IL PIANO DA OSCAR DELLA BOSTON PER BERNABE' - MATTEOLI: PONTE STRETTO OPERA PRIORITARIA - AZIONISTI BERLUSCONI PAPERONI - LA RIFONDAZIONE CULTURALE DI WIND - BRUCI 364 MILIARDI? L'AZIONISTA TI PREMIA.

1 - La Boston Consulting Group ha scodellato a Bebè Bernabé la nuova struttura organizzativa Telecom. Che prevede un'area Rete diretta da Pileri e un'area Mercato nelle manine di Oscar Cicchetti (con Luciani un grandino sotto), praticamente si ritorna ai tempi di Tronchetti. Lo studio della Boston - dicono gli addetti ai livori - sarebbe uno stratagemma di Bebè per aggirare l'opposizione su Cicchetti di Mediobanca.

2 - PONTE STRETTO, MATTEOLI A CIUCCI: OPERA PRIORITARIA.
(Agi) -- "Il collegamento stabile tra la Sicilia ed il Continente e' tra le infrastrutture che rivestono carattere prioritario e la sua realizzazione ha gia' costituito oggetto di affidamento al contraente generale. E' pertanto necessario porre in essere nei tempi piu' brevi tutte le condizioni per la ripresa delle attivita' inerenti alla costruzione del manufatto".

E' il contenuto della lettera che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha inviato al Pietro Ciucci, presidente della Societa' Stretto di Messina. "Nell'affermare l'impegno del Ministero concedente a fare a tal fine tutto quanto di propria competenza", si legge ancora nella lettera, "si conviene in particolare sull'esigenza di un'immediata revisione della convenzione di concessione e del piano economico-finanziario in essere e si invita la Societa' Stretto di Messina ad avviare gli adempimenti istruttori a cio' occorrenti".

3 - DALLA CASSAFORTE DI FAMIGLIA 250 MILIONI AI BERLUSCONI.
Da "La Stampa"
- Il gruppo Fininvest, presieduto da Marina Berlusconi e a cui fanno capo società come Mediaset e Mondadori, chiude il 2007 con l'utile netto in crescita del 15,6% a 365 milioni di euro. Gli azionisti della finanziaria della famiglia Berlusconi incassano un monte dividendi di 249,6 milioni (1,2 euro per azione). Il fatturato consolidato ha superato per la prima volta 6 miliardi (+9,2%), con un risultato operativo in aumento dell'11,9% a 1,32 miliardi e una redditività operativa passata dal 20,9% al 21,4%. Il margine operativo lordo consolidato è cresciuto del 13,3% a 2,41 miliardi. L'utile netto civilistico della capogruppo si è fermato a 316 milioni.

4 - BANCHIERI IN CODA AGLI SPORTELLI CONSOB.
R.Sa. per "Il Sole 24 Ore" - La Consob è a rischio di ingorgo per i sindaci. Da lunedì scorso la commissione di vigilanza ha aperto uno speciale sportello (nelle sedi di Roma e Milano) a disposizione dei membri degli organi di controllo (collegi sindacali e consigli di sorveglianza) perché possano accreditarsi ai fini della normativa sul cumulo degli incarichi. Ma per il momento - è ciò che preoccupa - il flusso delle visite (85) è circa la metà di quello programmato ed atteso (150).

Gli interessati, sono in tutto un migliaio, debbono recarsi di persona alla Consob o delegare qualcuno per ottenere una speciale password necessaria per le successive comunicazioni sugli incarichi. Tutti, persino Giovanni Bazoli o Cesare Geronzi, presidenti dei consigli di sorveglianza di Intesa Sanpaolo e Mediobanca. La consegna delle chiavi d'accesso si dovrà concludere entro giugno per consentire, nel mese successivo, l'inoltro delle comunicazioni. Se gli incontri continueranno al rallentatore la Consob teme un affollamento negli ultimi giorni. O che i sindaci prendano sottogamba l'adempimento esponendosi al rischio di successive sanzioni.

5 - SMENTITE TARDIVE.
Vittoria Puledra per "la Repubblica" - Qualche voce era già filtrata nei giorni passati, sui giornali: It Holding è pronta per l'addio a Piazza Affari, il patron Perna, magari con qualche fondo di private equity, la vuole ritirare dal listino. Ieri, il sito web Women's wear Daily, rilancia la notizia e la circostanzia: scenderà in campo anche Clessidra. In Borsa il titolo, a questo punto, prende la rincorsa e va su a candela, guadagnando a rotta di collo. Alle 14,38 il sito di Bloomberg manda in rete la smentita di un dirigente anonimo della società, ma il mercato non ci dà molto peso. A fine seduta, la società mantiene ancora un guadagno del 5,32% come prezzo di riferimento. Pochi minuti dopo le 18, ormai a mercati chiusi, esce la smentita ufficiale del gruppo: nessuna trattativa, né con Clessidra né con altri, per cedere il controllo. Un po' tardi, per smentire una notizia infondata. Con il rischio che, oggi, i movimenti sul titolo siano altrettanto violenti.



