SPY CALCIO - LAZIO-MANCINI, GAME OVER - NAPOLI A RISCHIO FALLIMENTO - CHI PAGA GLI STIPENDI - GALLIANI-TATÒ, ROTTURA E PACE - PLATINI? MAI! - "CONTROCAMPO" CONTRO GAUCCI - ANCHE LA FEDERCALCIO FREGATA DA PARMATOUR.
Fulvio Bianchi per Repubblica.it
http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/calcarbr/calcarbr.html
1 - Lazio-Mancini, game over
. La Lazio è attesa sabato da un decisivo consiglio di amministrazione. C'è da sottoscrivere un aumento di capitale da 120 milioni e non sarà facile. E se andasse deserto? "Non ci resterebbe che portare i libri in tribunale", sostiene, con estrema sincerità, il nuovo amministratore delegato, Giuseppe Matteo Masoni, uomo di Capitalia. Ma la Lazio sta facendo i miracoli per non finire in tribunale, anche se della cordata San Marino non si sa ancora nulla (curioso però che l'avvocato Maurizio Riccardi che la guida sia un uomo-Cirio, cioè legato a Cragnotti...) . Si sa invece che il debito del club è di 200 milioni di euro, 400 miliardi di vecchie lire, e Capitalia non può certo fare sconti a nessuno.
Si sa inoltre che Mancini non parla più con la squadra (silenzio di tomba nello spogliatoio) e che sta facendo di tutto per andare all'Inter. La Lazio potrebbe ricominciare con Del Neri, diventare un nuovo Chievo con giocatori giovani e motivati. Si sa inoltre che Luca Baraldi, che alla Lazio è rimasto nemmeno un anno, ha preso sei milioni di euro lordi come amministratore delegato (e a Roma non sono per niente contenti, tanto che è aperta una dura trattativa): il vero piano Baraldi ha funzionato a meraviglia per lui, più per i giocatori. Ora Baraldi, che è uomo di Tanzi, è tornato al Parma, sempre come amministratore delegato. E siccome sa tutto, Bondi, il nuovo presidente, si farà svelare da lui i segreti del passato: ad esempio, quando, in tandem con Arrighetto Sacchi, prese Bonera per trenta miliardi lire. Ma quelli erano tempi felici quando i soldi scorrevano a fiumi. Nella tasche di tutti.
2 - Gigi Simoni,allenatore del Napoli
Il Napoli Calcio, il gloriosissimo Napoli che fu di Maradona, rischia il fallimento: dei club in crisi (e non sono pochi: Carraro lo sa) è quello messo peggio. Sì, perché Totò Naldi non ce la fa più: ha speso il patrimonio di famiglia, ora dicono che vorrebbe addirittura vendere l'hotel Flora che è a Roma, in via Veneto. Di sicuro nel Napoli non metterà più un euro: l'ha promesso.
I giocatori quest'anno hanno preso solo lo stipendio di luglio, e molti vorrebbero andar via (anche il tecnico Gigi Simoni vorrebbe tanto fuggire: lui d'altronde sognava la Fiorentina...): il presidente ha promesso di pagare il 20 di questo mese un'altra mensilità e il sindacato ha consigliato ai calciatori di depositare subito gli assegni in banca, perché con questi chiari di luna non si sa mai. A fine mese, se avranno altre brutte sorprese, potrebbero mettere in mora il club.
Ma intanto Naldi non ha fatto l'aumento di capitale promesso entro dicembre (circa 10 milioni di euro) e ha grossi debiti personali anche con Corbelli, che gli ha ceduto il club: incombe più che mai il rischio di fallimento e in Federcalcio sono seriamente preoccupati (anche se la banca di Carraro, Mcc, non è coinvolta assolutamente con Naldi).
