jensen huang sam altman liang wengfeng deepseek

ALT: DEEPSEEK NON È SOLO UNA “CINESATA” – SAM ALTMAN, IL CAPOCCIONE DI “OPENAI”, CHE PRODUCE CHATGPT, AMMETTE CHE R1, IL NUOVO MODELLO DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE DELL’AZIENDA CINESE, “È NOTEVOLE, SOPRATTUTTO PER QUELLO CHE PUÒ OFFRIRE A QUEL PREZZO” – NVIDIA RICONOSCE: “È UN ECCELLENTE PROGRESSO" – COME HA FATTO IL MISTERIOSO LIANG WENFENG A INVENTARSI UN’AI LOW COST? MERITO ANCHE DEI VINCOLI IMPOSTI DAGLI STATI UNITI: VIETARE L’EXPORT DI CHIP ALL’AVANGUARDIA ALLA CINA HA SPINTO GLI SCIENZIATI A ESSERE CREATIVI E TROVARE SOLUZIONI APPARENTEMENTE IMPOSSIBILI…

sam altman al world economic forum di davos

ALTMAN (OPENAI), DEEPSEEK NOTEVOLE PER IL SUO PREZZO

(ANSA) - "R1 di DeepSeek è un modello notevole, soprattutto per quello che può offrire a quel prezzo. Continueremo ovviamente a offrire modelli migliori. Rinvigorisce avere un nuovo competitor". Lo afferma Sam Altman, l'amministratore delegato di OpenAI, la startup a cui fa capo ChatGPT. "Continueremo a eseguire la nostra roadmap per la ricerca", ha aggiunto Altman.

 

NVIDIA, DEEPSEEK UN ECCELLENTE PROGRESSO PER L'IA

(ANSA) -  "Un eccellente progresso" per l'intelligenza artificiale. Nvidia definisce così DeepSeek, il cui "lavoro mostra come i nuovi modelli possono essere creati, facendo leva su quelli disponibili e nel rispetto dei controlli all'export" imposti.

 

jensen huang 6

LIANG, STAR DELL'IA CHE PIACE AL REGIME DI PECHINO

(AGI/EFE) - DeepSeek, l'ultima alternativa cinese nel mondo dell'intelligenza artificiale, ha provocato un terremoto nel settore tecnologico mondiale. E questo ha spostato l'attenzione sul suo fondatore, l'imprenditore quarantenne Liang Wenfeng, che e' gia' stato descritto come il "nuovo volto" dell'IA in Cina.

 

Liang, nato nel 1985 nella provincia sud-orientale del Guangdong, si e' trasferito nella regione orientale dello Zhejiang per studiare elettronica. All'universita' si e' immerso nel campo della visione artificiale, un segmento dell'intelligenza artificiale che addestra i computer ad acquisire e interpretare informazioni attraverso dati di immagini e video.

 

deepseek

E, insieme a un gruppo di colleghi, ha anche iniziato a esplorare le possibilita' offerte dall'intelligenza artificiale per automatizzare gli investimenti in borsa, cosa che lo ha portato a diventare il co-fondatore di High-Flyer Quant nel 2015, destinata a diventare uno dei maggiori hedge fund cinesi.

 

Gestita con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, l'azienda ha moltiplicato i suoi asset di oltre 10 volte in quattro anni, passando da 1 miliardo di yuan (132 milioni di euro) nel 2016 a piu' di 10 miliardi di yuan (1,322 miliardi di euro) nel 2019, sottolinea il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post.

 

Liang Wenfeng DeepSeek

Nell'aprile 2023, High-Flyer Quant ha affermato di aver investito "una grande percentuale" dei suoi profitti per costruire "infrastrutture leader" nell'intelligenza artificiale e condurre ricerche su larga scala. Prima che gli Stati Uniti imponessero restrizioni alle vendite di chip in Cina, l'azienda di Liang era riuscita a procurarsi piu' di 10.000 processori Nvidia H800 per addestrare modelli avanzati di intelligenza artificiale.

 

Cosi', nel 2023 ha lanciato DeepSeek, che nelle ultime settimane ha suscitato scalpore in seguito al lancio del modello V3, il cui sviluppo sarebbe durato solo due mesi e sarebbe costato meno di 6 milioni di dollari. Successivamente, il 20 gennaio, ha lanciato R1, la versione attualmente scaricata in tutto il mondo.

