TI RACCOMANDO LA "PAZZA PERICOLOSA", STORIA DELLA TROISE (LA "CAGNA SPAZIALE")
COSTANZO: SCOMMETTO SULLE 'SEGNALAZIONI' DI PLOTONI DI AUTOREVOLI GIORNALISTI
BORDON: "DIFESI 'INCANTESIMO'"- MASTELLA: "SEGNALAI LA MARTINES. CHE MALE C'È?"
COSTANZO: SCOMMETTO SULLE 'SEGNALAZIONI' DI PLOTONI DI AUTOREVOLI GIORNALISTI
BORDON: "DIFESI 'INCANTESIMO'"- MASTELLA: "SEGNALAI LA MARTINES. CHE MALE C'È?"
Giovanna Cavalli per il "Corriere della Sera"
1 - TI RACCOMANDO LA "PAZZA PERICOLOSA", LA "CAGNA SPAZIALE" E I RUOLI DI SERIE B DI ANTONELLA TROISE
Ecco forse qual è stato il guaio. Sette anni fa, ad un galà giù a Bari, la presentarono ad Alberto Sordi che forse apprezzò più che altro la stangona bionda ma, da gran signore, le fece tanti cari auguri per una luminosissima carriera. Già da prima e da allora più che mai «quella pazza pericolosa di Antonella Troise», per dirla con Berlusconi, si ripeteva in testa un solo mantra: diventerò una grande attrice.
Karma non pervenuto. Lo stringato curriculum (età non specificata) segnala una partecipazione a «Chiavi in mano» con Martufello e un cameo ne «La regina degli uomini pesce» con Ramona Badescu, poi finalmente un ruolo decente in «Casomai» di Alessandro D'Alatri e, finalmente bis, un copioncino tutto suo in «Capri», la superfiction su Raiuno. Lì era Gloria, cattivissima giornalista rosa. Un personaggio che magari non c'era nella sceneggiatura originale ma che sarebbe stato infilato di prepotenza «per far contento chi sai tu».
Meno lieti sono stati, pare, i compagni di lavoro con cui ha a turno litigato sul set. Incompreso il talento: «Una cagna spaziale», ricordano. Fraintesa la personalità estrosa: «Mezza matta? Tutta ». La difende il regista Enrico Oldoini: «Con lei ho avuto un ottimo rapporto, era carina e disponibile. Raccomandata? Come altri cento che mi propone il casting. Il ruolo non le piaceva, non era convinta, ho dovuto insistere. Sì, mi raccontava che con altri aveva problemi».
Lei, di buona famiglia campana, casa in Prati, affreschi, quadri di pregio, estati in Costa Smeralda, feeling per An, disse allora a Panorama: «Il gossip non mi tocca, sono forse troppo riservata nella vita per esserne una vittima». Certo, sì. Il suo nome e cognome spuntarono fuori già nella prima tornata di intercettazioni, in condominio con Elena Russo, Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti ed Evelina Manna che, ritirata in ballo pure lei («Telefonatele, è in uno stato di frustrazione assoluta», si raccomanda Berlusconi con il produttore Guido de Angelis), sbotta così: «Quello che dice il presidente del Consiglio al telefono come faccio a controllarlo? La mia carriera cammina spedita comunque».
Non quella di Antonella convinta (si apprende dalle telefonate segrete tra il Cavaliere e Saccà) che qualcuno (il premier) la odi e le voglia bloccare l'ascesa artistica. Inducendola forse a qualche chiacchiera di troppo (Berlusconi a Saccà: «È andata a dire delle cose pazzesche in giro»). Intanto ha girato con Ricky Tognazzi la fiction «I segreti dell'isola di Korè» (11 luglio prima al cinema Adriano), è il decimo nome in cartellone, al n. 17 c'è Simona Borioni, segnalata pure lei, vedi tu. (Giovanna Cavalli)
2 - LE REAZIONI DEI RACCOMANDATARI
- MAURIZIO COSTANZO: «BRIGITTA BOCCOLI? NON LA CONOSCO»
«Scusate, signori, dove si sostanzia il reato di segnalazione?
