UN "ESPRESSO" AL CIANURO PER DRAGHI: PAGA 24 EURO DI TASSE SU IMPONIBILE DI 162
FINI 'BON TROP', SHOPPING PER SILVIO, ROMITI MESTO - E CIUCCI NON CIUCCIA ALITALIA
ALITALIA COPIA AIRONE - SASSI DI MARONI-LO SCARPARO VA A CANNES - MOSCA TZE-TZE
FINI 'BON TROP', SHOPPING PER SILVIO, ROMITI MESTO - E CIUCCI NON CIUCCIA ALITALIA
ALITALIA COPIA AIRONE - SASSI DI MARONI-LO SCARPARO VA A CANNES - MOSCA TZE-TZE
1 - "ESPRESSO" AL CIANURO PER MARIO DRAGHI.
È molto probabile che quando all'alba il Governatore ha letto le 9 righe pubblicate a pag.15 dal settimanale di Carlo De Benedetti, abbia fatto un salto sulla sedia perché nel testo c'è una dose di cianuro che lo costringerà a una precisazione. Nell'articoletto si legge testualmente che nel 2005 il Governatore "ha pagato 24 euro di tasse su un imponibile di 162, derivante da rendite da fabbricati". Basta questo incipit per alzare le sopracciglia e chiedersi come sia possibile denunciare 24 euro di tasse per fabbricati che probabilmente sono simili ai cartoni dei nomadi della periferia romana.
Ma non basta perché l'"Espresso" dopo aver accennato alla possibilità che Draghi abbia presentato la sua dichiarazione in un altro stato poiché all'epoca era vicepresidente di Goldman Sachs, aggiunge un'altra dose di arsenico da ammazzare un elefante riportando l'avvertenza della Cassazione tributaria in cui si legge testualmente: "La doppia residenza e il deposito di risparmi all'estero non sono sufficienti a escludere l'obbligo di pagare le tasse in Italia, qualora l'Italia sia rimasto il luogo ove esistono i legami familiari del contribuente".
Urge precisazione ufficiale.
2 - FINI 'BON TROP', SHOPPING PER SILVIO E MASI, ROMITI MESTO
L'Italia del potere era schierata stamane sul palco di piazza del Popolo per la Festa della Polizia di Stato dove il Cavaliere impunito ha fatto la sua prima uscita ufficiale accompagnato dall'inseparabile Gianni Letta.
Alle 11 in punto arrivato anche WalterEgo Veltroni che si è seduto accanto a Lorenzo Cesa e all'ex-bagnino di Ostia Baccini che masticava chewingum senza alcun riguardo per la cerimonia. D'altra parte anche Gianfranco Fini deve ancora capire il suo ruolo istituzionale e non accavallare le gambe come allo stadio quando assiste alle partite della Lazio.
Sulla strada del bon ton c'è ancora molto da fare e Fini non è solo perché anche grandi manager come Innocenzo Cipolletta e Pierfrancesco Guarguaglini per la cerimonia hanno indossato vestiti orrendi. Impeccabili apparivano invece l'ex-Ragioniere dello Stato, Andrea Monorchio, e Cesarone Romiti (quest'ultimo con l'aria piuttosto mesta). Un bel taglio di capelli servirebbe a Mauro Masi, ganzo segretario alla presidenza del Consiglio, che ha salutato con calore Enrico Mentana e Clemente Mimun. Il dettaglio più interessante è stato comunque il colloquio a quattrocchi tra Berlusconi e Pietro Ciucci, il presidente di Anas che il "Sole 24 Ore" indica come candidato alla direzione di Alitalia. Poi Masi e il Cavaliere hanno fatto dovizioso shopping in gioielleria lungo la strada Piazza del Popolo-Palazzo Chigi.
3 - CIUCCI NON CIUCCIA ALITALIA
Dagospia riesce a leggere tra le righe, ma non ha ancora perfezionato la comprensione del labiale, però in queste ore è riuscita a raccogliere notizie precise sulla candidatura di Pietro Ciucci alla poltrona di Alitalia.