 

Liang Wenfeng

In una recente intervista con The China Academy, Liang ha detto di essere "molto sorpreso" dal successo di DeepSeek: "Non avevamo intenzione di essere dirompenti, e' successo per caso". "Il nostro principio non e' ne' vendere in perdita ne' cercare profitti eccessivi. Il nostro attuale modello di prezzi ci da' un modesto margine di profitto al di sopra dei nostri costi", ha detto Liang, che ha negato che i suoi prezzi bassi - il 95% piu' economici del modello attuale - siano uno svantaggio ma semplicemente una strategia per attrarre clienti.

 

CON DEEPSEEK LA CINA VINCE LA PRIMA BATTAGLIA SULLA TECNOLOGIA DELL'IA

Estratto dell’articolo di Giulia Pompili per “il Foglio”

 

deepseek

[…] Dietro alla notizia del crollo delle azioni tech c’è uno dei momenti più importanti della competizione tecnologica tra America e Cina, e più in generale tra occidente e Cina, quello che in molti in questi giorni stanno chiamando “il momento Sputnik” dell’intelligenza artificiale.

 

Perché se Pechino è riuscita a produrre e perfezionare una tecnologia simile a quella occidentale, senza bisogno dei giganteschi investimenti delle Big Tech per lo più americane, e nonostante le limitazioni e i divieti firmati negli ultimi cinque anni dall’ex Amministrazione americana di Joe Biden […], allora potremmo essere al punto di non ritorno profetizzato da diversi studiosi di questioni tecnologiche.

 

DONALD TRUMP ANNUNCIA STARGATE IL PROGETTO PER L INTELLIGENZA ARTIFICIALE CON SAM ALTMAN LARRY ELLISON E Masayoshi Son

Rebecca Liao, imprenditrice tech che ha lavorato nell’Amministrazione Biden, anche nella stesura del Chips Act, ha scritto lunedì su X che fino a qualche tempo fa “pensavamo che se fossimo riusciti a impedire alla Cina di avere i semiconduttori più all’avanguardia, la Cina non avrebbe mai avuto la potenza di calcolo necessaria per sviluppare i migliori prodotti di IA”.

 

E invece a quanto pare è successo il contrario, e la lezione da imparare è che “l’unico modo per competere è competere. Cioè investire nel settore tecnologico e restare attrattivi per i talenti”.

 

[…] Kai-Fu Lee, ex capo di Google Cina e considerato un guru nel settore dell’IA, autore del libro “AI Superpowers”, aveva previsto che in futuro l’America e i suoi alleati guideranno il mondo nelle innovazioni, “ma la Cina sarà migliore e più veloce nell’ingegneria”, soprattutto quando le sue risorse sono limitate. Lo può fare anche grazie al suo sistema autoritario e alla spinta del Partito comunista cinese al dominio tecnologico.  

intelligenza artificiale

 

[…] I vincoli imposti dalla politica hanno aiutato gli scienziati a essere più creativi, e a fare qualcosa che finora non era stato fatto: rendere l’IA meno energivora, un altro problema gigantesco menzionato anche dal nuovo presidente americano Donald Trump mentre annunciava investimenti sulla produzione energetica anche inquinante per star dietro all’innovazione tecnologica. Insomma, meno microchip e tecnologie necessarie (per questo il crollo delle azioni di Nvidia) e meno carbone, acqua ed emissioni.

 

jensen huang 4

Sembra la storia di un successo tecnologico, ma per la politica internazionale è un problema di sicurezza, e lo è anche per la libertà di base scientifica. La censura di base imposta a una piattaforma come DeepSeek non è di primaria importanza per un utilizzatore finale […].

 

Per meglio dire: se la tecnologia DeepSeek serve all’azienda del sud-est asiatico per implementare il suo servizio clienti, non avrà grande rilevanza sapere se quella stessa tecnologia censura le domande riguardanti piazza Tiananmen oppure considera Taiwan “parte inalienabile della Cina”. […]

donald trump larry ellison data center e energia per sostenere l intelligenza artificiale

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO