amara descalzi

DE SCALZI IN MODALITA’ AMARA (PIERO) - "80 MILIONI DELL'ENI ALLA SOCIETÀ NAPAG DI AMARA", L'AVVOCATO DEI DEPISTAGGI SULLE PRESUNTE MAZZETTE PAGATE DA ENI IN NIGERIA INGUAIA IL CANE A SEI ZAMPE - LA PROCURA DI MILANO: “CONTRATTI FINTI PER 25 MILIONI DI EURO IN CAMBIO DEL SUO SILENZIO” – ENI ESCLUDE DI AVER FAVORITO AMARA E RIBADISCE DI ESSERE "LA PARTE LESA RIGUARDO ALLE IPOTESI DI PRESUNTI DEPISTAGGI"

Lettera al Corriere della Sera

descalzi

Caro direttore, in relazione alle notizie di stampa apparse ieri relativamente a presunti favoritismi a beneficio dell’avv. Amara, Eni esclude nel modo più categorico che l’azienda abbia mai deciso, semplicemente inteso o dato corso ad azioni volte ad influenzare il comportamento processuale dell’avv. Amara nei procedimenti in oggetto o men che meno “remunerarne il silenzio.

Massimo Mantovani

 

I rapporti con il «gruppo Napag», in ogni caso, sono oggetto di indagini interne che sono state già ed autonomamente avviate da oltre un mese ad iniziativa delle funzioni aziendali competenti: tali indagini stanno altresì verificando, con il massimo rigore, il rispetto delle procedure ed il comportamento dei singoli dipendenti del gruppo interessati ai rapporti con Napag.

 

Eni ribadisce ancora una volta la fermissima convinzione di essere la parte lesa in ogni prospettiva e prospettazione legata, o comunque connessa, alle ipotesi inerenti presunti depistaggi delle attività investigative presso qualsivoglia Procura della Repubblica dello Stato Italiano o altrimenti in relazione alle nuove ipotesi direato emerse ed attualmente sotto indagine. Eni ricorda di essersi già prima d’ora formalmente dichiarata parte offesa nell’ambito di quelle fattispecie precedentemente note in relazione alla medesima indagine presso la Procura di Milano. Eni perseguirà con vigore e in ogni sede opportuna la tutela della propria reputazione nei confronti di chiunque, sia che abbia già confessato un proprio coinvolgimento sia che altrimenti risulti responsabile di eventuali condotte censurabili che si potranno evincere ad esito dalla conclusione delle attività di indagine in corso o dagli accertamenti interni in itinere.

piero amara

 

Erika Mandraffino Senior vice president Global media relations and crisis communication di Eni

 

80 MILIONI ALLA SOCIETA' DI AMARA

Saul Caia per il Fatto Quotidiano

 

 

Ottanta milioni di euro. È la cifra che Eni avrebbe versato alla Napag Italia Srl e alla Napag Trading Limited, le società che farebbero capo all' imprenditore calabrese F.M., ma di cui l' avvocato Piero Amara sarebbe, secondo i magistrati, il vero "dominus". Le somme sono state scoperte dalla Procura di Roma e dalla Guardia di Finanza nel corso di due perquisizioni, tra luglio 2018 e febbraio 2019, presso lo studio di Amara a via della Frezza.

 

Negli ultimi vent' anni è stato legale esterno di punta del colosso petrolifero, indagato a Milano per aver cercato di depistare l' inchiesta sulle presunte mazzette pagate da Eni in Nigeria.

FABIO DE PASQUALE

 

L' indagine è stata ferma per alcuni mesi nella capitale, prima di essere trasferita per competenza a Milano. Il pool coordinato dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, e dai pm Laura Pedio e Paolo Storari, giovedì scorso ha disposto la terza perquisizione negli uffici Napag, che nel frattempo ha cambiato sede.

 

Amara è indagato, insieme ad "altre persone", per "induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all' autorità giudiziaria", e per "autoriciclaggio".

descalzi

 

L' accusa ritiene che Amara, tramite la Napag, avrebbe stipulato un "fittizio contratto di compravendita", di 25 milioni di euro, con la Eni Trading Shipping (Ets), società del colosso petrolifero che si occupa della compravendita di petrolio e gas, già presieduta da Massimo Mantovani, capo dell' area legale del colosso energetico. L' operazione prevedeva l' acquisto, da parte di Eni, di "polietilene ad alta densità" (Hdpe) da Napag attraverso un bonifico presso la Banca Mediolanum, filiale di Basiglio (Milano).

 

Scaroni e chavez - eni

Operazione avvenuta il 27 aprile 2018, nel periodo in cui Amara era detenuto a Rebibbia. Secondo i magistrati, i soldi sarebbero serviti per compare il "silenzio" dell' avvocato, evitando così il possibile "coinvolgimento dei vertici Eni nell' attività di inquinamento probatorio" messa in piedi con l' invio di esposti anonimi alle Procure di Trani e Siracusa, permettendo di aprire un' indagine parallela che potesse indebolire l' inchiesta milanese per corruzione internazionale nell' ambito dell' acquisto del giacimento nigeriano Opl245, che vede indagati l' ad di Eni, Claudio Descalzi e l' ex Paolo Scaroni. La Napag inoltre, con i soldi di Eni, avrebbe "acquistato le quote di un impianto petrolchimico iraniano", denominato "Mehr petrolchemical Company".

 

L' inchiesta madre inizia a Roma, dove i magistrati scoprono un vero e proprio "sistema" architettato da Amara per comprare giudici e magistrati ordinari, amministrativi (fino al Consiglio di Stato) e pilotare sentenze e fascicoli. L' avvocato ha già patteggiato a Roma una condanna a 3 anni per corruzione in atti giudiziari, e la sua collaborazione con la giustizia ha permesso di aprire nuovi filoni d' indagine.

 

 

 

EMMA MARCEGAGLIA CLAUDIO DESCALZI

 

 

 

 

 

 

 

 

Sull' accusa della Procura di Milano, Salvino Mondello, difensore di Amara non ha dubbi: "Il contratto di acquisto tra Eni e Napag è certamente vero.

 

L' avvocato è estraneo alla vicenda, la Napag non è sua e non ha ricevuto 25 milioni per il suo silenzio". Eppure nel pc di Amara, dopo gli accertamenti degli inquirenti romani, risultava la "proposta contrattuale" per l' affitto della nuova sede di Napag, stipulata pochi giorni prima del suo arresto.

Marie Madeleine Ingoba moglie di Claudio Descalzi

 

Eni "esclude di aver inteso o dato corso ad azioni volte ad influenzare il comportamento processuale dell' avvocato Amara". E conferma di aver avviato "indagini interne" con il "gruppo Napag" e "di essere la parte lesa" rispetto alle "ipotesi inerenti presunti depistaggi delle attività investigative".

 

Scaroni Descalzi Bisignani

 

 

renzi tweet su DeScalzi

Ultimi Dagoreport

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?