chiara ferragni con il pandoro e i soldi immagine creata con intelligenza artificiale

UN BEL PANDORO NEL DIDIETRO DEI DIPENDENTI DI CHIARA FERRAGNI – DA QUANDO È SCOPPIATO LO SCANDALO, NEL 2023, LA SOCIETÀ DELL’INFLUENCER È PASSATA DAL DARE LAVORO A 27 PERSONE AD AVERE SOLO SEI DIPENDENTI (-78%) - TRE SU QUATTRO SONO STATI LICENZIATI A CAUSA DELLA CRISI ECONOMICA CHE HA TRAVOLTO L’EX MOGLIE DI FEDEZ: I RICAVI SONO CROLLATI DA 12,5 A 1,7 MILIONI DI EURO - L’AMMINISTRATORE CHIAMATO A TAMPONARE LE PERDITE NON È OTTIMISTA NEANCHE SUL FATTURATO DEL 2025...

Estratto dell'articolo di Fosca Bincher per www.open.online

 

PANDORO BALOCCO - CHIARA FERRAGNI

Alla fine del 2023, quando era esploso il Pandoro Gate, la Fenice di Chiara Ferragni aveva 27 dipendenti (un quadro, 21 impiegati e 5 contratti di altro tipo). Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2024 la società dai conti ancora terremotati ne dichiarava in servizio meno della metà: 13 impiegati.

 

Nel fascicolo dei conti aggiornati depositato ora in camera di commercio l’amministratore chiamato a tamponare le perdite societarie, Claudio Calabi, spiega come ha usato le forbici per contenere le spese visto che il fatturato si è disintegrato e cita la «riduzione del personale dipendente, attualmente composto da n. 6 dipendenti».

 

È dunque soprattutto il personale di Fenice ad avere pagato lo scandalo della beneficenza fittizia, con la riduzione del 78% degli organici della società. Tre dipendenti su quattro lasciati dunque a casa in qualche caso con accordi transattivi […]

 

I conti definitivi di Fenice non si discostano molto dalla situazione provvisoria presentata da Calabi il 17 marzo scorso, quando ha imposto alla Ferragni una iniezione di capitale di 6,433 milioni di euro per ricostituire il patrimonio netto ormai fortemente negativo per non dovere portare i libri in tribunale. I ricavi infatti sono crollati da 12,55 a 1,759 milioni di euro e il risultato è stato ancora una volta negativo per 3,379 milioni di euro.

PANDORO BALOCCO - CHIARA FERRAGNI

 

Anche le disponibilità liquide sono scese da 1,9 milioni di euro ad appena 3.929 euro. A fondi rischi ed oneri sono stati accantonati 4,92 milioni di euro.

 

I rischi sono elencati in dettaglio da Calabi: 1,78 milioni di euro per «contenziosi sorti durante l’esercizio 2024»; 210 mila euro per «accordi transattivi di buonuscita del personale dipendente»; 2,45 milioni di euro per «potenziali contenziosi con clienti»; 320 mila euro per «potenziali perdite su società controllate» e infine 160.818 euro per accordi transattivi con il proprietario della vecchia sede di via Turati da cui la Ferragni ha traslocato nel gennaio scorso risolvendo anticipatamente il contratto di affitto.

 

Calabi dopo avere certificato i presupposti per l’esistenza della società nel 2025, non sprizza però ottimismo nella sua relazione sulla gestione: «Le previsioni per l’esercizio 2025», scrive, «restano incerte. L’Organo Amministrativo ha predisposto un budget economico finanziario sulla base della prevedibile evoluzione della gestione.

 

il caso del pandoro balocco di chiara ferragni finisce sulla bbc

In particolare, è prevista una rinnovata struttura di costo il cui ammontare complessivo risulterà inferiore di oltre il 50% rispetto all’esercizio 2024; il volume complessivo di ricavi dovrebbe beneficiare della vendita di nuove linee di prodotto (produzioni speciali) e dalla vendita di prodotti già a listino anche per il tramite di canali e-commerce. L’organo amministrativo stima che i volumi di vendita possano raggiungere il break-even operativo in termini di margine operativo lordo.

 

Tuttavia, la ripresa dell’attività commerciale dipenderà in modo significativo dall’esito delle vicende giudiziarie descritte in precedenza. Sarà fondamentale monitorare l’evoluzione delle stesse e valutare l’impatto che avranno sulla redditività aziendale, tenuto presente che le politiche adottate mirano al contenimento della perdita economica per il 2025».

CHIARA FERRAGNI - FEDEZ - PANDOROGATE - MEME BY OSHO

 

 

Anche se dopo l’aumento di capitale la Ferragni ha raggiunto il 99,80% di Fenice, il suo ex socio Pasquale Morgese, cui resta attraverso due diverse srl il restante 0,20% del capitale, ha dato battaglia in assemblea votando contro i conti e pure non approvando la scelta di Calabi di attribuirsi uno stipendio, retroattivo al primo gennaio 2025. Quando il manager di lungo corso il 29 ottobre dello scorso anno accettò l’incarico da amministratore unico di Fenice dichiarò di non volere alcun compenso, limitandosi solo alla presentazione di giustificativi per eventuali rimborsi spesa. Quasi un volontario della causa Ferragni.

 

la festa di fedez al supermercato 6

Ma per non più di due mesi. Leggendo il verbale di assemblea, infatti, lo stesso Calabi ha preso la parola per mettere fine al volontariato: «prende la parola» recita il testo sommario, «l’amministratore unico, dott. Claudio Roberto Calabi, il quale riferisce che, sin dall’inizio del proprio incarico, ha svolto le proprie funzioni senza percepire alcun compenso, al fine di non gravare la società di ulteriori costi in una fase in cui non era ancora stata definita una strategia di patrimonializzazione e rilancio.

 

Alla luce dell’attività svolta, ritiene tuttavia opportuno che l’assemblea valuti l’attribuzione di un emolumento per l’anno 2025, con decorrenza dal mese di gennaio 2025, in considerazione dell’impegno richiesto e delle responsabilità connesse all’incarico». Così su proposta della Ferragni l’assemblea senza l’ok di Morgese ha deciso di «attribuire all’amministratore unico, a decorrere dal mese di gennaio 2025, un compenso annuo lordo pari a euro 220.000, da corrispondersi in dodici mensilità di pari importo».

pandoro chiara ferragni 9Claudio Calabi claudio calabi il tutorial di chiara ferragni per decorare il suo pandoro 1

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...