Il manager 58enne romano ha alle spalle una carriera dove non ha fatto scivoloni e che lo ha visto per quasi 30 anni navigare dentro l'Iri. Nell'istituto di via Veneto è arrivato nell'85 a ricoprire la posizione di direttore per la finanza e nel 96 è stato nominato direttore generale. È un tecnocrate freddo che non ha mai avuto un feeling particolare con Romano Prodi, ma questo non gli ha impedito di occupare molti consigli di amministrazione (Stet, Aeroporti di Roma, Autostrade, Finmeccanica) e di legare amicizie trasversali.
Nel giugno 2002 è stato nominato amministratore delegato della società Stretto di Messina e adesso è presidente dell'Anas, ma l'uomo è troppo furbo per non capire che sulla poltrona di Alitalia potrebbe bruciarsi.
Ritorna così in alto mare il balletto dei candidati per la Compagnia di bandiera. Oltre a quelli di Mario Resca, l'uomo dell'hamburger, di Maurizio Basile e di Rocco Sabelli (braccio destro di Colaninno), spuntano indicazioni anche per don Vito Gamberale che finora con il suo Fondo F2I ha combinato poco o nulla. Pilotare l'Alitalia senza un progetto industriale e senza garanzie sicure da parte del governo è un'avventura nello spazio.
Sono queste le ragioni per cui Pietro Ciucci ha già declinato l'offerta.
4 - ALITALIA COPIA AIR ONE
"Volare Alitalia, fa volare l'Italia". È questo lo slogan della nuova campagna pubblicitaria che la disastrata Compagnia di bandiera ha lanciato oggi sui giornali.
L'offerta appare appetitosa con 630 voli a prezzi stracciati che partono in un giorno verso 83. Presentando la campagna l'Alitalia promette che sulla tratta Fiumicino-Linate non ci saranno più biscottini e salatini, ma cornetti caldi e aperitivo serale. I cervelli che nel palazzo della Magliana hanno studiato la nuova campagna sembrano aver dimenticato che lo slogan è quasi identico a quello di AirOne che suona così: "Gli italiani ci scelgono perché facciamo volare alto il Paese". La competizione è aperta ma l'Alitalia pretende di firmare i suoi messaggi, costruiti con i soldi del prestito ponte, come primo vettore italiano. Un primato che la Compagnia di Carlo Toto è riuscita a soffiarle.
5 - SASSI DI MARONI
Gianpaolo Sassi, presidente dell'Inps dal 2003, è un vecchio amico personale di Maroni e con lui ha collaborato strettamente come consigliere giuridico quando era ministro degli Interni nel primo governo Berlusconi del '94.
La collaborazione era iniziata già nel 2001 quando il ministro della Lega dagli occhialini rossi si era trasferito al dicastero del Lavoro ed è qui che Sassi ha creato le premesse per arrivare sulla poltrona dell'Inps con la sua esperienza in diritto del lavoro e contrattualistica aziendale. Adesso l'avvocato varesino sembra destinato a ritornare nell'entourage di Maroni per assumere - come anticipa il "Sole 24 Ore" - l'incarico di capo dipartimento al ministero dell'Interno.
Fino a poco tempo fa il suo nome circolava per il vertice di superInps, l'Ente che dovrebbe accorpare gli altri enti previdenziali (Inail, Inpdap, Ipsema). Ma quel progetto sembra essere accantonato perché nella logica dello spoil system la moltiplicazione dei pani e delle poltrone è di gran lunga più funzionale ai partiti di governo. Al posto di Sassi dovrebbe andare Antonio Mastropasqua, un manager di 49 anni vicepresidente di Equitalia.
6 - ADUSBEF CHE PAURA
Nel suo primo discorso al Senato, era commosso e ha cercato di volare alto con una citazione presa da un discorso del 1968 di Robert Kennedy.