Perché un uomo di spettacolo come me non potrebbe spiegare a un altro uomo di spettacolo come Saccà che un'attrice è brava?».
Maurizio Costanzo, come fa spesso, usa l'arma dell'ironia. Ma poi alterna il sorriso a considerazioni più serie: «Ho letto il nome di alcuni politici al telefono di Saccà.... Sono pronto a scommettere che l'intero Parlamento gli abbia telefonato per sottoporgli una "segnalazione". Non solo ma che plotoni di autorevoli giornalisti di ogni campo e di ogni fatta abbiano compiuto lo stesso gesto. Scommettiamo?».
In quanto al merito che la riguarda, Costanzo?
«Molte cose posso aver fatto nella vita. Ma non segnalare Brigitta Boccoli che non conosco, l'avrò vista un paio di volte... non sono stato a io a occuparmi della signorina Boccoli. Giulietta Revel? Questo mi pare più probabile. Io la conosco, la stimo, ho lavorato con lei. Insisto: che male c'è? E poi parliamo di "segnalazioni", che non diventano certo "obblighi" per nessuno». In quanto a Saccà? «Mi pare un gran professionista, recentemente alla Rai si sono chiesti se non fosse il caso di farlo rientrare al suo posto, mi pare. Ricordo anche sua figlia: quando ero presidente di Mediatrade era una delle migliori nel gruppo di scrittura delle sceneggiature. Buon sangue non mente...». (P.Co.)
- FRANCESCO VENDITTI: «RACCOMANDATO DA LETTA, FANTASTICO»
«Davvero? C'è il mio nome nelle intercettazioni? E si sente Gianni Letta che mi raccomanda? Fantastico». E qui Francesco Venditti, 32 anni, ride proprio de core. «Massì, tesoro, perché io non lavoro più in Rai dall'estate 2006 quando mi tolsero pure la parte da protagonista. Sono felice di essere nei pensieri di Letta. Si vede che quella telefonata però è servita a poco, è come se a Saccà l'avessi chiamato io: zero, appunto. Certo che schifo: la politica sta ormai dovunque, tranne che nella politica».
Figlio d'arte al quadrato (Simona Izzo e Antonello Venditti), Francesco dice che il sottosegretario di Palazzo Chigi l'ha conosciuto «sì ma di striscio quest'anno a una festa natalizia di Mediaset, Buon Natale e via» e che non gli ha mai chiesto niente. E se fosse stata, metti caso, mamma Simona? «Boh, tutto può essere, che ne so di quello che succede a casa sua». Arrabbiato? «Mah, da una parte la capirei. Dall'altra... Che poi che fai, ti ci incavoli? E che je dovrei di' ».
Passare per raccomandato «mi rimbalza, è da quando sto all'asilo che mi dicono: a te non ti bocciano perché sei il figlio di Antonello, non sarà questo a rovinarmi la carriera, so quello che valgo». A che lavora? «Stavo in doppiaggio». Doppiava chi? «Gianni Letta, no?».
- WILLER BORDON: «DIFESI INCANTESIMO COME MOLTI ALTRI»
«Certo, in quel periodo sono stato oggetto di tutte le attenzioni e le tentazioni del mondo. Ma ricordo che mia moglie non ha mai fatto un provino per Incantesimo e, anzi, da un anno è totalmente disoccupata. Mentre io mi sono dimesso da senatore prima che cadesse il governo Prodi». Nel suo ritiro di Monteporzio Willer Bordon scrive un libro di memorie mentre a Roma i suoi legali scrivono querele contro chi parla della cosiddetta «operazione libertaggio»: far avere a sua moglie, l'attrice Rosa Ferraiolo, una parte in una fiction della Rai per spingere lui, senatore del centrosinistra, a saltare il fosso e far cadere il governo Prodi.
«Spero che il mio telefono sia stato intercettato - dice Bordon - perché non troverebbero un bel niente». L'ex senatore difese Incantesimo quando la nuova serie sembrava a rischio. «Lo feci, come tanti altri politici, per difendere lo stipendio di chi ci lavorava. E perché conosco il produttore, Guido De Angelis, che abita proprio qui a Monteporzio. Ecco, se mia moglie avesse voluto un parte avrei potuto parlargli direttamente io. Ma io non faccio queste cose e poi a lei non interessava. Lo disse anche alla sua agente, che è la nipote di Totò, quando buttò lì l'idea». (L. Sal.)