A Napoli, fra i tifosi, c'è grande disamore, e ormai da tempo: all'orizzonte non si vede un compratore per il club, e la situazione in classifica è pessima (più vicini alla C che alla A...). Chiaro che il Napoli finirebbe la stagione, ma come? E, soprattutto: che succederebbe poi? La Fiorentina aveva ricominciato dalla serie C-2: farà lo stesso in Napoli? A fine mese, la verità.
3 - Della Valle vince lo scudetto degli stipendi
E bravo, il presidente della Fiorentina: Diego Della Valle, imprenditore in piena ascesa, è l'unico che ha pagato lo stipendio ai giocatori sino a dicembre. Gli altri, tutti gli altri presidenti della serie B, si sono fermati prima. Alcuni, molto prima... Galliani ha detto che i "datori di lavoro" sono poveri e i "lavoratori (i calciatori) ricchi". Sarà anche vero ma intanto moltissimi datori di lavoro pagano in netto ritardo, o non pagano per niente. Tanto che presto i ricchi lavoratori potrebbero mettere in mora i loro club, svincolandosi.
Ecco, comunque, la mappa aggiornata degli stipendi arretrati. Serie A: in regola Udinese, Modena, Inter, Juventus, Milan. Hanno saldato anche l'ultimo mese (dicembre). Il club più in difficoltà è l'Ancona: Pieroni in questa stagione ha pagato solo luglio e agosto. Poi, stop: aspetta i soldi di Gioco Calcio, aspetta un segnale da Tatò. Gaucci invece si sta mettendo in regola: i giocatori del Perugia hanno preso sino ad ottobre. Il Parma è fermo a settembre, così come la Roma. Molti club hanno inoltre da saldare anche maggio e giugno della prossima stagione ma in base all'accordo fra Figc e sindacato hanno tempo sino al 30 giugno di quest'anno. La Roma inoltre a giorni proporrà ai giocatori il piano finanziario con tutte le scadenze di pagamento: Franco Sensi la parola la mantiene, magari impegnando anche le sue terre (poi a giugno cederà il club al gruppo Toti: Moggi o Pier Paolo Marino il direttore generale).
Tornando in serie B, la Fiorentina, come detto, è l'unica in regola. Per altre società invece si tratta di ritardi fisiologici, un paio di mesi. Il Torino la settimana scorsa ha saldato settembre dopo molti mugugni dei giocatori, il Napoli è quello più in difficoltà e ha pagato solo luglio (vedi sopra). Serie C: ritardo medio tre mesi, nei guai Palmese (scomparso il presidente cinese...), Foggia, Pro Vercelli e Taranto. Ma la verità è che molti, troppi giocatori accettano di essere pagati in nero, e con assegni postdatati. Fenomeno comune, purtroppo, in serie C ma anche in serie A calciatori famosi prendono una bella fetta di stipendio in nero (è tutto scritto nel dossier-denuncia di Gazzoni).
Martedì 20 gennaio, intanto, si incontreranno Galliani e Campana, n.1 del sindacato calciatori, per parlare del contratto collettivo, scaduto da una vita. La Lega Calcio fa proposte di tagli di stipendi che il sindacato non accetta assolutamente: si andrà allo scontro.
4 - Perché l'Italia non voterà mai Platini
Michel Platini, ex campione della Juventus, sarà il prossimo presidente dell'Uefa ma non avrà mai il voto dell'Italia: Carraro, Galliani e Matarrese non lo possono vedere. Ma "Roi" Michel non si preoccupa, i Paesi europei che hanno diritto di voto sono 52 e lui punta sui medio-piccoli più che su Italia o Spagna o Germania. Platini è convinto di farcela, anche se si candideranno altri dirigenti di peso (Will, Herzig, Villar, ecc.). Ma quando avverrà il cambio delle consegne? In aprile, a Cipro, c'è un congresso dell'Uefa (a proposito: Carraro tenterà di entrare nell'esecutivo): il mandato del presidente Lennart Johansson scade nel 2006 ma lo svedese di recente è stato operato per la seconda volta (dopo la prostata, ora l'intestino) e non si sa ancora se mollerà prima del tempo.