Elio Lannutti ha sempre fatto battaglie sulla piazza mediatica e in difesa dei consumatori che ha rappresentato per anni come presidente di Adusbef. L'Associazione è nata nel maggio del 1987 dalla sua testa e famose sono le sue arringhe contro i furbetti del quartierino, l'Antitrust e le gare anomale delle Ferrovie dello Stato. Con un piccolo colpo di ingegno è stato il "mandante" della consegna del Tapiro d'Oro all'ex-Governatore, Antonio Fazio, autore e garante a suo dire delle malefatte bancarie. Adesso Lannutti milita nell'Italia dei Valori di Tonino Di Pietro, un partito dove la bandiera giustizialista sembra destinata a creare sfracelli clamorosi.
"Porterò in Parlamento la frode dei mutui - dichiara oggi l'uomo dell'Adusbef su "Finanza&Mercati" - e presenterò presto una proposta di legge e un'inchiesta parlamentare per risarcire i clienti delle banche".
All'Abi, Associazione dei banchieri, e all'Antitrust si chiedono fin dove vorrà arrivare.
7 - MOSCA AMMAZZA LUCCIOLE
Con WalterEgo Veltroni c'erano stati soltanto rapporti difficili, adesso Carlo Mosca, il 61enne prefetto di Roma, sembra andare d'amore e d'accordo con il sindaco Retromanno. Mosca è un milanese che nel luglio scorso ha preso il posto di Achille Serra. È un uomo alto, piuttosto calvo e dall'aria mite. Ma la svolta del Campidoglio ha risvegliato intenzioni forti. Non a caso si è subito allineato alla politica di Maroni e del sindaco di An con la proposta di cacciar via dalle strade le lucciole straniere. A suo tempo Achille Serra propose di creare quartieri a luci rosse e il suo progetto sollevò grandi polemiche. Il pallido Mosca sposa la linea dura e si candida a superprefetto per ripulire la città.
8 - LO SCARPARO VA A CANNES
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che martedì prossimo lo scarparo marchigiano Dieguito Della Valle ospiterà sul suo yacht Altair ancorato nella baia di Cennes, un numero ristretto di supervip per presentare il cortometraggio di Dennis Hopper con la bellissima Gwyneth Paltrow, la nuova donna-immagine di Tods".
Dagospia 16 Maggio 2008
È molto probabile che quando all'alba il Governatore ha letto le 9 righe pubblicate a pag.15 dal settimanale di Carlo De Benedetti, abbia fatto un salto sulla sedia perché nel testo c'è una dose di cianuro che lo costringerà a una precisazione. Nell'articoletto si legge testualmente che nel 2005 il Governatore "ha pagato 24 euro di tasse su un imponibile di 162, derivante da rendite da fabbricati". Basta questo incipit per alzare le sopracciglia e chiedersi come sia possibile denunciare 24 euro di tasse per fabbricati che probabilmente sono simili ai cartoni dei nomadi della periferia romana.
Ma non basta perché l'"Espresso" dopo aver accennato alla possibilità che Draghi abbia presentato la sua dichiarazione in un altro stato poiché all'epoca era vicepresidente di Goldman Sachs, aggiunge un'altra dose di arsenico da ammazzare un elefante riportando l'avvertenza della Cassazione tributaria in cui si legge testualmente: "La doppia residenza e il deposito di risparmi all'estero non sono sufficienti a escludere l'obbligo di pagare le tasse in Italia, qualora l'Italia sia rimasto il luogo ove esistono i legami familiari del contribuente".
Urge precisazione ufficiale.
2 - FINI 'BON TROP', SHOPPING PER SILVIO E MASI, ROMITI MESTO
L'Italia del potere era schierata stamane sul palco di piazza del Popolo per la Festa della Polizia di Stato dove il Cavaliere impunito ha fatto la sua prima uscita ufficiale accompagnato dall'inseparabile Gianni Letta.
