BERLUSCONI SEMINA ZIZZANIA TRA PRODI E D'ALEMA - CACCIARI A DALEMA: OLTRE I PARTITI PER NON FALLIRE - ROVATI: TELECOM STRUMENTALIZZATA PER DANNEGGIARE PRODI. MAI CRITICATO TRONCHETTI - STORACE: FINI, CHE CAFONE - LIBERA BARCA IN LIBERO STATO.
1 - FT: PRODI SI PIEGA ALLE PRESSIONI PER MODIFICARE LA FINANZIARIA.
(Apcom) - Il malcontento di Confindustria e l'ipotesi di modifiche alla Finanziaria in prima pagina sul Financial Times. "Prodi si piega alle pressioni per cambiamenti nelle legge di Bilancio", scrive il quotidiano, riferendo degli impegni del premier Romano Prodi, dopo che al convegno dei giovani imprenditori lo scorso weekend a Capri, in cui "centinaia hanno riservato un'accoglienza ostile al ministro dell'economia, Tommaso Paoda-Schioppa". Le critiche delle imprese colpiscono l'aumento delle tasse e la mancanza di riforme economiche, nell'ambito di una Finanziaria che non affronta il "cronico problema" dell'eccesso di spesa pubblica e fa troppo poco per aumentare la competitività. Ciò che ha più infastidito, si legge, è il nodo sul Tfr, che fa temere a milioni di piccoli imprenditori di veder messa a repentaglio la loro capacità di far ricorso al credito.
2 - BERLUSCONI: COSI' PRODI COLPISCE I DS VA CONTRO COMUNI ROSSI; FUSIONI BANCARIE? DS NON SAPEVANO
(Ansa) - 'La manovra va contro i Comuni e quindi curiosamente e' contro i Ds, che hanno nelle amministrazioni locali i loro punti di forza. E' un caso? Non lo so. Certo non e' la prima operazione che Prodi realizza contro la Quercia'. Lo afferma Silvio Berlusconi in due interviste al 'Giornale' e alla 'Stampa'. Tra gli altri segnali di questa ostilita', Berlusconi cita 'la fusione bancaria tra il San Paolo e Intesa invece che con il Montepaschi, operazione che i Ds non conoscevano. Oppure - prosegue il leader di Forza Italia - al caso Telecom e al progetto Rovati: i Ds non erano stati informati che Palazzo Chigi preparava l'intervento della Cassa Depositi e Prestiti, della quale Prodi aveva gia' indicato come amministratore delegato un uomo di sua fiducia. Sono posizioni di potere economico-finanziario prodromiche al potere politico'.
'Prodi - sottolinea Berlusconi - e' un generale senza truppe che cerca il suo esercito. Mi ha colpito vederlo al Senato parlare di Telecom trascinato dalla sinistra. Era solo, isolato, davanti a una manciata di senatori della sua parte seduti qua e la'. Un'immagine emblematica. Vedo che nella Margherita gli ex popolari hanno ripreso una soggettivita' politica. Sono cose che non fanno mostra di una alleanza coesa. Credo che la Finanziaria - conclude l'ex premier - sia sfuggita al controllo del governo. A Palazzo Chigi regna la confusione e Visco ha mano libera'.
3 - ROVATI, TELECOM STRUMENTALIZZATA PER DANNEGGIARE GOVERNO
MAI CRITICATO TRONCHETTI, A CERTI LIBERISTI PREFERISCO I LIBERTINI
(Adnkronos) - "Non ho mai criticato Tronchetti Provera come manager. Tronchetti, come manager, puo' essere criticato solo dai suoi azionisti, non certo dal governo". Angelo Rovati, il consigliere economico di Romano Prodi a Palazzo Chigi, torna a parlare della vicenda Telecom. Da Orvieto, dove sta partecipando al seminario promosso da Romano Prodi sul Partito democratico, Rovati sottolinea soprattutto gli eccessi di strumentalita' che hanno investito la vicenda Telecom. "Non ci sono aggettivi per descrivere la gigantesca strumentalizzazione montata ad arte per danneggiare il governo e il presidente del Consiglio".
"Non ho mai pensato che Telecom dovesse passare nelle mani pubbliche - prosegue ripetendo cio' che era contenuto nel piano da lui elaborato- non l'ho mai sostenuto e chi lo dice lo fa in malafede perche' non ha letto il mio piano. E' evidente -spiega- che nel piano fosse previsto un diritto di prelazione perche', se un domani, a un azionista pubblico o privato gli viene in mente di scappare con una bionda alle Hawaii e dice 'vendo tutto all'ugandese', li' lo Stato puo' dire 'no, la rete la compro io'. Non mi sembra una cosa catastrofica e non mi sembra che siamo giunti all'interventismo dirigista come dicono questi liberisti dell'ultima ora. Io -conclude Rovati- quei liberisti li preferivo prima come libertini....".
