PISSI PISSI DAGO DAGO: TOP SIX DEI BOATOS
1 - Lord George Robertson, segretario generale della Nato, atterra a Roma per un incontro inatteso con Silvio Berlusconi. Quando l'auto arriva in via del Plebiscito, davanti al portone di palazzo Grazioli, Robertson apre al volo la portiera e subito un uomo si fa sotto per il benvenuto. Lui pensa di salutare, chessò, un Paolo Bonaiuti o un Gianni Letta - le eminenze azzurre del Divino Cavaliere - invece si accorge poco dopo di aver stretto calorosamente la mano al portiere dello stabile.
Balassone sotto pressione (del Polo). Il consigliere di amministrazione Rai in quota sinistra potrebbe essere la sorpresa dei prossimi giorni. Mercoledì prossimo si riunirà il CdA di viale Mazzini e la Casa delle Libertà reclama le dimissioni immediate di Zaccaria e compagni. La linea dell'Ulivo che si sta delineando in queste ore è che dovranno essere Pera e Casini, titolari del potere di nomina, ad assumersi la responsabilità politica di mandarli in un altro paese. A meno che non succeda che tre consiglieri (su cinque) si dimettano e allora Zaccaria addio. Va da sé per Gamaleri e Contri, area polista. Ma il terzo potrebbe essere proprio il taciturno Balassone, sedotto da chissà quale sirena.
3 - Il Colle ha trombato il Bobo Maroni recuperando il dossier del procuratore capo di Verona Guido Papalia che ha inchiadato il legaiolo con i seguenti capi d'accusa: "Attentato all'integrità dello Stato, attentato alla Costituzione, associazione antinazionale, associazione paramilitare". Sarà di sicuro innocente, ma poteva Ciampi nominarlo ministro della Giustizia? Quello che non si riesce a decrittare è il no del Quirinale alla candidatura di Giuliano Urbani a presidente della Rai: C'è chi dice perché troppo forzaitaliota (è la tessera numero 2, dopo il Berlusca). Chi invece tira fuori la vita privata, la sua amicizia con l'attrice Ida Di Benedetto, ad esempio. Gira che rigira, quel no rimane un mistero.
4 - Avviso a Tatò: il rigeneratissimo Avvocato non solo brama di riprendersi l'Rcs, scalzare il povero Cesare Romiti, gestire da par suo il Corriere della Sera. Il suo prossimo obiettivo è di mettere le manine sopra l'Enel, una volta che verrà messa sul mercato.
5 - Tutti a Sabaudia. La piccola Troia del Circeo ha fatto l'en plein durante il weekend: Michele Cucuzza e Gigi Proietti erano alloggiati all'Hotel le Dune, Maria Venier e Nicola Carraro ospiti della rediviva Rosanna Lambertucci, Rita Rusic con il figliolo Mario e la sorella Lierka erano assediati dai paparazzi sulla spiaggia, Luca Barbareschi e Alex Polizzi hanno cenato da Saporetti, Francesco Rutelli e Barbara Palombelli hanno incontrato Pietro Calabrese chez Giovanni Malagò, Tosca D'Aquino e Gigliola Cinquetti con famiglia al completohanno festeggiato l'apertura del ristorante Marlin griffato da Luca Barbarossa.
6 - Per finire una stronzatina da Panorama on line: "Scena esilarante a Bologna: Fiorella Mannoia lascia l'hotel Baglioni preceduta da tre guardie del corpo e uno spartifolla. Preacauzione del tutto inutile: nessuno l'ha riconosciuta".
PS. Enrico Mentana ha lasciato un messaggino secco secco alla nostra segreteria telefonica smentendo quanto scritto dal settimanale "Sette" e da noi riportato nella rubrica Pissi Pissi Dago Dago. Chicco non è impazzito dunque non si è mai sognato di comunicare a reti (Mediaset) unificate la sua decisione di rinunciare alla mega offerta della nuova Tmc e di rimanere (a caro prezzo) al Tg5. Per la verità, sembrava grossa, la balla, anche a noi.
Copyright Dagospia.com 04 giugno 2001
Balassone sotto pressione (del Polo). Il consigliere di amministrazione Rai in quota sinistra potrebbe essere la sorpresa dei prossimi giorni. Mercoledì prossimo si riunirà il CdA di viale Mazzini e la Casa delle Libertà reclama le dimissioni immediate di Zaccaria e compagni. La linea dell'Ulivo che si sta delineando in queste ore è che dovranno essere Pera e Casini, titolari del potere di nomina, ad assumersi la responsabilità politica di mandarli in un altro paese. A meno che non succeda che tre consiglieri (su cinque) si dimettano e allora Zaccaria addio. Va da sé per Gamaleri e Contri, area polista. Ma il terzo potrebbe essere proprio il taciturno Balassone, sedotto da chissà quale sirena.
3 - Il Colle ha trombato il Bobo Maroni recuperando il dossier del procuratore capo di Verona Guido Papalia che ha inchiadato il legaiolo con i seguenti capi d'accusa: "Attentato all'integrità dello Stato, attentato alla Costituzione, associazione antinazionale, associazione paramilitare". Sarà di sicuro innocente, ma poteva Ciampi nominarlo ministro della Giustizia? Quello che non si riesce a decrittare è il no del Quirinale alla candidatura di Giuliano Urbani a presidente della Rai: C'è chi dice perché troppo forzaitaliota (è la tessera numero 2, dopo il Berlusca). Chi invece tira fuori la vita privata, la sua amicizia con l'attrice Ida Di Benedetto, ad esempio. Gira che rigira, quel no rimane un mistero.
4 - Avviso a Tatò: il rigeneratissimo Avvocato non solo brama di riprendersi l'Rcs, scalzare il povero Cesare Romiti, gestire da par suo il Corriere della Sera. Il suo prossimo obiettivo è di mettere le manine sopra l'Enel, una volta che verrà messa sul mercato.
5 - Tutti a Sabaudia. La piccola Troia del Circeo ha fatto l'en plein durante il weekend: Michele Cucuzza e Gigi Proietti erano alloggiati all'Hotel le Dune, Maria Venier e Nicola Carraro ospiti della rediviva Rosanna Lambertucci, Rita Rusic con il figliolo Mario e la sorella Lierka erano assediati dai paparazzi sulla spiaggia, Luca Barbareschi e Alex Polizzi hanno cenato da Saporetti, Francesco Rutelli e Barbara Palombelli hanno incontrato Pietro Calabrese chez Giovanni Malagò, Tosca D'Aquino e Gigliola Cinquetti con famiglia al completohanno festeggiato l'apertura del ristorante Marlin griffato da Luca Barbarossa.
6 - Per finire una stronzatina da Panorama on line: "Scena esilarante a Bologna: Fiorella Mannoia lascia l'hotel Baglioni preceduta da tre guardie del corpo e uno spartifolla. Preacauzione del tutto inutile: nessuno l'ha riconosciuta".
PS. Enrico Mentana ha lasciato un messaggino secco secco alla nostra segreteria telefonica smentendo quanto scritto dal settimanale "Sette" e da noi riportato nella rubrica Pissi Pissi Dago Dago. Chicco non è impazzito dunque non si è mai sognato di comunicare a reti (Mediaset) unificate la sua decisione di rinunciare alla mega offerta della nuova Tmc e di rimanere (a caro prezzo) al Tg5. Per la verità, sembrava grossa, la balla, anche a noi.
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