Intanto, Platini picchia duro. Nel marzo dello scorso anno, in un'intervista su Repubblica, mi disse: "Dovete mandare in B chi ha debiti, bisogna competere alla pari mentre qui tutti vogliono vincere, non c'è più equità nel calcio". Parole dure. Ribadite di recente: "Il G 14, che rappresenta i club più indebitati, vuole un torneo alternativo ma le società rischierebbero di essere escluse dai rispettivi campionati: e poi chi diventerebbe presidente del nuovo torneo, Silvio Berlusconi? E chi manderebbe in onda le partite: la tv italiana? E chi sceglierebbe gli arbitri: ancora Berlusconi?".
Questo ha dichiarato Platini, sotto Natale, al mensile francese "Les Chaiers du Football". Una precisazione; i club italiani che fanno parte del G 14 sono Juve, Milan e Inter e non sono indebitati (anche perché Berlusconi e Moratti ripianano i debiti). Infine, lunedì a Siena, dove è stato premiato, Platini è tornato sull'argomento: "Nel calcio italiano vince chi frega". Galliani gli ha replicato seccato (tirandosi fuori, "la Lega non ha compiti di sorveglianza"), Matarrese pure ("dovrebbe farsi gli affari suoi": ma sono anche affari suoi visto che vuole diventare n.1 del calcio europeo) e Carraro, sull'ipotesi di una Superlega, ha spiegato: "Un campionato europeo? Macché, anche se ogni tanto tirano fuori questa storia. Sono sicuro che a breve non succederà nulla, e quando dico a breve mi riferisco ai prossimi 6-7 anni. Durante i week end si giocheranno sempre i campionati nazionali". Solo uno spauracchio, insomma, quello agitato da Re Michel?
5 - Galliani-Tatò, rottura e pace
Si conoscono, e si stimano: ma nei giorni scorsi hanno avuto un "burrascoso" incontro. Adriano Galliani e Franco Tatò prima hanno rotto, poi ricucito il rapporto: il supermanager Tatò (stimatissimo anche da Berlusconi, almeno sotto il profilo professionale) è riuscito così a salvare la piattaforma tv Gioco Calcio, evitando così che Rupert Mudrcoh, con Sky Italia, si prendesse tutto il calcio televisivo, criptato ovviamente. Galliani ha ceduto, la Lega Calcio è diventata socia di Gioco Calcio per 3 milioni di euro e Tatò ha trovato i finanziamenti che cercava. Banche e fondi, per oltre 20 milioni. Meno del previsto (era trenta): ma di questi tempi già è molto. Tatò, quindi, fra poco concluderà il suo impegno col mondo del pallone.
6 - Controcampo mette al bando Gaucci
Sandro Piccinini ha deciso: basta con Lucianone Gaucci. Il patron del Perugia (ma anche del Catania e della Sambenedettese) non avrà più spazio a Controcampo, la trasmissione calcistica ormai leader della domenica sera. Gaucci era l'icona di Controcampo, lì aveva iniziato la sua scalata televisiva: ma adesso è diventato troppo inflazionato (e quindi sempre meno credibile). Domenica era alla Ds, lunedì- come di consueto- da Biscardi: per questo Piccinini ha deciso, in futuro, di non chiamarlo più come ospite fisso (e l'ha pure criticato in trasmissione). Meglio puntare su altri. Su Bobo Vieri, ad esempio, che ha consentito a Controcampo di conservare il distacco sulla Ds: 18,7% di share contro 14,28%. In Rai, ormai, sono rassegnati alla sconfitta: è da tempo che la formula è superata. L'estate scorsa Paolo Francia, ora defenestrato, sosteneva con orgoglio: "Giletti sarà la nostra risposta ad Abatantuono". Poi si erano inventati le 18 belle statuine (subito fatte sparire). D'altronde, quando qualcuno tempo aveva suggerito il nome di Ilaria D'Amico in Rai si erano spaventati: "Per carità, sa anche parlare...". Risultato: la Ds ha preso schiaffoni su schiaffoni dalla concorrenza (Controcampo appunto), e ha tentato inutili correttivi in corsa. Ripescato Aldone Agroppi, graffiante opinionista da casa sua (Salivoli, il porto di Piombino). Ricuciti i rapporti (rotti: questioni di doping) con la Juventus: tutto il merito del nuovo n. 1, Fabrizio Maffei.