4 - E ROVATI SFOTTE VISCO: "OGNI TASSA, UN ORGASMO".
Maria Teresa Meli dal "Corriere della Sera" su Angelo Rovati: "Sorridente, spiritoso, ironico, l'ex consigliere di Prodi, infila una battuta dietro l'altra, come quando, guardando Vincenzo Visco, dice: «Lui ha un orgasmo ogni tassa»".
5 - STORACE: FINI, CHE CAFONE.
Scrive Alessandra Longo su "Repubblica" «Un cafone. Fini si è comportato da cafone. Mentre io cercavo di esporre le mie idee in maniera non offensiva, evitando personalismi, lui ostentava disinteresse, sbadigliava, picchiettava le mani sul tavolo, faceva segno che volavo basso... Cafonate appunto». Francesco Storace, l´ultimo dissidente ufficiale dentro Alleanza nazionale, giacca blu e dieci chili in meno, è quasi inorgoglito di tanto isolamento. Molti nemici, molto onore. Lui, da solo, si è fatto avanti nella sala dell´assemblea nazionale avvolta in un silenzio imbarazzato. Ha suonato senza spartito, criticando il documento finale, persino non partecipando al voto bulgaro. Ma assicura: «In tanti si son legati alla sedia per non applaudirmi, pur pensandola come me. E´stata la saga dell´ipocrisia».
6 - IL "SECOLO" CONQUISTATO DAI "FASCISTI SU MARTE" DI GUZZANTI.
Dal "Corriere della Sera" - Il quotidiano di An elogia Corrado Guzzanti, autore del film Fascisti su Marte che uscirà nelle sale italiane il 20 ottobre e cioè, scrive Il Secolo d'Italia, «esattamente otto giorni prima del fatidico 28 ottobre, ricorrenza della marcia su Roma».L'opera, che nasce dalla fortunatissima striscia inventata dal comico sull'ardimentoso gerarca Barbagli e i suoi camerati, attirerà, secondo il quotidiano, un pubblico più di destra che di sinistra. Il perché è presto detto: «Il primo ha bisogno di sorridere dei suoi idoli di un tempo, il secondo ha più difficoltà a vedere "il nemico" in un'atmosfera circense»
7 - D'ALEMA: LIBERA BARCA IN LIBERO STATO.
Massimo D'Alema ascoltato da Giovanna Cavalli per il "Corriere della Sera" al Salone Nautico di Genova: «C'è una radicata prevenzione culturale di tipo moralistico, da destra e da sinistra, io l'ho subita, contro chi possiede una barca», ha detto ieri il vicepremier Massimo D'Alema inaugurando il 46? Salone nautico di Genova. «Se qualcuno compra una casa di campagna, va tutto bene, però se con la stessa cifra acquista una barca subisce soltanto riprovazione sociale».
«C'è quasi l'idea che avere una barca sia un lusso e un'ostentazione, non è sempre così»
8 - SGOBIO (PDCI): FINANZIARIA VA RIVISTA E CORRETTA SUL VERSANTE SOCIALE.
(Dire) - "E' sul versante sociale che la finanziaria del 2007 deve essere migliorata". Lo dichiara il capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera Pino Sgobio, che spiega: "In questo senso, come Comunisti Italiani, in sede di maggioranza e di discussione parlamentare, presenteremo degli emendamenti migliorativi: dalla sanita', alla lotta al precariato, dal cuneo fiscale all'universita' e alla ricerca". "Pur intravedendo un incoraggiante segnale di discontinuita' con il passato- osserva Sgobio- anche tenuto conto del lascito fallimentare del centro-destra, il testo della finanziaria cosi' come e' ha necessita' di essere rivisto e corretto a vantaggio dei cittadini meno abbienti, dei giovani che hanno un lavoro precario e dei lavoratori. Urge, ad esempio, metter mano alla questione salariale, vale a dire ad una seria normativa che riequilibri gli stipendi e le pensioni degli italiani al reale costo della vita, cominciando, come da programma dell'Unione, dall'indicizzazione delle pensioni piu' povere e basse". Il capogruppo del Pdci alla Camera conclude: "E' questa la direttrice su cui deve muoversi l'Unione ed e' questa la strada da percorrere per rispondere alle esigenze e ai bisogni degli italiani che hanno votato centrosinistra".