- CLEMENTE MASTELLA: «PRONTO A RIFARLO PER LA MARTINES»
Ammette tutto Clemente Mastella: «Sì, sì, me la ricordo quella telefonata. Alessandra la conosco da tanti anni, sin dai tempi di Pippo quando faceva Domenica In. Anche Agostino lo conosco, certo. E che male c'è?». La telefonata è quella dell'ex ministro della Giustizia al direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, per spingere l'amica Alessandra Martines verso la parte di Coco Chanel in uno sceneggiato tv. «Anche Clemente sarebbe felice se facessi quel ruolo» dice la Martines allo stesso Saccà in un'altra telefonata intercettata.
L'operazione non riesce: Martines ottiene un provino ma alla fine viene scartata e la scelta cade su Barbora Bobulova: «Visto? - scherza Mastella -. È la dimostrazione che tutto 'sto potere che tenevo in realtà è solo una leggenda. Non ho mai avuto fortuna in queste cose». Lo rifarebbe? «Certo, Alessandra a quel ruolo ci teneva tanto. E questa non è una raccomandazione ma una segnalazione». Dov'è la differenza? «Mi sono limitato a farle avere un provino ma non ho imposto un bel niente. Quelli hanno deciso in piena libertà, come è giusto che sia. Ma per Alessandra mi dispiace. Mi ha invitato tante volte a Parigi, magari andrò a trovarla con mia moglie». (Lorenzo Salvia)
- IL CONSIGLIERE RAI GIULIANO URBANI: «QUELLA FICTION NON ESISTEVA»
Il consigliere Giuliano Urbani, area Pdl, si infervora: «Una mia segnalazione a Saccà sulla fiction Angelica. Non può esserci stata semplicemente perché la fiction... non esisteva. I produttori indicano un ventaglio di proposte. Poi Rai Fiction provvede a scegliere il prodotto più idoneo. Posso dire che Angelica non venne presa in considerazione». In quanto a La meravigliosa storia di suor Bakhita? «Nessuno ha mai premuto su qualcun altro per far approvare una splendida storia che l'azienda aveva approvato ben prima che io diventassi consigliere».
- IL PD ROBERTO CULLO: «HO SEGNALATO... LA MAGNANI»
Roberto Cuillo, ex responsabile per l'informazione dei Ds, ride: «E così io avrei fatto una segnalazione a Saccà? Ma avete letto bene di cosa si tratta? Io avrei raccomandato Anna Magnani. Nel senso che gli avrei suggerito l'idea di varare una fiction su questa grande attrice. Ma non ho parlato di interpreti o di produzioni. Sono d'accordo con chi non vuole vietare la pubblicazione delle intercettazioni». E perché? «Perché alla fine, leggendo le trascrizioni, si scopre che c'è gente per bene. E c'è gente che per bene non è. Perché non tutti, mi pare, hanno semplicemente segnalato... Anna Magnani, no?».
- IL PDL MARIO LANDOLFI: «CHIARIMENTI SU UN COMPENSO»
Mario Landolfi, Pdl-An, ex presidente della commissione di Vigilanza Rai nella precedente legislatura, appare nelle intercettazioni impegnato in una telefonata con Agostino Saccà nell'ottobre scorso. La sua preoccupazione riguarda un produttore televisivo, Piero Di Lorenzo, anche lui di area centrodestra. Ed ecco la reazione di Landolfi, oggi: «Raccomandazione? Un presidente della Vigilanza ascolta molti casi. Per esempio il disagio di un produttore che sostiene di non ricevere il dovuto compenso da viale Mazzini. Io mi sono limitato a telefonare e a chiedere chiarimenti».
