ARIA RAI: PAOLINO MIELI, IL BACIO CINICO DEL DIRETTORE ROGNA A PETRUCCIOLI (9)
GENTILI, DA CUCCIA A (RI)CUCCI ASPETTANDO IL CORRIERE (6) - IL CONSORTE DI MAX (3)
UN ROMEO GERONZI PER GIULIETTO TREMONTI (8) - I BOND-IOR DEL DIAVOLO CAIOLA (4)

"Si può tacere il proprio disprezzo;
 ma esso viene sempre indovinato"

 Benjamin Constant


MIELI PAOLO (9). Il bacio della morte del direttore-rogna. Con cronache costanti e finti scoop ben verderamati accompagna fin sul ciglio del burrone Rai il povero e imbarazzante Claudio Petruccioli. Illudendolo, prima che il puffo diessino faccia ancora harakiri, che possa scalzare in viale Mazzini il reggente di ferro, Sandro Curzi. Quella poltrona di presidente resta il sogno proibito di Paolino il cinico. Ma anche lui (forse) dovrà attendere la primavera del 2006.

GENTILI GUIDO (6). Da Cuccia a (Ri)Cucci. Il direttore una volta più (D)'Amato dalla Confindustria sogna ancora di poter conquistare la poltrona che fu di Luigi Albertini. Per lui fa il tifo anche il contropattista Stefano Ricucci. Ma fino a quando Mieli non traslocherà in qualche altro lido (la Rai?) dovrà accontentarsi di firmare articolesse per Flebuccio 24 (colpi di spazzola).

D'ALEMA MASSIMO (3). Calta(girone) e perdi. Al "Botteghino" Max velista per caso tiene in scacco Fassino e Veltroni che sul rosiko bancario hanno posizioni diverse da lui e dal suo Consorte (Giovanni). Quest'ultimo, numero uno delle assicurazioni rosse Unipol, è stato costretto a scendere in campo nella contesa su Bnl dopo che il Montepaschi di Siena aveva voltato le spalle al presidente diessino. Ma la mossa sta rivelandosi un boomerang per Unipol: da Rocca Salimbeni fanno sapere al Consorte di Max che in caso di contro Opa (quella guidata da Caltagirone) su Bnl loro cederanno la propria quota agli spagnoli di Bbva.

GIOVANNELLI CARLO (4). L'imbucato speciale. Il Principe della notti romane per ben due volte tenta di forzare i posti di blocco che conducono al campo di Villa Miani dove è in programma il derby del cuore tra il "pupone" Francesco Totti e la "puppona" Ilary Blasi. Un vero peccato che l'antico Giovanelli non abbia mai letto la "Sonata a Kreutzer" di Lev Tolstoy. In quelle pagine avrebbe preso che certe storie (anche d'amore) sono soltanto "un ammasso di favole e inutili inezie, disseminate di una quantità di cifre superflue e bei nomi".



ALLAM MAGDI (2). Allam siam fallacisti. Lo sceicco delle virgole che ha trovato nel "Corriere della Sera" il suo pozzo per estrarre petroldollari edita il suo libro verde (omaggio al mio amico Gheddafi?) dal titolo inquietante e autocelebrativo: "Vincere la paura, la mia vita contro il terrorismo islamico e l'incoscienza dell'occidente" (Mondadori). Ma poiché le sue opere spesso non incontrano il successo in libreria Magdi si offre alla pubblicità con il suo volto ascetico e con un annuncio civetta che non piacerà punto alla fiorentina scottadita: "Lettera aperta a Oriana Fallaci".

TREMONTI GIULIO (8). Il Giulietto dei (cessati) spiriti. Porta abiti di buon taglio l'ex ragazzo spazzola di Rino Formica ai tempi socialisti dei nani e delle ballerine. Il professorino di Pavia è capace nei conti (fiscali). Meno nelle relazioni umane e politiche. Diceva Casanova a proposito della sua Venezia (ma ha valenza anche per Roma): "L'uomo che vuole fare fortuna in questa antica capitale dev'essere un camaleonte, un Proteo capace di assumere tutte le forme". Sarà per questo che l'ex ministro dell'Economia da un po' di tempo in qua ha preso a frequentare assiduamente il suo ex nemico numero due, Cesare Geronzi. Peccati Capitalia per il pio (tutto) Antonio Fazio e il suo assistente laico, Domenico Siniscalco.

CALOIA ANGELO (4). I beati hedge found. Dopo la finanza allegra di mons. Paul Marcinkus il nuovo presidente-moralizzatore dello Ior (Istituto per le Opere di Religione) aveva messo all'indice i nuovi fondi speculativi (compresi gli hedge found). Adesso le casse del Vaticano ci hanno ripensato. Parrocchie, associazioni e università cattoliche americane hanno preso a lanciare sul mercato i bond del Diavolo. Ma promettono che i nuovi fondi non investiranno in società coinvolte nella ricerca sulle staminali, nella pornografia e nelle produzioni di armi. Speculate frates...senza fornicare.

BRECHT BERTOLT (10). Pur non avendo immaginato che a capo di Bankitalia sarebbe stato nominato il pio (tutto) Antonio Fazio (silente anche sul ritorno alla lira suggerito dai leghisti!) lo scrittore e drammaturgo tedesco sentenziò:
"Gli abiti dei governatori erano fatti solo di tasche".


Dagospia 08 Giugno 2005