Adesso, ecco l'ultima (l'ultima?): salva il posto "Bisteccone" Galeazzi, mentre Franco Lauro dal 25 gennaio sarà dirottato su Dribbling (sabato su Rai Due) e sostituito da Marco Mazzocchi, reduce dai "trionfi" dell'Isola dei Famosi. La voce del cambio, anticipata da Dagospia, verrà presto ufficializzata: di sicuro, sabato prossimo Jacopo Volpi condurrà per l'ultima volta Dribbling. Volpi è vicedirettore Rai Sport e poi è già impegnato con la Nazionale di calcio: per questo lascia, anche se a malincuore, Dribbling.
[m9]
7 - Anche la Federcalcio fregata da Parmatour
Franco Carraro contro Calisto Tanzi? Proprio così, eppure erano, non dico amici che sarebbe troppo, ma almeno negli stessi consigli di amministrazione delle stesse banche. Ma ora Carraro, che è anche presidente della Federcalcio, sta cercando di recuperare qualche soldino da Tanzi (e non è l'unico...). La Parmatour (attraverso la Sestante) ha qualche debituccio con la Federazione, non ha pagato - ad esempio - gli alberghi dei Mondiali 2002 di Giappone & Corea e così la Fifa ha tolto 360.000 dollari alla Figc dalla cifra prevista per partecipare alla manifestazione. La Federcalcio da tempo ha interrotto i contatti con la società di turismo messa in piedi da Tanzi e ha iniziato un difficile tentativo per riavere qualche euro. Auguri.
Dagospia 15 Gennaio 2004
http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/calcarbr/calcarbr.html
1 - Lazio-Mancini, game over
. La Lazio è attesa sabato da un decisivo consiglio di amministrazione. C'è da sottoscrivere un aumento di capitale da 120 milioni e non sarà facile. E se andasse deserto? "Non ci resterebbe che portare i libri in tribunale", sostiene, con estrema sincerità, il nuovo amministratore delegato, Giuseppe Matteo Masoni, uomo di Capitalia. Ma la Lazio sta facendo i miracoli per non finire in tribunale, anche se della cordata San Marino non si sa ancora nulla (curioso però che l'avvocato Maurizio Riccardi che la guida sia un uomo-Cirio, cioè legato a Cragnotti...) . Si sa invece che il debito del club è di 200 milioni di euro, 400 miliardi di vecchie lire, e Capitalia non può certo fare sconti a nessuno.
Si sa inoltre che Mancini non parla più con la squadra (silenzio di tomba nello spogliatoio) e che sta facendo di tutto per andare all'Inter. La Lazio potrebbe ricominciare con Del Neri, diventare un nuovo Chievo con giocatori giovani e motivati. Si sa inoltre che Luca Baraldi, che alla Lazio è rimasto nemmeno un anno, ha preso sei milioni di euro lordi come amministratore delegato (e a Roma non sono per niente contenti, tanto che è aperta una dura trattativa): il vero piano Baraldi ha funzionato a meraviglia per lui, più per i giocatori. Ora Baraldi, che è uomo di Tanzi, è tornato al Parma, sempre come amministratore delegato. E siccome sa tutto, Bondi, il nuovo presidente, si farà svelare da lui i segreti del passato: ad esempio, quando, in tandem con Arrighetto Sacchi, prese Bonera per trenta miliardi lire. Ma quelli erano tempi felici quando i soldi scorrevano a fiumi. Nella tasche di tutti.
