IL CARDINALE MONTEZEMOLO VS IL VATICANISTA RAI - "PROMETEO" SFIDA LA BIOETICA - IL PANORAMA ITTICO DI GALAN, IL TONNO DEL NORD-EST (BOSSI SCORFANO, VELTRONI CAVALLUCCIO) - IL LATINO E L'OLIO DI CANFORA.
A cura di Mauro Anselmo per "Panorama"
1 - PROMETEO SFIDA LA BIOETICA.
Accanimento terapeutico, manipolazione della vita umana, le frontiere della ricerca... Con quali regole e quali obiettivi? Di fronte a una realtà in continua evoluzione, gli interrogativi e le risposte assumono un ruolo sempre più centrale nel dibattito sulla bioetica. Per questo va segnalato l'ultimo numero di Prometeo, la rivista trimestrale diretta da Valerio Castronovo. Undici articoli a cura dei massimi esperti affrontano i temi più urgenti del momento.
2 - GALAN CUCINATO AL TONNO.
Non pecca di modestia il titolo del libro di Giancarlo Galan: "Il Nord-Est sono io" (Marsilio).
Il governatore del Veneto ha un'alta opinione di sé ma, da uomo di spirito, riesce a far sorridere tuffandosi in un curioso «panorama ittico» dei big della politica. Galan paragona Umberto Bossi a uno scorfano, Francesco Rutelli a un pesce rosso, Walter Veltroni a un cavalluccio marino. E lui come si autodefinisce? Un tonno, che «combatte da solo» e «non potrebbe mai essere comunista».
3 - MONTEZEMOLO ALL'ATTACCO.
S'è arrabbiato il cardinale Andrea Cordero di Montezemolo, piemontese, 83 anni (architetto e cugino di Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della Confindustria), noto soprattutto per essere l'autore del disegno dello stemma di Papa Benedetto XVI. Alla presentazione di Benedictus (edizioni Rai Eri-Elledici-Velar), volume fotografico di Giuseppe De Carli, vaticanista e responsabile della struttura Rai-Vaticano, il cardinale si è rivolto a lui con tono seccato. «Lei ha riprodotto interi brani dei miei scritti sul modo col quale ho disegnato lo stemma del Papa senza preoccuparsi di citare la fonte». Imbarazzo in sala. Una dura penitenza per il peccato di De Carli (G.M.)
4 - BRILLA IL LATINO CON L'OLIO DI CANFORA.
È uno storico ostinato Luciano Canfora. La sua passione per il latino è senza tregua e riguarda non solo la lingua classica di Cicerone e Virgilio, la cui sintassi ha dato (e continua a dare) filo da torcere agli studenti. Il professore guarda oltre. Nel suo nuovo libro "Filologia e libertà" (Mondadori), un'affascinante indagine sull'importanza dell'analisi critica dei testi, Canfora tesse un elogio convinto del «latino dei moderni», di quella lingua colta che fino al Diciottesimo secolo e oltre continuò a essere usata nei trattati filosofici e scientifici da celebri pensatori come Giordano Bruno, Galileo Galilei, Baruch Spinoza, Immanuel Kant e altri.
«Nei programmi scolastici» scrive Canfora «il latino dei moderni manca del tutto. Forse sarebbe un nutrimento ricchissimo per rinsanguare le nostre scuole». Dalle aule s'ode già l'entusiastico evviva degli studenti. Che, non contenti di sbucciarsi mani e ginocchia sulle insidiose pareti delle orazioni ciceroniane, non vedono l'ora di misurarsi con le difficilissime definizioni dell'Etica di Spinoza, «ordine geometrico demonstrata» (dimostrata secondo l'ordine geometrico).
«La mia battaglia continua» assicura Canfora, che da navigato latinista aggiunge al proprio «impetus» (ardore) la nota massima di Ovidio: «Gutta cavat lapidem», la goccia d'acqua scava la roccia. Professore, per favore, lo spieghi: come l'avrebbe scritta Spinoza?
Dagospia 30 Maggio 2008
1 - PROMETEO SFIDA LA BIOETICA.
Accanimento terapeutico, manipolazione della vita umana, le frontiere della ricerca... Con quali regole e quali obiettivi? Di fronte a una realtà in continua evoluzione, gli interrogativi e le risposte assumono un ruolo sempre più centrale nel dibattito sulla bioetica. Per questo va segnalato l'ultimo numero di Prometeo, la rivista trimestrale diretta da Valerio Castronovo. Undici articoli a cura dei massimi esperti affrontano i temi più urgenti del momento.
2 - GALAN CUCINATO AL TONNO.
Non pecca di modestia il titolo del libro di Giancarlo Galan: "Il Nord-Est sono io" (Marsilio).
Il governatore del Veneto ha un'alta opinione di sé ma, da uomo di spirito, riesce a far sorridere tuffandosi in un curioso «panorama ittico» dei big della politica. Galan paragona Umberto Bossi a uno scorfano, Francesco Rutelli a un pesce rosso, Walter Veltroni a un cavalluccio marino. E lui come si autodefinisce? Un tonno, che «combatte da solo» e «non potrebbe mai essere comunista».
3 - MONTEZEMOLO ALL'ATTACCO.
S'è arrabbiato il cardinale Andrea Cordero di Montezemolo, piemontese, 83 anni (architetto e cugino di Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della Confindustria), noto soprattutto per essere l'autore del disegno dello stemma di Papa Benedetto XVI. Alla presentazione di Benedictus (edizioni Rai Eri-Elledici-Velar), volume fotografico di Giuseppe De Carli, vaticanista e responsabile della struttura Rai-Vaticano, il cardinale si è rivolto a lui con tono seccato. «Lei ha riprodotto interi brani dei miei scritti sul modo col quale ho disegnato lo stemma del Papa senza preoccuparsi di citare la fonte». Imbarazzo in sala. Una dura penitenza per il peccato di De Carli (G.M.)
4 - BRILLA IL LATINO CON L'OLIO DI CANFORA.
È uno storico ostinato Luciano Canfora. La sua passione per il latino è senza tregua e riguarda non solo la lingua classica di Cicerone e Virgilio, la cui sintassi ha dato (e continua a dare) filo da torcere agli studenti. Il professore guarda oltre. Nel suo nuovo libro "Filologia e libertà" (Mondadori), un'affascinante indagine sull'importanza dell'analisi critica dei testi, Canfora tesse un elogio convinto del «latino dei moderni», di quella lingua colta che fino al Diciottesimo secolo e oltre continuò a essere usata nei trattati filosofici e scientifici da celebri pensatori come Giordano Bruno, Galileo Galilei, Baruch Spinoza, Immanuel Kant e altri.
«Nei programmi scolastici» scrive Canfora «il latino dei moderni manca del tutto. Forse sarebbe un nutrimento ricchissimo per rinsanguare le nostre scuole». Dalle aule s'ode già l'entusiastico evviva degli studenti. Che, non contenti di sbucciarsi mani e ginocchia sulle insidiose pareti delle orazioni ciceroniane, non vedono l'ora di misurarsi con le difficilissime definizioni dell'Etica di Spinoza, «ordine geometrico demonstrata» (dimostrata secondo l'ordine geometrico).
«La mia battaglia continua» assicura Canfora, che da navigato latinista aggiunge al proprio «impetus» (ardore) la nota massima di Ovidio: «Gutta cavat lapidem», la goccia d'acqua scava la roccia. Professore, per favore, lo spieghi: come l'avrebbe scritta Spinoza?
Dagospia 30 Maggio 2008