9 - CACCIARI A DALEMA: OLTRE I PARTITI PER NON FALLIRE.
(Apcom) - "I partiti non possono scomparire all'ora X, però bisogna andare oltre i partiti oppure il progetto fallirà. Tocca a Ds e Margherita decidere come fare, ma devono tenere aperto il processo ad altre correnti politico-culturali e ai movimenti". L'analisi sul futuro del partito democratico a conclusione del seminario del centrosinistra a Orvieto viene dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari in un'intervista pubblicata oggi da "Il Gazzettino", quotidiano del Nordest. La posizione espressa dal vicepremier e leader dei Ds, Massimo D'Alema che ha messo in guardia dall'abbandono dei partiti originari, Cacciari la commenta così: "Secondo la realpolitik ha ragione: non si fa il Partito Democratico con la retorica del movimento contro i partiti. Il nuovo soggetto - aggiunge - deve nascere da una decisione che devono prendere Ds e Margherita. Tutto ciò va fatto parlando di contenuti, strategie, forme organizzative senza retoriche neè indentitarie al passato (io sono ex di questo o di quello) né con retoriche da girotondi".
Massimo Cacciari interviene, nell'intervista al Gazzettino, anche sul ruolo del premier Prodi rispetto al Pd. "Il problema di Prodi è sempre quello: la pretesa di essere leader super partes. La politica moderna si fa essenzialmente attraverso la forma-partito. Quindi - conclude il sindaco di Venezia - essere leader riconosciuto senza appartenervi è una cosa che può riuscire solo in momenti straordinari ma oggi Prodi deve capire tutte le mediazioni che saranno necessarie all'interno di Ds e Margherita".
10 - DAMIANO: SUL TFR IMPRESE SBAGLIANO CONTI. PERDERANNO SOLO 360 MLN
(Asca) - La polemica aperta da Confindustria sulla destinazione del tfr 'parte da un'equazione sbagliata'. Lo afferma, in un'intervista a Repubblica, il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, secondo il quale per le imprese 'il costo aggiuntivo e' piu' o meno di 360 milioni di euro'. Per il ministro 'e' vero che per gli interventi sul cuneo fiscale alle aziende, dal 2007 arriveranno circa 5 miliardi. Ed e' anche vero che al fondo Inps potrebbe essere conferita una cifra simile. Ma gli imprenditori non devono fare i conti con quella quota, ma bensi' co il costo del suo mancato finanziamento. Oggi - dice - per avere accesso al tfr le imprese pagano il 3%, poniamo che finanziandosi sul mercato debbano versare il 9. Il costo aggiuntivo e' piu' o meno 360 milioni. Di piu': nel 2008 e 2009 le imprese riceveranno 500 milioni l'anno come compensazione per la riforma del tfr. Alla fine sacrificheranno 360 milioni per ricevere quasi venti volte tanto'.
11 - BONANNI: PENSIONI? PRIMA CAMBI LA MANOVRA.
(Apcom) - "Prima di cominciare a parlare del memorandum sulle pensioni, il governo dovrebbe darci qualche spiegazione". Così il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, in un'intervista su 'Il Messaggero', spiega che il governo è stato scorretto perché "hanno firmato con noi un documento in materia previdenziale. E appena due giorni dopo, hanno presentato nella Finanziaria una serie di misure previdenziali mai discusse". Si tratta, continua Bonanno, dell'aumento "dei contributi: lo 0,30% in più. Secondo il trasferimento del tfr all'Inps. Terzo l'abolizione degli organismi territoriali dell'Inps". Bonanni spiega che il governo "invece di agevolare la previdenza integrativa, si prende i soldi del Tfr".
12 - FASSINO: IL PD SARA' UN PARTITO NUOVO. PARISI: SI COINVOLGA LA GENTE.