- SALTARINI, VEDOVA DI RASCEL: «LETTA? UN CARISSIMO AMICO»
«Queste sono beghe della politica e io non ci voglio entrare», dice Giuditta Saltarini, la vedova di Renato Rascel per la quale si sarebbe mosso Gianni Letta in persona. «Un carissimo amico di mio marito, un uomo perbene». La parte in «Un posto al sole» poi non l'ha avuta comunque. «Il provino l'avrò pure sostenuto, non me ne ricordo nemmeno, ne farò 800 all'anno, come tutti gli attori, qualcuno va a buon fine e qualcuno no. Ma smettetela di occuparvi di queste cretinate quando accadono cose molto più gravi in Italia».
Dagospia 27 Giugno 2008
1 - TI RACCOMANDO LA "PAZZA PERICOLOSA", LA "CAGNA SPAZIALE" E I RUOLI DI SERIE B DI ANTONELLA TROISE
Ecco forse qual è stato il guaio. Sette anni fa, ad un galà giù a Bari, la presentarono ad Alberto Sordi che forse apprezzò più che altro la stangona bionda ma, da gran signore, le fece tanti cari auguri per una luminosissima carriera. Già da prima e da allora più che mai «quella pazza pericolosa di Antonella Troise», per dirla con Berlusconi, si ripeteva in testa un solo mantra: diventerò una grande attrice.
Karma non pervenuto. Lo stringato curriculum (età non specificata) segnala una partecipazione a «Chiavi in mano» con Martufello e un cameo ne «La regina degli uomini pesce» con Ramona Badescu, poi finalmente un ruolo decente in «Casomai» di Alessandro D'Alatri e, finalmente bis, un copioncino tutto suo in «Capri», la superfiction su Raiuno. Lì era Gloria, cattivissima giornalista rosa. Un personaggio che magari non c'era nella sceneggiatura originale ma che sarebbe stato infilato di prepotenza «per far contento chi sai tu».
Meno lieti sono stati, pare, i compagni di lavoro con cui ha a turno litigato sul set. Incompreso il talento: «Una cagna spaziale», ricordano. Fraintesa la personalità estrosa: «Mezza matta? Tutta ». La difende il regista Enrico Oldoini: «Con lei ho avuto un ottimo rapporto, era carina e disponibile. Raccomandata? Come altri cento che mi propone il casting. Il ruolo non le piaceva, non era convinta, ho dovuto insistere. Sì, mi raccontava che con altri aveva problemi».
Lei, di buona famiglia campana, casa in Prati, affreschi, quadri di pregio, estati in Costa Smeralda, feeling per An, disse allora a Panorama: «Il gossip non mi tocca, sono forse troppo riservata nella vita per esserne una vittima». Certo, sì. Il suo nome e cognome spuntarono fuori già nella prima tornata di intercettazioni, in condominio con Elena Russo, Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti ed Evelina Manna che, ritirata in ballo pure lei («Telefonatele, è in uno stato di frustrazione assoluta», si raccomanda Berlusconi con il produttore Guido de Angelis), sbotta così: «Quello che dice il presidente del Consiglio al telefono come faccio a controllarlo? La mia carriera cammina spedita comunque».
Non quella di Antonella convinta (si apprende dalle telefonate segrete tra il Cavaliere e Saccà) che qualcuno (il premier) la odi e le voglia bloccare l'ascesa artistica. Inducendola forse a qualche chiacchiera di troppo (Berlusconi a Saccà: «È andata a dire delle cose pazzesche in giro»). Intanto ha girato con Ricky Tognazzi la fiction «I segreti dell'isola di Korè» (11 luglio prima al cinema Adriano), è il decimo nome in cartellone, al n. 17 c'è Simona Borioni, segnalata pure lei, vedi tu. (Giovanna Cavalli)
2 - LE REAZIONI DEI RACCOMANDATARI
- MAURIZIO COSTANZO: «BRIGITTA BOCCOLI? NON LA CONOSCO»
«Scusate, signori, dove si sostanzia il reato di segnalazione?
Perché un uomo di spettacolo come me non potrebbe spiegare a un altro uomo di spettacolo come Saccà che un'attrice è brava?».
Maurizio Costanzo, come fa spesso, usa l'arma dell'ironia. Ma poi alterna il sorriso a considerazioni più serie: «Ho letto il nome di alcuni politici al telefono di Saccà.... Sono pronto a scommettere che l'intero Parlamento gli abbia telefonato per sottoporgli una "segnalazione". Non solo ma che plotoni di autorevoli giornalisti di ogni campo e di ogni fatta abbiano compiuto lo stesso gesto. Scommettiamo?».