6 - ALMUNIA (UE): IRRESPONSABILI STIPENDI D'ORO MANAGER.
(Agi/Reuters) - Il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, punta il dito contro gli stipendi d'oro di alcuni manager europei. "Secondo me alcuni stipendi sono completamente irresponsabili", ha detto Almunia alla Frankfurter Allgemeine Zeitung dopo le critiche espresse dal presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. Il 14 maggio scorso Juncker aveva definito una "cosa scandalosa" gli stipendi di alcuni dirigenti Ue e aveva invitato gli stati membri alla moderazione salariale.

7 - YAHOO, MICROSOFT: ACQUISTO NON E' MAI STATO STRATEGICO.
(Agi/Reuters) - L'acquisizione di Yahoo non e' mai stata considerata strategica. Lo ha detto l'amministratore delegato di Microsoft, Steve Ballmer, annunciando che la compagnia ha risorse per 50 miliardi di dollari da destinare ad altre acquisizioni. "Yahoo non e' mai stata la strategia che perseguiamo", ha detto Ballmer. "Spenderemo soldi su alcune acquisizioni. Si possono fare molte cose con 50 miliardi di dollari", ha concluso.

8 - BRUCI 364 MILIARDI? L'AZIONISTA TI PREMIA.
My.L. per "Il Sole 24 Ore"
- Le sette maggiori banche americane hanno "bruciato" 364 miliardi di dollari in Borsa, perdendo il 49% rispetto ai massimi. Contemporaneamente hanno svalutato 96 miliardi dai bilanci, chiudendo in perdita o con utili ridotti all'osso. Ma, nonostante tutto, i top manager delle stesse banche hanno felicemente guadagnato 3,63 miliardi tra il 2004 e il 2007. Insomma: bilanci in perdita, amministratori delegati ricchi. Eppure agli azionisti questo binomio sembra non dare più di tanto fastidio.

Lo dimostra il fatto che nella tornata assembleare di quest'anno, in tutte le sette maggiori banche americane non ha raggiunto la maggioranza la mozione «say on pay»: quella che permette agli azionisti di avere voce in capitolo, seppur in maniera non vincolante, sullo stipendio dei top manager. La mozione ha addirittura ottenuto consensi ben inferiori rispetto a quelli dell'anno scorso. Nelle assemblee di Citigroup, JP Morgan, Merrill Lynch e Morgan Stanley, secondo i dati di RiskMetrics, la mozione ha ottenuto mediamente solo il 37% dei voti favorevoli, contro il 43% dell'anno scorso. Insomma: tutte le polemiche sui super stipendi in America si chiudono così. Con pochi voti "di protesta". E con tanti amministratori felici.

8 - LA RIFONDAZIONE CULTURALE DI WIND.
da "Milano Finanza" - Quanto sia importante la cultura aziendale per il raggiungimento degli obiettivi è un fatto risaputo. Se poi pensiamo a un'azienda nata in ambito pubblico e successivamente ceduta a un gruppo privato estero, questa regola vale ancora di più. E se aggiungiamo che l'azienda in questione ha radici nel mondo arabo, il bisogno diventa ragione di vita. È quello che deve aver pensato Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Wind, quando ha incaricato Bain&Cuneo, azienda di consulenza direzionale apprezzata anche dai vertici di Telecom Italia, di organizzare una due giorni con 80 manager interni con l'obiettivo di ridefinire il profilo culturale dell'operatore arancione, ancora troppo legato ai metodi del suo fondatore Tommaso Pompei.

Per voltare definitivamente le spalle allo scomodo fantasma, i manager di Wind riuniti allo Sheraton Golf di Roma (giovedì 15 e venerdì 16) hanno dibattuto di governance e di modifiche dei processi produttivi in sintonia con la filosofia decisionista dell'azionista Sawiris, cui fa capo un impero telefonico che si estende dal Pakistan all'Italia. Tuttavia, la due giorni di rifondazione culturale del gruppo non deve aver riscosso il pieno consenso dell'azionista, se è vero che il plenipotenziario egiziano di Sawiris, Kaled Bichara, ha lasciato la convention dopo un giorno lanciando qualche sottile frecciatina al management italiano. Messaggi in codice? L'unica cosa che viene da pensare è che non sarebbe la prima volta che Bain&Cuneo funge anche da head hunter.


Dagospia 23 Maggio 2008