2 - Gigi Simoni,allenatore del Napoli
Il Napoli Calcio, il gloriosissimo Napoli che fu di Maradona, rischia il fallimento: dei club in crisi (e non sono pochi: Carraro lo sa) è quello messo peggio. Sì, perché Totò Naldi non ce la fa più: ha speso il patrimonio di famiglia, ora dicono che vorrebbe addirittura vendere l'hotel Flora che è a Roma, in via Veneto. Di sicuro nel Napoli non metterà più un euro: l'ha promesso.
I giocatori quest'anno hanno preso solo lo stipendio di luglio, e molti vorrebbero andar via (anche il tecnico Gigi Simoni vorrebbe tanto fuggire: lui d'altronde sognava la Fiorentina...): il presidente ha promesso di pagare il 20 di questo mese un'altra mensilità e il sindacato ha consigliato ai calciatori di depositare subito gli assegni in banca, perché con questi chiari di luna non si sa mai. A fine mese, se avranno altre brutte sorprese, potrebbero mettere in mora il club.
Ma intanto Naldi non ha fatto l'aumento di capitale promesso entro dicembre (circa 10 milioni di euro) e ha grossi debiti personali anche con Corbelli, che gli ha ceduto il club: incombe più che mai il rischio di fallimento e in Federcalcio sono seriamente preoccupati (anche se la banca di Carraro, Mcc, non è coinvolta assolutamente con Naldi).
A Napoli, fra i tifosi, c'è grande disamore, e ormai da tempo: all'orizzonte non si vede un compratore per il club, e la situazione in classifica è pessima (più vicini alla C che alla A...). Chiaro che il Napoli finirebbe la stagione, ma come? E, soprattutto: che succederebbe poi? La Fiorentina aveva ricominciato dalla serie C-2: farà lo stesso in Napoli? A fine mese, la verità.
3 - Della Valle vince lo scudetto degli stipendi
E bravo, il presidente della Fiorentina: Diego Della Valle, imprenditore in piena ascesa, è l'unico che ha pagato lo stipendio ai giocatori sino a dicembre. Gli altri, tutti gli altri presidenti della serie B, si sono fermati prima. Alcuni, molto prima... Galliani ha detto che i "datori di lavoro" sono poveri e i "lavoratori (i calciatori) ricchi". Sarà anche vero ma intanto moltissimi datori di lavoro pagano in netto ritardo, o non pagano per niente. Tanto che presto i ricchi lavoratori potrebbero mettere in mora i loro club, svincolandosi.
Ecco, comunque, la mappa aggiornata degli stipendi arretrati. Serie A: in regola Udinese, Modena, Inter, Juventus, Milan. Hanno saldato anche l'ultimo mese (dicembre). Il club più in difficoltà è l'Ancona: Pieroni in questa stagione ha pagato solo luglio e agosto. Poi, stop: aspetta i soldi di Gioco Calcio, aspetta un segnale da Tatò. Gaucci invece si sta mettendo in regola: i giocatori del Perugia hanno preso sino ad ottobre. Il Parma è fermo a settembre, così come la Roma. Molti club hanno inoltre da saldare anche maggio e giugno della prossima stagione ma in base all'accordo fra Figc e sindacato hanno tempo sino al 30 giugno di quest'anno. La Roma inoltre a giorni proporrà ai giocatori il piano finanziario con tutte le scadenze di pagamento: Franco Sensi la parola la mantiene, magari impegnando anche le sue terre (poi a giugno cederà il club al gruppo Toti: Moggi o Pier Paolo Marino il direttore generale).