(Asca) -'Il Partito democratico si fara'' e non sara' 'un nuovo partito, ma un partito nuovo'. Lo dice il segretario dei Ds, Piero Fassino in un'intervista a Repubblica e in un'analogo colloquio con L'Unita'. Ma, secondo il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ulivista della prima ora, in un'intervista a La Stampa, 'o si coinvolge la gente o non sara' un vero partito democratico'. Sara' 'un partito vero, con radici profonde' spiega Fassino a L'Unita'. 'Non sara' un movimento di opinione ne' una struttura di eletti, ma un partito popolare, strutturato nel territorio, con centinaia di migliaia di aderenti'. Secondo Fassino, Ds e Dl sono divisi 'assai di piu' dalla storia da cui' vengono 'che non' dall'idea che hanno 'dell'Italia di oggi e del suo futuro'. E anche sui 'temi delicati - afferma nell'intervista a Repubblica - si puo' esprimere una cultura comune: penso alle coppie di fatto eterosessuali ed omosessuali, alla fecondazione assistita, al testamento biologico. Siamo in grado di trovare soluzioni condivise perche' non si tratta di negoziare sui principi'. Per costruire il Pd, Fassino propone, oltre all''intesa tra Ds e Margherita', che si coinvolgano 'socialisti, repubblicani e altre forze politiche riformiste. Ma e' vero allo stesso tempo - sottolinea il segretario Ds - che i partiti sono una condizione necessaria ma non sufficiente. E' per questo che abbiamo bisogno che si incontrino con la societa' e che il processo di costruzione del Pd coinvolga le donne e gli uomini che si identificano nell'Ulivo anche se non nei partiti che lo compongono. Guardo anche al mondo delle professioni, a quello della cultura e mi spingo oltre. Non si puo' pensare il riformismo italiano senza le organizzazioni sindacali, le grandi centrali cooperative, l'associazionismo sociale e culturale'. Nel seminario di Orvieto sul Pd, tutti si sono trovati d'accordo 'nel ritenere che dovremo costruire un partito solido, con centinaia di migliaia di aderenti, radicato nella societa' e organizzato in tutti gli ottomila comuni italiani'.
Il passaggio cruciale per capire il rapporto tra i due mondi potrebbe essere quello dell'Assemblea costituente in cui, per Fassino, 'una soluzione ragionevole potrebbe essere di avere il 50 per cento dei delegati espressione dei delegati espressione dei partiti e degli eletti nelle istituzioni e il 50 per cento scelti direttamente dai cittadini con un meccanismo simile alle primarie'. Quanto alla collocazione internazionale del Pd, il segretario dei Ds chiede 'che si avvii insieme, Prodi Rutelli e io, un confronto con tutte le forze riformiste che stanno in Europa, a partire da quelle socialiste e socialdemocratiche, per discutere come costruire un campo piu' ampio e unito'. Infine, una battuta per la minoranza interna, che ha disertato il seminario di Orvieto: 'il treno del partito non ha le porte blindate', 'tutti possono essere partecipi del viaggio con le proprie opinioni, anche le piu' critiche'. 'A chi non e' venuto chiediamo di essere parte del progetto. Con il loro punto di vista piu' radicale o critico'. 'Io, che sono convinto della necessita' storica del Pd, lavorero' perche' i Ds, tutti i Ds, ne siano i fondatori'.
Da parte sua, il ministro Parisi pone l'accento, nel suo colloquio con La Stampa, sulla necessita' della natura democratica del nuovo partito. 'Il primo connotato di un partito democratico e' che deve essere democratico. Lo riconosco: e' una cosa che puo' sembrare qualunquistica e provocatoria e in parte lo e'. Ma certo se non nasce bene - avverte Parisi - il nuovo partito rischia di non arrivare democratico'. Secondo Parisi, impedire per almeno due anni l'iscrizione al Pd, cosi com'e' stato suggerito a Orvieto significherebbe avere 'un potenziale di democrazia sprecata. Certo io riconosco che l'apertura improvvisa di paratie in acque un po' stagnanti puo' essere causa di disordine', dice il ministro della Difesa riferendosi a quanti hanno partecipato alle primarie ma non sono iscritti a nessun partito. 'Ma - conclude - vale la pena correre il rischio'.
13 - FIORONI: SE CI AFFIDIAMO AI GAZEBO SARA' UNA ROVINA.
(Apcom) - "Ma quale partito dei gazebo. Se una forza politica non ha un'anima, un progetto, la gente non va certo a iscriversi". Parola di Beppe Fioroni, ministro dell'Istruzione ed esponente di punta del 'correntone' mariniano, uno del tridente schierati dagli ex popolari come classe dirigente della Margherita e del costituendo partito democratico. Soddisfatto dal vertice di Orvieto? "Soddisfatto è poco - afferma Fioroni al 'Messaggero' - si realizza un sogno, come ha detto Prodi, il partito democratico si fa, indietro non si torna, ora non si tratta di discutere non più il 'se' farlo, ma il 'come' farlo". Per il ministro, "le forze motrici che condurranno al Pd vogliono un partito di militanti, radicato nel territorio, che sappia animare campagne ma anche affrontare i problemi della gente giorno per giorno, scaldare i cuori oltre che fare le primarie". Infine, "l'unità di Ds e Margherita è il pre-requisito perché nasca un Pd autorevole. Nel Pd - conclude Fioroni - devono starci pure Mussi e gli altri".
