veneto banca

ATLANTE, UN FONDO SFONDATO - BENIAMINO ANSELMI, PRESIDENTE DI VENETO BANCA, PRONTO ALLE DIMISSIONI. E’ CONTRARIO ALLA FUSIONE CON POPOLARE DI VICENZA: AVREBBE CONSEGUENZE OCCUPAZIONALI DRAMMATICHE - E PENSARE CHE ERA STATO ATLANTE A METTERLO AL VERTICE DI VENETO BANCA...

 

Gianluca Paolucci per la Stampa

 

Beniamino Anselmi, presidente di Veneto Banca indicato dal fondo Atlante, starebbe meditando di dimettersi. Con una decisione che dimostrerebbe tutte le difficoltà del risanamento delle due popolari venete - l' altra è la Popolare di Vicenza - controllate dal fondo nato per mettere in sicurezza in sistema bancario italiano.

BENIAMINO ANSELMI1BENIAMINO ANSELMI1

 

Le voci sul possibile passo indietro di Anselmi, arrivato a Montebelluna appena tre mesi fa, si sono rincorse per tutto il fine settimana e già oggi è atteso un chiarimento della sua posizione.

 

Chi ha parlato ieri con il banchiere sottolinea che la sua volontà è quella di dimettersi dalla presidenza, ma di restare comunque in consiglio. A far maturare la decisione di Anselmi sarebbe proprio la volontà di procedere con la fusione tra Veneto Banca e Bpvi, con conseguenze drammatiche dal punto di vista occupazionale.

 

BENIAMINO ANSELMIBENIAMINO ANSELMI

Non a caso fin da ieri a prendere parola sulla vicenda sono stati i sindacati. «La notizia delle possibili dimissioni del presidente di Veneto Banca, Beniamino Anselmi, getta una luce sinistra sul futuro dei lavoratori delle due popolari venete per le quali si minaccia una fusione forzata che costerebbe un grande numero di posti di lavoro», ha detto Giulio Romani, segretario First Cisl.

 

Da tempo circolavano nel mondo finanziario voci sulla diversità di vedute, a proposito della fusione tra le due popolari venete, tra Anselmi e il presidente della Vicenza Gianni Mion, anch' esso nominato da Atlante. Fin da settembre i vertici della Vicenza hanno preso pubblicamente posizione sulla necessità di fondere Veneto Banca e Bpvi, dichiarazioni accolte sempre con freddezza dai vertici di Montebelluna.

 

GIANNI MIONGIANNI MION

Nei giorni scorsi si era però registrata una schiarita, con un incontro a Milano tra i vertici dei due istituti chiamati proprio a riallacciare il dialogo in vista della fusione. Il vertice, tenutosi lo scorso 28 ottobre, era terminato con dichiarazioni di reciproca apertura, con lo stesso Anselmi che aveva dichiarato che l' incontro «era andato bene».

 

In realtà le differenze caratteriali tra Anselmi e Mion avrebbero avuto un ruolo anche al di là del tema dei tagli al personale in caso di fusione. Anche perché, rileva un fonte del settore, anche in caso di drastici tagli dei costi derivanti dalla fusione tra le due popolari, gli esuberi sarebbero gestiti con il fondo esuberi del comparto bancario appena finanziato anche dal governo con l' ultima manovra.

 

ALESSANDRO PENATIALESSANDRO PENATI

Altro tema, ben più pesante degli esuberi, è quello del pressing della Bce sul capitale, con la richiesta di ulteriori pesanti accanto namenti sui prestiti non performanti (Npl). Accantonamenti che potrebbero risultare vicini ai due miliardi per le due banche, con la necessità di una ricapitalizzazione dagli esiti quantomeno incerti, stante che Atlante tra gli interventi nel capitale delle due venete e gli impegni presi con Mps ha praticamente esaurito la sua dotazione.

 

Proprio per questo, tanto Mion che Anselmi avevano intrapreso un percorso di riavvicinamento con ambienti imprenditoriali veneti con l' obiettivo di coinvolgerli nella fusione anche al fine di partecipare alla ricapitalizzazione. Intanto Veneto Banca si prepara a chiudere i conti con il suo passato. Per il 16 novembre è prevista l'assemblea sull' azione di responsabilità contro gli ex vertici dell' istituto.

 

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