Tornando in serie B, la Fiorentina, come detto, è l'unica in regola. Per altre società invece si tratta di ritardi fisiologici, un paio di mesi. Il Torino la settimana scorsa ha saldato settembre dopo molti mugugni dei giocatori, il Napoli è quello più in difficoltà e ha pagato solo luglio (vedi sopra). Serie C: ritardo medio tre mesi, nei guai Palmese (scomparso il presidente cinese...), Foggia, Pro Vercelli e Taranto. Ma la verità è che molti, troppi giocatori accettano di essere pagati in nero, e con assegni postdatati. Fenomeno comune, purtroppo, in serie C ma anche in serie A calciatori famosi prendono una bella fetta di stipendio in nero (è tutto scritto nel dossier-denuncia di Gazzoni).
Martedì 20 gennaio, intanto, si incontreranno Galliani e Campana, n.1 del sindacato calciatori, per parlare del contratto collettivo, scaduto da una vita. La Lega Calcio fa proposte di tagli di stipendi che il sindacato non accetta assolutamente: si andrà allo scontro.
4 - Perché l'Italia non voterà mai Platini
Michel Platini, ex campione della Juventus, sarà il prossimo presidente dell'Uefa ma non avrà mai il voto dell'Italia: Carraro, Galliani e Matarrese non lo possono vedere. Ma "Roi" Michel non si preoccupa, i Paesi europei che hanno diritto di voto sono 52 e lui punta sui medio-piccoli più che su Italia o Spagna o Germania. Platini è convinto di farcela, anche se si candideranno altri dirigenti di peso (Will, Herzig, Villar, ecc.). Ma quando avverrà il cambio delle consegne? In aprile, a Cipro, c'è un congresso dell'Uefa (a proposito: Carraro tenterà di entrare nell'esecutivo): il mandato del presidente Lennart Johansson scade nel 2006 ma lo svedese di recente è stato operato per la seconda volta (dopo la prostata, ora l'intestino) e non si sa ancora se mollerà prima del tempo.
Intanto, Platini picchia duro. Nel marzo dello scorso anno, in un'intervista su Repubblica, mi disse: "Dovete mandare in B chi ha debiti, bisogna competere alla pari mentre qui tutti vogliono vincere, non c'è più equità nel calcio". Parole dure. Ribadite di recente: "Il G 14, che rappresenta i club più indebitati, vuole un torneo alternativo ma le società rischierebbero di essere escluse dai rispettivi campionati: e poi chi diventerebbe presidente del nuovo torneo, Silvio Berlusconi? E chi manderebbe in onda le partite: la tv italiana? E chi sceglierebbe gli arbitri: ancora Berlusconi?".
Questo ha dichiarato Platini, sotto Natale, al mensile francese "Les Chaiers du Football". Una precisazione; i club italiani che fanno parte del G 14 sono Juve, Milan e Inter e non sono indebitati (anche perché Berlusconi e Moratti ripianano i debiti). Infine, lunedì a Siena, dove è stato premiato, Platini è tornato sull'argomento: "Nel calcio italiano vince chi frega". Galliani gli ha replicato seccato (tirandosi fuori, "la Lega non ha compiti di sorveglianza"), Matarrese pure ("dovrebbe farsi gli affari suoi": ma sono anche affari suoi visto che vuole diventare n.1 del calcio europeo) e Carraro, sull'ipotesi di una Superlega, ha spiegato: "Un campionato europeo? Macché, anche se ogni tanto tirano fuori questa storia. Sono sicuro che a breve non succederà nulla, e quando dico a breve mi riferisco ai prossimi 6-7 anni. Durante i week end si giocheranno sempre i campionati nazionali". Solo uno spauracchio, insomma, quello agitato da Re Michel?