Alle 11 in punto arrivato anche WalterEgo Veltroni che si è seduto accanto a Lorenzo Cesa e all'ex-bagnino di Ostia Baccini che masticava chewingum senza alcun riguardo per la cerimonia. D'altra parte anche Gianfranco Fini deve ancora capire il suo ruolo istituzionale e non accavallare le gambe come allo stadio quando assiste alle partite della Lazio.
Sulla strada del bon ton c'è ancora molto da fare e Fini non è solo perché anche grandi manager come Innocenzo Cipolletta e Pierfrancesco Guarguaglini per la cerimonia hanno indossato vestiti orrendi. Impeccabili apparivano invece l'ex-Ragioniere dello Stato, Andrea Monorchio, e Cesarone Romiti (quest'ultimo con l'aria piuttosto mesta). Un bel taglio di capelli servirebbe a Mauro Masi, ganzo segretario alla presidenza del Consiglio, che ha salutato con calore Enrico Mentana e Clemente Mimun. Il dettaglio più interessante è stato comunque il colloquio a quattrocchi tra Berlusconi e Pietro Ciucci, il presidente di Anas che il "Sole 24 Ore" indica come candidato alla direzione di Alitalia. Poi Masi e il Cavaliere hanno fatto dovizioso shopping in gioielleria lungo la strada Piazza del Popolo-Palazzo Chigi.
3 - CIUCCI NON CIUCCIA ALITALIA
Dagospia riesce a leggere tra le righe, ma non ha ancora perfezionato la comprensione del labiale, però in queste ore è riuscita a raccogliere notizie precise sulla candidatura di Pietro Ciucci alla poltrona di Alitalia.
Il manager 58enne romano ha alle spalle una carriera dove non ha fatto scivoloni e che lo ha visto per quasi 30 anni navigare dentro l'Iri. Nell'istituto di via Veneto è arrivato nell'85 a ricoprire la posizione di direttore per la finanza e nel 96 è stato nominato direttore generale. È un tecnocrate freddo che non ha mai avuto un feeling particolare con Romano Prodi, ma questo non gli ha impedito di occupare molti consigli di amministrazione (Stet, Aeroporti di Roma, Autostrade, Finmeccanica) e di legare amicizie trasversali.
Nel giugno 2002 è stato nominato amministratore delegato della società Stretto di Messina e adesso è presidente dell'Anas, ma l'uomo è troppo furbo per non capire che sulla poltrona di Alitalia potrebbe bruciarsi.
Ritorna così in alto mare il balletto dei candidati per la Compagnia di bandiera. Oltre a quelli di Mario Resca, l'uomo dell'hamburger, di Maurizio Basile e di Rocco Sabelli (braccio destro di Colaninno), spuntano indicazioni anche per don Vito Gamberale che finora con il suo Fondo F2I ha combinato poco o nulla. Pilotare l'Alitalia senza un progetto industriale e senza garanzie sicure da parte del governo è un'avventura nello spazio.
Sono queste le ragioni per cui Pietro Ciucci ha già declinato l'offerta.
4 - ALITALIA COPIA AIR ONE
"Volare Alitalia, fa volare l'Italia". È questo lo slogan della nuova campagna pubblicitaria che la disastrata Compagnia di bandiera ha lanciato oggi sui giornali.
L'offerta appare appetitosa con 630 voli a prezzi stracciati che partono in un giorno verso 83. Presentando la campagna l'Alitalia promette che sulla tratta Fiumicino-Linate non ci saranno più biscottini e salatini, ma cornetti caldi e aperitivo serale. I cervelli che nel palazzo della Magliana hanno studiato la nuova campagna sembrano aver dimenticato che lo slogan è quasi identico a quello di AirOne che suona così: "Gli italiani ci scelgono perché facciamo volare alto il Paese". La competizione è aperta ma l'Alitalia pretende di firmare i suoi messaggi, costruiti con i soldi del prestito ponte, come primo vettore italiano. Un primato che la Compagnia di Carlo Toto è riuscita a soffiarle.
