CAFONALINO - PER FORTUNA CHE AL "CENACOLO" C'E' CAPEZZONE: "LE 280 PAGINE DEL PROGRAMMA DELL'UNIONE? VANNO BENE PER SCALDARSI L'INVERNO PER QUANTO E' GROSSO"- TANA PER MITI SIMONETTO, SUPERASSISTENTE ALL'IMMAGINETTA SACRA DEL CAVALIERE.
Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo
Come si fa a dire di no agli inviti di Marco AdnKronos Antonellis? Un "martello bipede" che ogni mese sulla splendida terrazza dell''Euclide riunisce e attovaglia - in duplex con Tiziana "Varenne" Rocca - onorevoli, presidenti, segretari di partito, ministri in pectore, giornalisti affamati e via scivolando. Stavolta, in onore della par condicio si sono confrontati - udite! Udite! - Gianfranco Rotondi, segretario della nuova democrazia cristiana, Luciana "prodiana" Sbarbati e l'ormai mitologico Daniele Capezzone; tra i presenti poi, spiccava solenne l'impeccabile Miti Simonetto, super assistente all'immaginetta sacra del cavalier Berlusconi.
L'argomento più gettonato del cosiddetto cenacolo? La solita mega-pippa dei programmi elettorali, ovviamente. Ma leggiamo il dispaccio Ansa sulla serata: ''La parola piu' presente nelle 280 pagine del programma dell'Unione e' 'tuttavia'''. ''Quel volume - dice Capezzone - va bene per scaldarsi l'inverno per quanto e' grosso. Sarebbe stato meglio fissare qualche punto concreto di cose da fare''.
E per questo auspica che il centrosinistra ''dica prima del voto quali sono gli obiettivi che si prefigge di raggiungere entro i primi 100 giorni dalle elezioni; se no la gente non capisce che cosa vogliamo''. Sbarbati difende invece a spada tratta il programma. ''Quel 'libro' - spiega - rappresenta un metodo nuovo di fare politica, e' un bagno salutare per chi pensa sempre e solo ai massimi sistemi e non ha idea di quello che la gente vuole, e vale come punto di partenza nella direzione della pragmaticita'. Il programma dell'Unione - conclude - nasce dall'ascolto per mesi della gente e contiene priorita' che elenca in maniera analitica''. Amen.
Anche Gianfranco Rotondi ha avuto modo di dire la sua: come quando ha tranquillamente svelato che il professor Prodi gli aveva chiesto l'autorizzazione ad utilizzare il nome "democrazia cristiana", e lui Gianfranco, che è di buon cuore, gliel'ha concessa, altro che le disfide tra socialisti per i nomi e i simboli...
Avvistati intorno al buffet: Gabriele Canè, vice direttore Quotidiano Nazionale, Luigi Berliri, caporedattore centrale di Professionisti quotidiano, Francesco Bongarrà dell'Ansa, Antonella Piperno di Panorama, Valeria Paniccia del Magazine, Eugenio Fatigante dell'Avvenire, Paolo Foschi del Corriere della Sera, Gianluca Nicoletti della Stampa, eccetera eccetera.
Dagospia 10 Marzo 2006
Come si fa a dire di no agli inviti di Marco AdnKronos Antonellis? Un "martello bipede" che ogni mese sulla splendida terrazza dell''Euclide riunisce e attovaglia - in duplex con Tiziana "Varenne" Rocca - onorevoli, presidenti, segretari di partito, ministri in pectore, giornalisti affamati e via scivolando. Stavolta, in onore della par condicio si sono confrontati - udite! Udite! - Gianfranco Rotondi, segretario della nuova democrazia cristiana, Luciana "prodiana" Sbarbati e l'ormai mitologico Daniele Capezzone; tra i presenti poi, spiccava solenne l'impeccabile Miti Simonetto, super assistente all'immaginetta sacra del cavalier Berlusconi.
L'argomento più gettonato del cosiddetto cenacolo? La solita mega-pippa dei programmi elettorali, ovviamente. Ma leggiamo il dispaccio Ansa sulla serata: ''La parola piu' presente nelle 280 pagine del programma dell'Unione e' 'tuttavia'''. ''Quel volume - dice Capezzone - va bene per scaldarsi l'inverno per quanto e' grosso. Sarebbe stato meglio fissare qualche punto concreto di cose da fare''.
E per questo auspica che il centrosinistra ''dica prima del voto quali sono gli obiettivi che si prefigge di raggiungere entro i primi 100 giorni dalle elezioni; se no la gente non capisce che cosa vogliamo''. Sbarbati difende invece a spada tratta il programma. ''Quel 'libro' - spiega - rappresenta un metodo nuovo di fare politica, e' un bagno salutare per chi pensa sempre e solo ai massimi sistemi e non ha idea di quello che la gente vuole, e vale come punto di partenza nella direzione della pragmaticita'. Il programma dell'Unione - conclude - nasce dall'ascolto per mesi della gente e contiene priorita' che elenca in maniera analitica''. Amen.
Anche Gianfranco Rotondi ha avuto modo di dire la sua: come quando ha tranquillamente svelato che il professor Prodi gli aveva chiesto l'autorizzazione ad utilizzare il nome "democrazia cristiana", e lui Gianfranco, che è di buon cuore, gliel'ha concessa, altro che le disfide tra socialisti per i nomi e i simboli...
Avvistati intorno al buffet: Gabriele Canè, vice direttore Quotidiano Nazionale, Luigi Berliri, caporedattore centrale di Professionisti quotidiano, Francesco Bongarrà dell'Ansa, Antonella Piperno di Panorama, Valeria Paniccia del Magazine, Eugenio Fatigante dell'Avvenire, Paolo Foschi del Corriere della Sera, Gianluca Nicoletti della Stampa, eccetera eccetera.
Dagospia 10 Marzo 2006