5 - Galliani-Tatò, rottura e pace
Si conoscono, e si stimano: ma nei giorni scorsi hanno avuto un "burrascoso" incontro. Adriano Galliani e Franco Tatò prima hanno rotto, poi ricucito il rapporto: il supermanager Tatò (stimatissimo anche da Berlusconi, almeno sotto il profilo professionale) è riuscito così a salvare la piattaforma tv Gioco Calcio, evitando così che Rupert Mudrcoh, con Sky Italia, si prendesse tutto il calcio televisivo, criptato ovviamente. Galliani ha ceduto, la Lega Calcio è diventata socia di Gioco Calcio per 3 milioni di euro e Tatò ha trovato i finanziamenti che cercava. Banche e fondi, per oltre 20 milioni. Meno del previsto (era trenta): ma di questi tempi già è molto. Tatò, quindi, fra poco concluderà il suo impegno col mondo del pallone.
6 - Controcampo mette al bando Gaucci
Sandro Piccinini ha deciso: basta con Lucianone Gaucci. Il patron del Perugia (ma anche del Catania e della Sambenedettese) non avrà più spazio a Controcampo, la trasmissione calcistica ormai leader della domenica sera. Gaucci era l'icona di Controcampo, lì aveva iniziato la sua scalata televisiva: ma adesso è diventato troppo inflazionato (e quindi sempre meno credibile). Domenica era alla Ds, lunedì- come di consueto- da Biscardi: per questo Piccinini ha deciso, in futuro, di non chiamarlo più come ospite fisso (e l'ha pure criticato in trasmissione). Meglio puntare su altri. Su Bobo Vieri, ad esempio, che ha consentito a Controcampo di conservare il distacco sulla Ds: 18,7% di share contro 14,28%. In Rai, ormai, sono rassegnati alla sconfitta: è da tempo che la formula è superata. L'estate scorsa Paolo Francia, ora defenestrato, sosteneva con orgoglio: "Giletti sarà la nostra risposta ad Abatantuono". Poi si erano inventati le 18 belle statuine (subito fatte sparire). D'altronde, quando qualcuno tempo aveva suggerito il nome di Ilaria D'Amico in Rai si erano spaventati: "Per carità, sa anche parlare...". Risultato: la Ds ha preso schiaffoni su schiaffoni dalla concorrenza (Controcampo appunto), e ha tentato inutili correttivi in corsa. Ripescato Aldone Agroppi, graffiante opinionista da casa sua (Salivoli, il porto di Piombino). Ricuciti i rapporti (rotti: questioni di doping) con la Juventus: tutto il merito del nuovo n. 1, Fabrizio Maffei.
Adesso, ecco l'ultima (l'ultima?): salva il posto "Bisteccone" Galeazzi, mentre Franco Lauro dal 25 gennaio sarà dirottato su Dribbling (sabato su Rai Due) e sostituito da Marco Mazzocchi, reduce dai "trionfi" dell'Isola dei Famosi. La voce del cambio, anticipata da Dagospia, verrà presto ufficializzata: di sicuro, sabato prossimo Jacopo Volpi condurrà per l'ultima volta Dribbling. Volpi è vicedirettore Rai Sport e poi è già impegnato con la Nazionale di calcio: per questo lascia, anche se a malincuore, Dribbling.
[m9]
7 - Anche la Federcalcio fregata da Parmatour
Franco Carraro contro Calisto Tanzi? Proprio così, eppure erano, non dico amici che sarebbe troppo, ma almeno negli stessi consigli di amministrazione delle stesse banche. Ma ora Carraro, che è anche presidente della Federcalcio, sta cercando di recuperare qualche soldino da Tanzi (e non è l'unico...). La Parmatour (attraverso la Sestante) ha qualche debituccio con la Federazione, non ha pagato - ad esempio - gli alberghi dei Mondiali 2002 di Giappone & Corea e così la Fifa ha tolto 360.000 dollari alla Figc dalla cifra prevista per partecipare alla manifestazione. La Federcalcio da tempo ha interrotto i contatti con la società di turismo messa in piedi da Tanzi e ha iniziato un difficile tentativo per riavere qualche euro. Auguri.
Dagospia 15 Gennaio 2004