Dagospia 09 Ottobre 2006
(Apcom) - Il malcontento di Confindustria e l'ipotesi di modifiche alla Finanziaria in prima pagina sul Financial Times. "Prodi si piega alle pressioni per cambiamenti nelle legge di Bilancio", scrive il quotidiano, riferendo degli impegni del premier Romano Prodi, dopo che al convegno dei giovani imprenditori lo scorso weekend a Capri, in cui "centinaia hanno riservato un'accoglienza ostile al ministro dell'economia, Tommaso Paoda-Schioppa". Le critiche delle imprese colpiscono l'aumento delle tasse e la mancanza di riforme economiche, nell'ambito di una Finanziaria che non affronta il "cronico problema" dell'eccesso di spesa pubblica e fa troppo poco per aumentare la competitività. Ciò che ha più infastidito, si legge, è il nodo sul Tfr, che fa temere a milioni di piccoli imprenditori di veder messa a repentaglio la loro capacità di far ricorso al credito.
2 - BERLUSCONI: COSI' PRODI COLPISCE I DS VA CONTRO COMUNI ROSSI; FUSIONI BANCARIE? DS NON SAPEVANO
(Ansa) - 'La manovra va contro i Comuni e quindi curiosamente e' contro i Ds, che hanno nelle amministrazioni locali i loro punti di forza. E' un caso? Non lo so. Certo non e' la prima operazione che Prodi realizza contro la Quercia'. Lo afferma Silvio Berlusconi in due interviste al 'Giornale' e alla 'Stampa'. Tra gli altri segnali di questa ostilita', Berlusconi cita 'la fusione bancaria tra il San Paolo e Intesa invece che con il Montepaschi, operazione che i Ds non conoscevano. Oppure - prosegue il leader di Forza Italia - al caso Telecom e al progetto Rovati: i Ds non erano stati informati che Palazzo Chigi preparava l'intervento della Cassa Depositi e Prestiti, della quale Prodi aveva gia' indicato come amministratore delegato un uomo di sua fiducia. Sono posizioni di potere economico-finanziario prodromiche al potere politico'.
'Prodi - sottolinea Berlusconi - e' un generale senza truppe che cerca il suo esercito. Mi ha colpito vederlo al Senato parlare di Telecom trascinato dalla sinistra. Era solo, isolato, davanti a una manciata di senatori della sua parte seduti qua e la'. Un'immagine emblematica. Vedo che nella Margherita gli ex popolari hanno ripreso una soggettivita' politica. Sono cose che non fanno mostra di una alleanza coesa. Credo che la Finanziaria - conclude l'ex premier - sia sfuggita al controllo del governo. A Palazzo Chigi regna la confusione e Visco ha mano libera'.
3 - ROVATI, TELECOM STRUMENTALIZZATA PER DANNEGGIARE GOVERNO
MAI CRITICATO TRONCHETTI, A CERTI LIBERISTI PREFERISCO I LIBERTINI
(Adnkronos) - "Non ho mai criticato Tronchetti Provera come manager. Tronchetti, come manager, puo' essere criticato solo dai suoi azionisti, non certo dal governo". Angelo Rovati, il consigliere economico di Romano Prodi a Palazzo Chigi, torna a parlare della vicenda Telecom. Da Orvieto, dove sta partecipando al seminario promosso da Romano Prodi sul Partito democratico, Rovati sottolinea soprattutto gli eccessi di strumentalita' che hanno investito la vicenda Telecom. "Non ci sono aggettivi per descrivere la gigantesca strumentalizzazione montata ad arte per danneggiare il governo e il presidente del Consiglio".
"Non ho mai pensato che Telecom dovesse passare nelle mani pubbliche - prosegue ripetendo cio' che era contenuto nel piano da lui elaborato- non l'ho mai sostenuto e chi lo dice lo fa in malafede perche' non ha letto il mio piano. E' evidente -spiega- che nel piano fosse previsto un diritto di prelazione perche', se un domani, a un azionista pubblico o privato gli viene in mente di scappare con una bionda alle Hawaii e dice 'vendo tutto all'ugandese', li' lo Stato puo' dire 'no, la rete la compro io'. Non mi sembra una cosa catastrofica e non mi sembra che siamo giunti all'interventismo dirigista come dicono questi liberisti dell'ultima ora. Io -conclude Rovati- quei liberisti li preferivo prima come libertini....".
4 - E ROVATI SFOTTE VISCO: "OGNI TASSA, UN ORGASMO".
Maria Teresa Meli dal "Corriere della Sera" su Angelo Rovati: "Sorridente, spiritoso, ironico, l'ex consigliere di Prodi, infila una battuta dietro l'altra, come quando, guardando Vincenzo Visco, dice: «Lui ha un orgasmo ogni tassa»".
5 - STORACE: FINI, CHE CAFONE.
Scrive Alessandra Longo su "Repubblica" «Un cafone. Fini si è comportato da cafone. Mentre io cercavo di esporre le mie idee in maniera non offensiva, evitando personalismi, lui ostentava disinteresse, sbadigliava, picchiettava le mani sul tavolo, faceva segno che volavo basso... Cafonate appunto». Francesco Storace, l´ultimo dissidente ufficiale dentro Alleanza nazionale, giacca blu e dieci chili in meno, è quasi inorgoglito di tanto isolamento. Molti nemici, molto onore. Lui, da solo, si è fatto avanti nella sala dell´assemblea nazionale avvolta in un silenzio imbarazzato. Ha suonato senza spartito, criticando il documento finale, persino non partecipando al voto bulgaro. Ma assicura: «In tanti si son legati alla sedia per non applaudirmi, pur pensandola come me. E´stata la saga dell´ipocrisia».
6 - IL "SECOLO" CONQUISTATO DAI "FASCISTI SU MARTE" DI GUZZANTI.
Dal "Corriere della Sera" - Il quotidiano di An elogia Corrado Guzzanti, autore del film Fascisti su Marte che uscirà nelle sale italiane il 20 ottobre e cioè, scrive Il Secolo d'Italia, «esattamente otto giorni prima del fatidico 28 ottobre, ricorrenza della marcia su Roma».L'opera, che nasce dalla fortunatissima striscia inventata dal comico sull'ardimentoso gerarca Barbagli e i suoi camerati, attirerà, secondo il quotidiano, un pubblico più di destra che di sinistra. Il perché è presto detto: «Il primo ha bisogno di sorridere dei suoi idoli di un tempo, il secondo ha più difficoltà a vedere "il nemico" in un'atmosfera circense»
7 - D'ALEMA: LIBERA BARCA IN LIBERO STATO.
Massimo D'Alema ascoltato da Giovanna Cavalli per il "Corriere della Sera" al Salone Nautico di Genova: «C'è una radicata prevenzione culturale di tipo moralistico, da destra e da sinistra, io l'ho subita, contro chi possiede una barca», ha detto ieri il vicepremier Massimo D'Alema inaugurando il 46? Salone nautico di Genova. «Se qualcuno compra una casa di campagna, va tutto bene, però se con la stessa cifra acquista una barca subisce soltanto riprovazione sociale».
«C'è quasi l'idea che avere una barca sia un lusso e un'ostentazione, non è sempre così»
8 - SGOBIO (PDCI): FINANZIARIA VA RIVISTA E CORRETTA SUL VERSANTE SOCIALE.
(Dire) - "E' sul versante sociale che la finanziaria del 2007 deve essere migliorata". Lo dichiara il capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera Pino Sgobio, che spiega: "In questo senso, come Comunisti Italiani, in sede di maggioranza e di discussione parlamentare, presenteremo degli emendamenti migliorativi: dalla sanita', alla lotta al precariato, dal cuneo fiscale all'universita' e alla ricerca". "Pur intravedendo un incoraggiante segnale di discontinuita' con il passato- osserva Sgobio- anche tenuto conto del lascito fallimentare del centro-destra, il testo della finanziaria cosi' come e' ha necessita' di essere rivisto e corretto a vantaggio dei cittadini meno abbienti, dei giovani che hanno un lavoro precario e dei lavoratori. Urge, ad esempio, metter mano alla questione salariale, vale a dire ad una seria normativa che riequilibri gli stipendi e le pensioni degli italiani al reale costo della vita, cominciando, come da programma dell'Unione, dall'indicizzazione delle pensioni piu' povere e basse". Il capogruppo del Pdci alla Camera conclude: "E' questa la direttrice su cui deve muoversi l'Unione ed e' questa la strada da percorrere per rispondere alle esigenze e ai bisogni degli italiani che hanno votato centrosinistra".
9 - CACCIARI A DALEMA: OLTRE I PARTITI PER NON FALLIRE.
(Apcom) - "I partiti non possono scomparire all'ora X, però bisogna andare oltre i partiti oppure il progetto fallirà. Tocca a Ds e Margherita decidere come fare, ma devono tenere aperto il processo ad altre correnti politico-culturali e ai movimenti". L'analisi sul futuro del partito democratico a conclusione del seminario del centrosinistra a Orvieto viene dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari in un'intervista pubblicata oggi da "Il Gazzettino", quotidiano del Nordest. La posizione espressa dal vicepremier e leader dei Ds, Massimo D'Alema che ha messo in guardia dall'abbandono dei partiti originari, Cacciari la commenta così: "Secondo la realpolitik ha ragione: non si fa il Partito Democratico con la retorica del movimento contro i partiti. Il nuovo soggetto - aggiunge - deve nascere da una decisione che devono prendere Ds e Margherita. Tutto ciò va fatto parlando di contenuti, strategie, forme organizzative senza retoriche neè indentitarie al passato (io sono ex di questo o di quello) né con retoriche da girotondi".
Massimo Cacciari interviene, nell'intervista al Gazzettino, anche sul ruolo del premier Prodi rispetto al Pd. "Il problema di Prodi è sempre quello: la pretesa di essere leader super partes. La politica moderna si fa essenzialmente attraverso la forma-partito. Quindi - conclude il sindaco di Venezia - essere leader riconosciuto senza appartenervi è una cosa che può riuscire solo in momenti straordinari ma oggi Prodi deve capire tutte le mediazioni che saranno necessarie all'interno di Ds e Margherita".
10 - DAMIANO: SUL TFR IMPRESE SBAGLIANO CONTI. PERDERANNO SOLO 360 MLN
(Asca) - La polemica aperta da Confindustria sulla destinazione del tfr 'parte da un'equazione sbagliata'. Lo afferma, in un'intervista a Repubblica, il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, secondo il quale per le imprese 'il costo aggiuntivo e' piu' o meno di 360 milioni di euro'. Per il ministro 'e' vero che per gli interventi sul cuneo fiscale alle aziende, dal 2007 arriveranno circa 5 miliardi. Ed e' anche vero che al fondo Inps potrebbe essere conferita una cifra simile. Ma gli imprenditori non devono fare i conti con quella quota, ma bensi' co il costo del suo mancato finanziamento. Oggi - dice - per avere accesso al tfr le imprese pagano il 3%, poniamo che finanziandosi sul mercato debbano versare il 9. Il costo aggiuntivo e' piu' o meno 360 milioni. Di piu': nel 2008 e 2009 le imprese riceveranno 500 milioni l'anno come compensazione per la riforma del tfr. Alla fine sacrificheranno 360 milioni per ricevere quasi venti volte tanto'.
11 - BONANNI: PENSIONI? PRIMA CAMBI LA MANOVRA.
(Apcom) - "Prima di cominciare a parlare del memorandum sulle pensioni, il governo dovrebbe darci qualche spiegazione". Così il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, in un'intervista su 'Il Messaggero', spiega che il governo è stato scorretto perché "hanno firmato con noi un documento in materia previdenziale. E appena due giorni dopo, hanno presentato nella Finanziaria una serie di misure previdenziali mai discusse". Si tratta, continua Bonanno, dell'aumento "dei contributi: lo 0,30% in più. Secondo il trasferimento del tfr all'Inps. Terzo l'abolizione degli organismi territoriali dell'Inps". Bonanni spiega che il governo "invece di agevolare la previdenza integrativa, si prende i soldi del Tfr".
12 - FASSINO: IL PD SARA' UN PARTITO NUOVO. PARISI: SI COINVOLGA LA GENTE.