In quanto al merito che la riguarda, Costanzo?
«Molte cose posso aver fatto nella vita. Ma non segnalare Brigitta Boccoli che non conosco, l'avrò vista un paio di volte... non sono stato a io a occuparmi della signorina Boccoli. Giulietta Revel? Questo mi pare più probabile. Io la conosco, la stimo, ho lavorato con lei. Insisto: che male c'è? E poi parliamo di "segnalazioni", che non diventano certo "obblighi" per nessuno». In quanto a Saccà? «Mi pare un gran professionista, recentemente alla Rai si sono chiesti se non fosse il caso di farlo rientrare al suo posto, mi pare. Ricordo anche sua figlia: quando ero presidente di Mediatrade era una delle migliori nel gruppo di scrittura delle sceneggiature. Buon sangue non mente...». (P.Co.)
- FRANCESCO VENDITTI: «RACCOMANDATO DA LETTA, FANTASTICO»
«Davvero? C'è il mio nome nelle intercettazioni? E si sente Gianni Letta che mi raccomanda? Fantastico». E qui Francesco Venditti, 32 anni, ride proprio de core. «Massì, tesoro, perché io non lavoro più in Rai dall'estate 2006 quando mi tolsero pure la parte da protagonista. Sono felice di essere nei pensieri di Letta. Si vede che quella telefonata però è servita a poco, è come se a Saccà l'avessi chiamato io: zero, appunto. Certo che schifo: la politica sta ormai dovunque, tranne che nella politica».
Figlio d'arte al quadrato (Simona Izzo e Antonello Venditti), Francesco dice che il sottosegretario di Palazzo Chigi l'ha conosciuto «sì ma di striscio quest'anno a una festa natalizia di Mediaset, Buon Natale e via» e che non gli ha mai chiesto niente. E se fosse stata, metti caso, mamma Simona? «Boh, tutto può essere, che ne so di quello che succede a casa sua». Arrabbiato? «Mah, da una parte la capirei. Dall'altra... Che poi che fai, ti ci incavoli? E che je dovrei di' ».
Passare per raccomandato «mi rimbalza, è da quando sto all'asilo che mi dicono: a te non ti bocciano perché sei il figlio di Antonello, non sarà questo a rovinarmi la carriera, so quello che valgo». A che lavora? «Stavo in doppiaggio». Doppiava chi? «Gianni Letta, no?».
- WILLER BORDON: «DIFESI INCANTESIMO COME MOLTI ALTRI»
«Certo, in quel periodo sono stato oggetto di tutte le attenzioni e le tentazioni del mondo. Ma ricordo che mia moglie non ha mai fatto un provino per Incantesimo e, anzi, da un anno è totalmente disoccupata. Mentre io mi sono dimesso da senatore prima che cadesse il governo Prodi». Nel suo ritiro di Monteporzio Willer Bordon scrive un libro di memorie mentre a Roma i suoi legali scrivono querele contro chi parla della cosiddetta «operazione libertaggio»: far avere a sua moglie, l'attrice Rosa Ferraiolo, una parte in una fiction della Rai per spingere lui, senatore del centrosinistra, a saltare il fosso e far cadere il governo Prodi.
«Spero che il mio telefono sia stato intercettato - dice Bordon - perché non troverebbero un bel niente». L'ex senatore difese Incantesimo quando la nuova serie sembrava a rischio. «Lo feci, come tanti altri politici, per difendere lo stipendio di chi ci lavorava. E perché conosco il produttore, Guido De Angelis, che abita proprio qui a Monteporzio. Ecco, se mia moglie avesse voluto un parte avrei potuto parlargli direttamente io. Ma io non faccio queste cose e poi a lei non interessava. Lo disse anche alla sua agente, che è la nipote di Totò, quando buttò lì l'idea». (L. Sal.)
