SPIE PER SAPERE SE LA FRANZONI È DAVVERO UNA PARENTE DI FLAVIA PRODI. O QUANTO BERLUSCONI PAGA DI TASSE - APERTO UN NUOVO CAPITOLO TELECOM SU POLIZIOTTI E CARABINIERI CHE SAREBBERO STATI AL "SERVIZIO" DI UNA NOTA AGENZIA INVESTIGATIVA DI TORINO.
Massimo Numa per La Stampa
Volevano sapere se la Franzoni è davvero una parente di Romano Prodi. O quanto Berlusconi paga di tasse. Ma anche altri dettagli, sempre illegali. Adesso il pm Patrizia Caputo ha aperto un nuovo capitolo dell'indagine Telecom su poliziotti e carabinieri che sarebbero stati al «servizio» di una nota agenzia investigativa di Torino, la «Capranico».
Ha fatto arrestare il titolare, Giovanni Capranico, 66 anni, che era in trasferta a Napoli; Maurizio Beato, 46 anni, poliziotto in servizio nel commissariato di Rivoli, prima cintura torinese; un carabiniere, Carmine Cuna, 36 anni, originario di Acerra e di stanza a Napoli.. Indagate anche altre persone, tra cui due donne e altri appartenenti alle forze dell'ordine. Accuse, associazione a delinquere e violazione dell'art. 615 delle normative sulle privacy.
Nella voluminosa ordinanza di custodia cautelare, il pm dettaglia le varie operazioni, disposte, secondo l'accusa, su richiesta dell'investigatore privato. Le intercettazioni autorizzate metterebbero in evidenza «stretti legami» tra Capranico, Beato e Cuna, che - a quanto pare - neanche si conoscevano. Migliaccio, sarebbe un collaboratore di Capranico e i suoi interessi erano localizzati nel Torinese.
L'avvocato Flavia Pivano, difensore di fiducia del vice-sovrintendente Maurizio Beato, spiega che «la posizione del poliziotto è tutta da verificare. In realtà i dati che avrebbe raccolto sono di importanza davvero secondaria. L'unica sua colpa è di avere fatto un piacere a un conoscente, e in cambio di nulla».
Beato è stato fermato dai colleghi della squadra di polizia giudiziaria della procura alle 9 di ieri, proprio all'interno del commissariato. E' stata perquisita la scrivania, gli armadietti personali, sequestrato il computer. Poi gli investigatori si sono trasferiti nella casa dell'agente per una seconda perquisizione, conclusa a tarda sera. Molti colleghi e il dirigente nazionale del Siulp, Eugenio Bravo, hanno manifestato la loro solidarietà: «Massimo rispetto per la magistratura, ma il sovrintendente è sempre stato un ottimo poliziotto, speriamo che esca fuori indenne da questa vicenda».
Analogo trattamento anche per il carabiniere. Capranico è il titolare di una delle più note agenzie investigative di Torino. Sarebbe stato fermato a Napoli, dove collabora con alcune grosse assicurazioni. E' uno specialista in perizie e in consulenze, anche per conto del tribunale. Si occupa di truffe e ammanchi milionari, di leasing e di altre pratiche. L'ufficio del suo «contatto» di Napoli è stato lungamente perquisito, sempre su richiesta del pm Caputo. Merito di un'intercettazione. Capranico stava lavorando su alcune informazioni riservate, forse acquisite in modo illegale: «Dove sei?». «A Napoli...Sto facendo alcuni lavoretti, poi arrivo da te». Gli inquirenti sono arrivati prima.
Dagospia 04 Maggio 2007
Volevano sapere se la Franzoni è davvero una parente di Romano Prodi. O quanto Berlusconi paga di tasse. Ma anche altri dettagli, sempre illegali. Adesso il pm Patrizia Caputo ha aperto un nuovo capitolo dell'indagine Telecom su poliziotti e carabinieri che sarebbero stati al «servizio» di una nota agenzia investigativa di Torino, la «Capranico».
Ha fatto arrestare il titolare, Giovanni Capranico, 66 anni, che era in trasferta a Napoli; Maurizio Beato, 46 anni, poliziotto in servizio nel commissariato di Rivoli, prima cintura torinese; un carabiniere, Carmine Cuna, 36 anni, originario di Acerra e di stanza a Napoli.. Indagate anche altre persone, tra cui due donne e altri appartenenti alle forze dell'ordine. Accuse, associazione a delinquere e violazione dell'art. 615 delle normative sulle privacy.
Nella voluminosa ordinanza di custodia cautelare, il pm dettaglia le varie operazioni, disposte, secondo l'accusa, su richiesta dell'investigatore privato. Le intercettazioni autorizzate metterebbero in evidenza «stretti legami» tra Capranico, Beato e Cuna, che - a quanto pare - neanche si conoscevano. Migliaccio, sarebbe un collaboratore di Capranico e i suoi interessi erano localizzati nel Torinese.
L'avvocato Flavia Pivano, difensore di fiducia del vice-sovrintendente Maurizio Beato, spiega che «la posizione del poliziotto è tutta da verificare. In realtà i dati che avrebbe raccolto sono di importanza davvero secondaria. L'unica sua colpa è di avere fatto un piacere a un conoscente, e in cambio di nulla».
Beato è stato fermato dai colleghi della squadra di polizia giudiziaria della procura alle 9 di ieri, proprio all'interno del commissariato. E' stata perquisita la scrivania, gli armadietti personali, sequestrato il computer. Poi gli investigatori si sono trasferiti nella casa dell'agente per una seconda perquisizione, conclusa a tarda sera. Molti colleghi e il dirigente nazionale del Siulp, Eugenio Bravo, hanno manifestato la loro solidarietà: «Massimo rispetto per la magistratura, ma il sovrintendente è sempre stato un ottimo poliziotto, speriamo che esca fuori indenne da questa vicenda».
Analogo trattamento anche per il carabiniere. Capranico è il titolare di una delle più note agenzie investigative di Torino. Sarebbe stato fermato a Napoli, dove collabora con alcune grosse assicurazioni. E' uno specialista in perizie e in consulenze, anche per conto del tribunale. Si occupa di truffe e ammanchi milionari, di leasing e di altre pratiche. L'ufficio del suo «contatto» di Napoli è stato lungamente perquisito, sempre su richiesta del pm Caputo. Merito di un'intercettazione. Capranico stava lavorando su alcune informazioni riservate, forse acquisite in modo illegale: «Dove sei?». «A Napoli...Sto facendo alcuni lavoretti, poi arrivo da te». Gli inquirenti sono arrivati prima.
Dagospia 04 Maggio 2007