(Asca) -'Il Partito democratico si fara'' e non sara' 'un nuovo partito, ma un partito nuovo'. Lo dice il segretario dei Ds, Piero Fassino in un'intervista a Repubblica e in un'analogo colloquio con L'Unita'. Ma, secondo il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ulivista della prima ora, in un'intervista a La Stampa, 'o si coinvolge la gente o non sara' un vero partito democratico'. Sara' 'un partito vero, con radici profonde' spiega Fassino a L'Unita'. 'Non sara' un movimento di opinione ne' una struttura di eletti, ma un partito popolare, strutturato nel territorio, con centinaia di migliaia di aderenti'. Secondo Fassino, Ds e Dl sono divisi 'assai di piu' dalla storia da cui' vengono 'che non' dall'idea che hanno 'dell'Italia di oggi e del suo futuro'. E anche sui 'temi delicati - afferma nell'intervista a Repubblica - si puo' esprimere una cultura comune: penso alle coppie di fatto eterosessuali ed omosessuali, alla fecondazione assistita, al testamento biologico. Siamo in grado di trovare soluzioni condivise perche' non si tratta di negoziare sui principi'. Per costruire il Pd, Fassino propone, oltre all''intesa tra Ds e Margherita', che si coinvolgano 'socialisti, repubblicani e altre forze politiche riformiste. Ma e' vero allo stesso tempo - sottolinea il segretario Ds - che i partiti sono una condizione necessaria ma non sufficiente. E' per questo che abbiamo bisogno che si incontrino con la societa' e che il processo di costruzione del Pd coinvolga le donne e gli uomini che si identificano nell'Ulivo anche se non nei partiti che lo compongono. Guardo anche al mondo delle professioni, a quello della cultura e mi spingo oltre. Non si puo' pensare il riformismo italiano senza le organizzazioni sindacali, le grandi centrali cooperative, l'associazionismo sociale e culturale'. Nel seminario di Orvieto sul Pd, tutti si sono trovati d'accordo 'nel ritenere che dovremo costruire un partito solido, con centinaia di migliaia di aderenti, radicato nella societa' e organizzato in tutti gli ottomila comuni italiani'.
Il passaggio cruciale per capire il rapporto tra i due mondi potrebbe essere quello dell'Assemblea costituente in cui, per Fassino, 'una soluzione ragionevole potrebbe essere di avere il 50 per cento dei delegati espressione dei delegati espressione dei partiti e degli eletti nelle istituzioni e il 50 per cento scelti direttamente dai cittadini con un meccanismo simile alle primarie'. Quanto alla collocazione internazionale del Pd, il segretario dei Ds chiede 'che si avvii insieme, Prodi Rutelli e io, un confronto con tutte le forze riformiste che stanno in Europa, a partire da quelle socialiste e socialdemocratiche, per discutere come costruire un campo piu' ampio e unito'. Infine, una battuta per la minoranza interna, che ha disertato il seminario di Orvieto: 'il treno del partito non ha le porte blindate', 'tutti possono essere partecipi del viaggio con le proprie opinioni, anche le piu' critiche'. 'A chi non e' venuto chiediamo di essere parte del progetto. Con il loro punto di vista piu' radicale o critico'. 'Io, che sono convinto della necessita' storica del Pd, lavorero' perche' i Ds, tutti i Ds, ne siano i fondatori'.
Da parte sua, il ministro Parisi pone l'accento, nel suo colloquio con La Stampa, sulla necessita' della natura democratica del nuovo partito. 'Il primo connotato di un partito democratico e' che deve essere democratico. Lo riconosco: e' una cosa che puo' sembrare qualunquistica e provocatoria e in parte lo e'. Ma certo se non nasce bene - avverte Parisi - il nuovo partito rischia di non arrivare democratico'. Secondo Parisi, impedire per almeno due anni l'iscrizione al Pd, cosi com'e' stato suggerito a Orvieto significherebbe avere 'un potenziale di democrazia sprecata. Certo io riconosco che l'apertura improvvisa di paratie in acque un po' stagnanti puo' essere causa di disordine', dice il ministro della Difesa riferendosi a quanti hanno partecipato alle primarie ma non sono iscritti a nessun partito. 'Ma - conclude - vale la pena correre il rischio'.
13 - FIORONI: SE CI AFFIDIAMO AI GAZEBO SARA' UNA ROVINA.
(Apcom) - "Ma quale partito dei gazebo. Se una forza politica non ha un'anima, un progetto, la gente non va certo a iscriversi". Parola di Beppe Fioroni, ministro dell'Istruzione ed esponente di punta del 'correntone' mariniano, uno del tridente schierati dagli ex popolari come classe dirigente della Margherita e del costituendo partito democratico. Soddisfatto dal vertice di Orvieto? "Soddisfatto è poco - afferma Fioroni al 'Messaggero' - si realizza un sogno, come ha detto Prodi, il partito democratico si fa, indietro non si torna, ora non si tratta di discutere non più il 'se' farlo, ma il 'come' farlo". Per il ministro, "le forze motrici che condurranno al Pd vogliono un partito di militanti, radicato nel territorio, che sappia animare campagne ma anche affrontare i problemi della gente giorno per giorno, scaldare i cuori oltre che fare le primarie". Infine, "l'unità di Ds e Margherita è il pre-requisito perché nasca un Pd autorevole. Nel Pd - conclude Fioroni - devono starci pure Mussi e gli altri".
Dagospia 09 Ottobre 2006