- CLEMENTE MASTELLA: «PRONTO A RIFARLO PER LA MARTINES»
Ammette tutto Clemente Mastella: «Sì, sì, me la ricordo quella telefonata. Alessandra la conosco da tanti anni, sin dai tempi di Pippo quando faceva Domenica In. Anche Agostino lo conosco, certo. E che male c'è?». La telefonata è quella dell'ex ministro della Giustizia al direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, per spingere l'amica Alessandra Martines verso la parte di Coco Chanel in uno sceneggiato tv. «Anche Clemente sarebbe felice se facessi quel ruolo» dice la Martines allo stesso Saccà in un'altra telefonata intercettata.
L'operazione non riesce: Martines ottiene un provino ma alla fine viene scartata e la scelta cade su Barbora Bobulova: «Visto? - scherza Mastella -. È la dimostrazione che tutto 'sto potere che tenevo in realtà è solo una leggenda. Non ho mai avuto fortuna in queste cose». Lo rifarebbe? «Certo, Alessandra a quel ruolo ci teneva tanto. E questa non è una raccomandazione ma una segnalazione». Dov'è la differenza? «Mi sono limitato a farle avere un provino ma non ho imposto un bel niente. Quelli hanno deciso in piena libertà, come è giusto che sia. Ma per Alessandra mi dispiace. Mi ha invitato tante volte a Parigi, magari andrò a trovarla con mia moglie». (Lorenzo Salvia)
- IL CONSIGLIERE RAI GIULIANO URBANI: «QUELLA FICTION NON ESISTEVA»
Il consigliere Giuliano Urbani, area Pdl, si infervora: «Una mia segnalazione a Saccà sulla fiction Angelica. Non può esserci stata semplicemente perché la fiction... non esisteva. I produttori indicano un ventaglio di proposte. Poi Rai Fiction provvede a scegliere il prodotto più idoneo. Posso dire che Angelica non venne presa in considerazione». In quanto a La meravigliosa storia di suor Bakhita? «Nessuno ha mai premuto su qualcun altro per far approvare una splendida storia che l'azienda aveva approvato ben prima che io diventassi consigliere».
- IL PD ROBERTO CULLO: «HO SEGNALATO... LA MAGNANI»
Roberto Cuillo, ex responsabile per l'informazione dei Ds, ride: «E così io avrei fatto una segnalazione a Saccà? Ma avete letto bene di cosa si tratta? Io avrei raccomandato Anna Magnani. Nel senso che gli avrei suggerito l'idea di varare una fiction su questa grande attrice. Ma non ho parlato di interpreti o di produzioni. Sono d'accordo con chi non vuole vietare la pubblicazione delle intercettazioni». E perché? «Perché alla fine, leggendo le trascrizioni, si scopre che c'è gente per bene. E c'è gente che per bene non è. Perché non tutti, mi pare, hanno semplicemente segnalato... Anna Magnani, no?».
- IL PDL MARIO LANDOLFI: «CHIARIMENTI SU UN COMPENSO»
Mario Landolfi, Pdl-An, ex presidente della commissione di Vigilanza Rai nella precedente legislatura, appare nelle intercettazioni impegnato in una telefonata con Agostino Saccà nell'ottobre scorso. La sua preoccupazione riguarda un produttore televisivo, Piero Di Lorenzo, anche lui di area centrodestra. Ed ecco la reazione di Landolfi, oggi: «Raccomandazione? Un presidente della Vigilanza ascolta molti casi. Per esempio il disagio di un produttore che sostiene di non ricevere il dovuto compenso da viale Mazzini. Io mi sono limitato a telefonare e a chiedere chiarimenti».
- SALTARINI, VEDOVA DI RASCEL: «LETTA? UN CARISSIMO AMICO»
«Queste sono beghe della politica e io non ci voglio entrare», dice Giuditta Saltarini, la vedova di Renato Rascel per la quale si sarebbe mosso Gianni Letta in persona. «Un carissimo amico di mio marito, un uomo perbene». La parte in «Un posto al sole» poi non l'ha avuta comunque. «Il provino l'avrò pure sostenuto, non me ne ricordo nemmeno, ne farò 800 all'anno, come tutti gli attori, qualcuno va a buon fine e qualcuno no. Ma smettetela di occuparvi di queste cretinate quando accadono cose molto più gravi in Italia».
Dagospia 27 Giugno 2008