TELE-CULTURA - COME INTERVISTARE MARGARET MAZZANTINI: UN SOGGETTO, UN VERBO E UN COMPLIMENTO.(SENNO' S'INCAZZA)
Cosa è successo di bello a Saxa Rubra, sabato 18 gennaio, durante la registrazione del Tg2-dossier dedicato alla letteratura italiana contemporanea? Ospiti, due rivelazioni della book-parade: Giorgio Faletti e Margaret Mazzantini, più due critici e il direttore, il buon Mazza. Inizia la registrazione, una regia stracolma di gente e dopo le prime battute di uno dei critici: "Questa non la considero letteratura, un libro noioso, lento..." riferendosi al lavoro della Mazzantini, scoppia la santabarbara. La bella Margie si alza di scatto togliendosi il microfono e interrompendo la registrazione. Al conduttore Mazza, allibito, la Mazzantini diceva: "Io non ci sto a questo massacro, lo sai che io non vado volentieri in televisione, ma oggi ero qui per farti un piacere e mi trattate così!". Il direttore del Tg2 la rincorreva nei corridoi e la convinceva a ricominciare da capo la registrazione, previo accordo sul modo di impostare il dibattito. Cioè, all'italiana: un soggetto, un verbo e un complimento.
FALETTI E MAZZANTINI IN SPROMOZIONE
Aldo Grasso per il Corriere della Sera
Sabato sera Giorgio Faletti ha dato una magica pennellata d'azzurro alla sua favola, domenica però ha rischiato di rovinare tutto. Ci permettiamo di raccontare questi fatti perché crediamo ancora nei sogni. Dunque, come tutti sanno, Giorgio Faletti scrive un libro, Io uccido , di 682 pagine (Baldini & Castoldi) che piace molto alla critica più avveduta e soprattutto al pubblico: più che un successo, un trionfo. Eh, va be', in Italia vendono solo i comici, comincia a sbottare qualcuno. Non è del tutto vero, e non è vero nel caso di Faletti che, al momento dell'uscita del libro, è assente dalla scena per seri problemi di salute (segno del destino).
Rimessosi in sesto, Faletti viene invitato da Mauro Mazza al «Tg dossier» (Raidue, sabato, 23.30) con la nota scrittrice Margaret Mazzantini. E succede il prodigio: mentre la nota scrittrice infila una serie di banalità colte (ah, signora mia, sapesse com'è duro il lavoro d'artista!), Faletti si racconta in modo semplice ed umano, mettendo in ridicolo l'artificiosità della nota scrittrice. Ci siamo, domani usciamo e se troviamo una libreria aperta compriamo Io uccido .
Domenica pomeriggio, invece, Faletti cede alla tentazione e non ascolta più gli dei (quelli intervenuti al momento dell'uscita del libro): si presenta a «Quelli che il calcio» e si accomoda vicino a Luca Giurato e ad alcune smandrappate. Addio illusioni: per contrastare quell'insulsa atmosfera abbiamo sperato solo nell'arrivo di Vito Catozzo (Faletti avrebbe potuto chiedere informazioni a Gene Gnocchi, che pure esordì con un ottimo libro di racconti). Minchia signor Faletti, ascolti un cretino: se il destino ha voluto così non lo contraddica, non inizi il tour tv di spromozione!
Dagospia.com 21 Gennaio 2003
FALETTI E MAZZANTINI IN SPROMOZIONE
Aldo Grasso per il Corriere della Sera
Sabato sera Giorgio Faletti ha dato una magica pennellata d'azzurro alla sua favola, domenica però ha rischiato di rovinare tutto. Ci permettiamo di raccontare questi fatti perché crediamo ancora nei sogni. Dunque, come tutti sanno, Giorgio Faletti scrive un libro, Io uccido , di 682 pagine (Baldini & Castoldi) che piace molto alla critica più avveduta e soprattutto al pubblico: più che un successo, un trionfo. Eh, va be', in Italia vendono solo i comici, comincia a sbottare qualcuno. Non è del tutto vero, e non è vero nel caso di Faletti che, al momento dell'uscita del libro, è assente dalla scena per seri problemi di salute (segno del destino).
Rimessosi in sesto, Faletti viene invitato da Mauro Mazza al «Tg dossier» (Raidue, sabato, 23.30) con la nota scrittrice Margaret Mazzantini. E succede il prodigio: mentre la nota scrittrice infila una serie di banalità colte (ah, signora mia, sapesse com'è duro il lavoro d'artista!), Faletti si racconta in modo semplice ed umano, mettendo in ridicolo l'artificiosità della nota scrittrice. Ci siamo, domani usciamo e se troviamo una libreria aperta compriamo Io uccido .
Domenica pomeriggio, invece, Faletti cede alla tentazione e non ascolta più gli dei (quelli intervenuti al momento dell'uscita del libro): si presenta a «Quelli che il calcio» e si accomoda vicino a Luca Giurato e ad alcune smandrappate. Addio illusioni: per contrastare quell'insulsa atmosfera abbiamo sperato solo nell'arrivo di Vito Catozzo (Faletti avrebbe potuto chiedere informazioni a Gene Gnocchi, che pure esordì con un ottimo libro di racconti). Minchia signor Faletti, ascolti un cretino: se il destino ha voluto così non lo contraddica, non inizi il tour tv di spromozione!
Dagospia.com 21 Gennaio 2003