande successo. I movimenti per la pace e i movimenti LGBTQ ne hanno fatto la loro rassicurante bandiera.  Tempo prima, una nota azienda italiana di confezioni (assistita da Oliviero Toscani) aveva già fatto proprio questo concetto nelle sue pubblicità.

 

michael pastoureau

La "Grande Battaglia dei Pantoni" è solo all'inizio (c'è comunque chi, in Europa, ha nostalgia del Blu). La mappa dell'immaginario geopolitico dei prossimi anni sarà molto colorata, ma questa volta la paletta-colori non sarà suggerita dall'araldica ma decisa dall'IA.

 

PS Per approfondire suggerirei la lettura dei volumi di Michel Pastoureau dedicati ai colori. Sono disponibili adesso anche in lingua italiana, pubblicati dall'editore Ponte alle Grazie.

bandiera della conferenza islamicavertice brics 2025blu storia di un colorebandiera arcobalenolibro verde di gheddafi

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…