5 - SASSI DI MARONI
Gianpaolo Sassi, presidente dell'Inps dal 2003, è un vecchio amico personale di Maroni e con lui ha collaborato strettamente come consigliere giuridico quando era ministro degli Interni nel primo governo Berlusconi del '94.
La collaborazione era iniziata già nel 2001 quando il ministro della Lega dagli occhialini rossi si era trasferito al dicastero del Lavoro ed è qui che Sassi ha creato le premesse per arrivare sulla poltrona dell'Inps con la sua esperienza in diritto del lavoro e contrattualistica aziendale. Adesso l'avvocato varesino sembra destinato a ritornare nell'entourage di Maroni per assumere - come anticipa il "Sole 24 Ore" - l'incarico di capo dipartimento al ministero dell'Interno.
Fino a poco tempo fa il suo nome circolava per il vertice di superInps, l'Ente che dovrebbe accorpare gli altri enti previdenziali (Inail, Inpdap, Ipsema). Ma quel progetto sembra essere accantonato perché nella logica dello spoil system la moltiplicazione dei pani e delle poltrone è di gran lunga più funzionale ai partiti di governo. Al posto di Sassi dovrebbe andare Antonio Mastropasqua, un manager di 49 anni vicepresidente di Equitalia.
6 - ADUSBEF CHE PAURA
Nel suo primo discorso al Senato, era commosso e ha cercato di volare alto con una citazione presa da un discorso del 1968 di Robert Kennedy.
Elio Lannutti ha sempre fatto battaglie sulla piazza mediatica e in difesa dei consumatori che ha rappresentato per anni come presidente di Adusbef. L'Associazione è nata nel maggio del 1987 dalla sua testa e famose sono le sue arringhe contro i furbetti del quartierino, l'Antitrust e le gare anomale delle Ferrovie dello Stato. Con un piccolo colpo di ingegno è stato il "mandante" della consegna del Tapiro d'Oro all'ex-Governatore, Antonio Fazio, autore e garante a suo dire delle malefatte bancarie. Adesso Lannutti milita nell'Italia dei Valori di Tonino Di Pietro, un partito dove la bandiera giustizialista sembra destinata a creare sfracelli clamorosi.
"Porterò in Parlamento la frode dei mutui - dichiara oggi l'uomo dell'Adusbef su "Finanza&Mercati" - e presenterò presto una proposta di legge e un'inchiesta parlamentare per risarcire i clienti delle banche".
All'Abi, Associazione dei banchieri, e all'Antitrust si chiedono fin dove vorrà arrivare.
7 - MOSCA AMMAZZA LUCCIOLE
Con WalterEgo Veltroni c'erano stati soltanto rapporti difficili, adesso Carlo Mosca, il 61enne prefetto di Roma, sembra andare d'amore e d'accordo con il sindaco Retromanno. Mosca è un milanese che nel luglio scorso ha preso il posto di Achille Serra. È un uomo alto, piuttosto calvo e dall'aria mite. Ma la svolta del Campidoglio ha risvegliato intenzioni forti. Non a caso si è subito allineato alla politica di Maroni e del sindaco di An con la proposta di cacciar via dalle strade le lucciole straniere. A suo tempo Achille Serra propose di creare quartieri a luci rosse e il suo progetto sollevò grandi polemiche. Il pallido Mosca sposa la linea dura e si candida a superprefetto per ripulire la città.
8 - LO SCARPARO VA A CANNES
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che martedì prossimo lo scarparo marchigiano Dieguito Della Valle ospiterà sul suo yacht Altair ancorato nella baia di Cennes, un numero ristretto di supervip per presentare il cortometraggio di Dennis Hopper con la bellissima Gwyneth Paltrow, la nuova donna-immagine di Tods".
Dagospia 16 Maggio 2008